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John Sidney McCain III (Coco Solo, 29 agosto 1936 – Cornville, 25 agosto 2018) è stato un politico e militare statunitense, senatore repubblicano per lo stato dell'Arizona dal 1987 al 2018 e candidato alla presidenza degli Stati Uniti nel 2008.Prima del suo ingresso in politica divenne noto per aver combattuto nella guerra del Vietnam come membro della marina militare statunitense. Nell'ottobre del 1967, mentre era in missione sopra Hanoi, il suo aereo fu abbattuto e lui, ferito, fu catturato dai nordvietnamiti, rimanendo prigioniero di guerra per circa sei anni sino al 1973. Candidato alla Presidenza nelle elezioni del 2000, venne sconfitto alle primarie repubblicane da George W. Bush. Ripresentatosi alle primarie repubblicane del 2008, ha questa volta ottenuto con facilità la nomination, divenendo il candidato del Partito Repubblicano per le elezioni presidenziali del 2008, che ha però perso contro l'avversario Barack Obama. Pur essendo stato conservatore su molti temi, McCain è stato visto dall'opinione pubblica come una personalità indipendente e votò in autonomia dalle linee di partito diverse volte. L'American Conservative Union ha assegnato a McCain un punteggio medio dell'83%.
La guerra russo-turca fu combattuta dall'aprile 1877 al marzo 1878 dall'Impero Russo e i suoi alleati da un lato e dall'Impero ottomano dall'altro. Ebbe origine dalle sollevazioni del 1875 degli slavi cristiani dei territori dell'Impero ottomano in Europa. Tali rivolte furono appoggiate dalla Russia che in questi eventi vide una possibilità di estendere la sua influenza fino al Mediterraneo. In difesa degli slavi e dopo una preparazione diplomatica con le altre potenze, nell'aprile 1877 lo zar Alessandro II iniziò la guerra contro la Turchia facendo entrare il suo esercito nel Principato di Romania. Sebbene formalmente sottoposto ai turchi, il principe Carlo I di Romania, allo scopo di ottenere l'indipendenza del suo Paese, dichiarò guerra al sultano turco Abdul Hamid II. Passato il Danubio, le forze russe e rumene, entrarono nella Bulgaria turca, dove già l'anno prima le popolazioni si erano ribellate nella rivolta d'aprile. Dopo una serie di battaglie e il lungo assedio di Pleven, i russi ebbero ragione dell'esercito turco, arrivando all'inizio del 1878 alle porte della capitale ottomana Costantinopoli (oggi Istanbul). La Gran Bretagna intanto, antagonista della Russia in Asia, aveva mandato come avvertimento la sua flotta nel mar di Marmara. Lo Zar si decise quindi alla pace e nel marzo del 1878 concluse il vantaggioso trattato di Santo Stefano rettificato poi dal congresso di Berlino.
Con brigantaggio post-unitario italiano, nel linguaggio storiografico o risorgimentale si identifica una forma di brigantaggio - spesso associato a fenomeni di banditismo armato ed organizzato - un tempo attiva nei territori del Mezzogiorno italiano precedentemente amministrati dal Regno delle due Sicilie. Benché fosse già presente negli stati italiani preunitari, il brigantaggio meridionale assunse connotati tipici durante il Risorgimento, in special modo in seguito alla realizzazione dell'Unità d'Italia. Va evidenziato che il brigantaggio postunitario interessò quasi esclusivamente i territori meridionali continentali ex-borbonici, mentre in pratica non si verificò nei territori di tutti gli altri Stati preunitari italiani annessi al Regno di Sardegna sabaudo per formare l'Italia unita durante il Risorgimento; tale diversità di avvenimenti e condotte è sintomatica delle profonde differenze, già esistenti nel 1861, tra il nord ed il centro della penisola da un lato, ed il sud Mezzogiorno dall'altro. Tale divario sarebbe stato in seguito compendiato nella locuzione "questione meridionale", fonte di discussioni e di dibattito ancora oggi, né definita unanimemente nelle sue cause dagli storici e studiosi, nonché oggetto del dibattito nelle interpretazioni revisionistiche del Risorgimento.