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Samuel Isperuszoon Wiselius, (letteralmente Iperus il giovane o Samuel figlio di Iperus, l'omonimo padre) (Amsterdam, 4 febbraio 1769 – Amsterdam, 15 maggio 1845), è stato un uomo politico olandese. Eminente figura patrioti, ebbe un ruolo politico rilevante nella breve Repubblica Batava: specie nella liquidazione della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Successivamente si convertì alla causa anti-napoleonica e divenne fra le figure più in vista della restaurazione olandese. Fu anche avvocato, storico, autore di poemi e tragedie.
La Cina è stata, nel corso della storia, culla e ospite di numerose tradizioni religiose e filosofiche. Il confucianesimo e il taoismo, oltre al buddhismo, costituiscono le cosiddette "tre dottrine", le quali hanno esercitato un ruolo importante nella storia e nella cultura cinese. Questi tre sistemi, e specialmente taoismo e confucianesimo, fungono da cornici della religione tradizionale cinese di sostrato, vale a dire il culto devoto agli dèi locali e agli antenati, la quale, tuttavia, non si esaurisce in essi e si svolge anzi per la maggior parte al di fuori di qualsiasi cornice dottrinale; essa è sempre stata — e continua ad essere — la religione della maggioranza della popolazione, imperniata sull'identità spirituale dei lignaggi gentilizi, dei luoghi e regioni, e della nazione cinese tutta, che, costituendo il nerbo di senso della struttura economico-sociale della civiltà cinese stessa, non richiede un'aderenza dogmatica esclusiva, il che permettendo la pratica o l'espressione di convinzioni personali e fedi diverse allo stesso tempo. Mentre il confucianesimo nel suo aspetto religioso coincide con la religione tradizionale del culto di dèi del luogo e antenati, il taoismo si è sviluppato come movimento ecclesiastico distinto dalla religione comune a partire dal I o II secolo. Il buddhismo venne introdotto nel I secolo e crebbe sino ad avere un forte impatto in Cina, che tutt'oggi conserva. Alcuni studiosi preferiscono non utilizzare il termine "religione" in riferimento ai sistemi di credenze cinesi, per via delle difficoltà ermeneutiche che tale termine di origine occidentale ingenera quando lo si usa per definire quelle che sono meglio definibili come "pratiche culturali/cultuali" e "sistemi di pensiero" della tradizione cinese. Lo stato cinese odierno riconosce ufficialmente cinque "religioni dottrinali" (zongjiao), gestite attraverso istituzioni burocratiche centralizzate: il buddhismo, il taoismo, il protestantesimo, il cattolicesimo e l'islam. La religione tradizionale in tutte le sue forme, che non è considerata una "dottrina" (zongjiao) ma piuttosto un insieme di "credenze native" (minjian xinyang), non centralizzata a livello burocratico, gode di libertà. Secondo statistiche riferite al 2010 il 70% dei Cinesi praticava la religione tradizionale, incluso un 13% che praticava culti tradizionali in una cornice dottrinale o rituale taoista o religioni popolari influenzate dal taoismo, mentre coloro che si identificavano solo come "taoisti" iniziati erano lo 0,8% (l'appellativo di "taoista" in Cina è tradizionalmente riservato ai soli sacerdoti/maestri taoisti o a coloro che intraprendono un discepolato diretto sotto la guida di questi ultimi, non è tradizionalmente esteso alle moltitudini dei seguaci laici). Gli aderenti al buddhismo erano il 14%, e di questi i buddhisti formalmente iniziati formavano l'1,3%. I cristiani erano il 2,4%, dei quali il 2,2% erano protestanti e lo 0,2% cattolici. I musulmani erano l'1,7%. Il restante 13% della popolazione non era religioso (era ateo, agnostico o non aveva dichiarato alcuna preferenza). Il confucianesimo come designazione religiosa è popolare tra gli intellettuali, anche se esistono vari movimenti popolari di matrice confuciana. Statistiche riferite a studi condotti nel 2014, riportano una quota lievemente maggiore di buddhisti (16%), mentre la percentuale di affiliati alle altre religioni è pressoché identica a quella rilevata nel 2010.In aggiunta a queste religioni, sono presenti varie religioni indigene delle minoranze etniche che abitano alcune regioni della Cina, e un numero non quantificato di aderenti a una varietà di nuove religioni di salvazione sorte principalmente dall'alveo della religione tradizionale cinese. Queste ultime rappresentano forme organizzate intorno a una dottrina coerente con la religione tradizionale (minjian zongjiao); tra di esse si annovera, per esempio, lo weixinismo. In Cina sono anche presenti varie organizzazioni religiose proibite dal governo quali "dottrine maligne", "eretiche", "irregolari" o "demoniache" (xiejiao) in quanto percepite come contrarie alla morale e all'ordine pubblico, alla tradizione religiosa normale, e all'autorità dello stato.
Il cinese medio (中古漢語T, 中古汉语S, Zhōnggǔ HànyǔP), o anche cinese antico nell'accezione utilizzata dal linguista Bernhard Karlgren o "lingua cinese media" o "medio cinese", si riferisce alla lingua cinese parlata durante le Dinastie del Nord e del Sud e le dinastie Sui 隋朝, Tang 唐朝 e Song 宋朝 (VI-X secolo). Il termine "cinese medio", in contrapposizione al cinese antico e al cinese moderno, si usa di solito nel contesto della fonologia storica cinese, che cerca di ricostruire la pronuncia del cinese utilizzato in quei tempi. Siccome le dinastie Tang e Song corrispondono a quello che alcuni storici chiamano "Rinascimento Cinese" (il termine è preso in prestito dalla storiografia europea), la lingua si può anche pensare come "cinese rinascimentale". La traduzione "cinese medioevale" o "cinese medievale" deriva dal nome in cinese, che contiene la sillaba 中 zhōng ("centro/mezzo") e dal fatto che è la varietà intermedia tra il un generico cinese antico e un altrettanto generico cinese moderno (in realtà, l'evoluzione del cinese si può suddividere in molti più periodi e varietà. In più, il nome rischia di fuorviare siccome il periodo Tang e Song sono considerati il Rinascimento cinese, quindi l'esatto opposto di un medioevo se pensato come epoca oscura. Il Medioevo cinese si può considerare il periodo a seguito della caduta della dinastia Han). Il medio cinese si divide in un periodo iniziale, generalmente chiamato "primo cinese medio", e un periodo successivo, il "tardo cinese medio". Il punto di transizione fra il primo e il tardo medio cinese è collocato nel passaggio dalla dinastia Tang alla dinastia Song ed è indicato da sviluppi fonologici. Ad esempio, nel libro di rima Qieyun 切韵, sono mostrati i caratteri delle iniziali bilabiali [p pʰ b m], ma non vi sono iniziali labiodentali come /f/ e /v/, che si possono trovare nel Jiyun. Questo indica che nei quattro secoli dopo la comparsa del Qieyun nella pronuncia del cinese avvenne un cambiamento di suoni.
Giovanni Leombianchi, pseudonimo di Giovanni Bianchi (Milano, 19 dicembre 1935), è un pittore e grafico italiano.