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La psicometria è la scienza che si occupa della teoria e della tecnica della misura in psicologia. Il campo di studio coinvolge due aspetti della ricerca, vale a dire: la costruzione degli strumenti e delle procedure per la misura; lo sviluppo ed il perfezionamento dei metodi teorici della misura.Il settore si occupa della misurazione obiettiva di abilità, conoscenze, attitudini, atteggiamenti, tratti della personalità e risultati scolastici. Alcuni ricercatori di psicometria si concentrano sulla costruzione e la validazione di strumenti di valutazione come questionari e test, mentre altri si concentrano sulla ricerca relativa alla teoria della misurazione.
La storia dell'ebraismo in Svizzera risale all'Impero romano. Nel XVIII secolo durante la Repubblica Elvetica ci furono primi tentativi per promuovere l'emancipazione ebraica ma fu solo nell'anno 1866 che il governo svizzero finalmente riuscì garantire la parità giuridica agli abitanti di fede ebraica. In Svizzera vengono contati circa da 18.000 a 20.000 ebrei, rappresentando quindi la decima più grande comunità ebraica d'Europa. I centri principali delle comunità ebraiche svizzere si trovano nelle grandi città del paese, cioè a Zurigo, Basilea e Ginevra. Circa 80 per cento degli abitanti ebrei possiedono la cittadinanza svizzera. A Basilea si trova inoltre il Museo ebraico della Svizzera, che fu inaugurato nel 1966, diventando quindi il primo museo del suo tipo nel mondo germanofono dopo la Seconda guerra mondiale.
I bambini dell'Olocausto hanno rappresentato il segmento più vulnerabile tra i gruppi che furono colpiti dalle politiche naziste di discriminazione, persecuzione razziale e genocidio, con un altissimo numero di vittime. La stragrande maggioranza di loro (tra un milione e un milione e mezzo) furono ebrei e a loro ci si riferisce specificamente e più propriamente come bambini della Shoah. Tra le vittime dell'Olocausto si annoverano anche numerosissimi bambini non ebrei (tra il 40% e il 50% dei 200.-250.000 "zingari" uccisi nell'Olocausto, oltre a svariate migliaia di polacchi, russi, serbi, disabili, figli di oppositori politici, vittime di rappresaglie, ecc.). I bambini che furono oggetto di persecuzione e sopravvissero all'Olocausto, nei ghetti e nei campi di concentramento o nella clandestinità o attraverso la fuga e l'emigrazione forzata, passarono tutti attraverso esperienze molto dure di privazioni personali e di separazione o perdita delle loro famiglie. Nel dopoguerra molti di essi hanno svolto un ruolo importante di testimoni nei processi e di fronte all'opinione pubblica.