Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Tommaso Baldassarre Crudeli (Poppi, 21 dicembre 1702 – Poppi, 27 marzo 1745) è stato un poeta e giurista italiano. Tommaso Crudeli è ricordato come un campione del libero pensiero ed il primo martire della Massoneria.
Leone XI, in latino: Leo XI; nato Alessandro di Ottaviano de' Medici di Ottajano (Firenze, 2 giugno 1535 – Roma, 27 aprile 1605), è stato il 232º papa della Chiesa cattolica nonché sovrano dello Stato Pontificio dal 1º aprile 1605 alla morte.
Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 Arcetri, 8 gennaio 1642) stato un fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico italiano, considerato il padre della scienza moderna. Personaggio chiave della rivoluzione scientifica, per aver esplicitamente introdotto il metodo scientifico (detto anche "metodo galileiano" o "metodo sperimentale"), il suo nome associato a importanti contributi in fisica e in astronomia. Di primaria importanza fu anche il ruolo svolto nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana.I suoi principali contributi al pensiero filosofico derivano dall'introduzione del metodo sperimentale nell'indagine scientifica grazie a cui la scienza abbandonava, per la prima volta, quella posizione metafisica che fino ad allora predominava, per acquisire una nuova, autonoma prospettiva, sia realistica che empiristica, volta a privilegiare attraverso il metodo sperimentale pi la categoria della quantit (attraverso la determinazione matematica delle leggi della natura) che quella della qualit (frutto della passata tradizione indirizzata solo alla ricerca dell'essenza degli enti) per elaborare ora una descrizione razionale oggettiva della realt fenomenica.Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galilei fu processato e condannato dal Sant'Uffizio, nonch costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Nel corso dei secoli il valore delle opere di Galilei venne gradualmente accettato dalla Chiesa, e 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, riconobbe "gli errori commessi" sulla base delle conclusioni dei lavori cui pervenne un'apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981, riabilitando Galilei.
La storia della letteratura italiana ha inizio nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua, che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
La storia di Firenze riguarda le vicende storiche relative a Firenze, città dell'Italia centrale.
Le Marche sono una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia centrale di 1 504 639 abitanti, con capoluogo Ancona, affacciata verso est sul mar Adriatico. L'Appennino umbro-marchigiano segna ad ovest il confine con la Toscana e l'Umbria; a nord la regione confina con l'Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino, a sud con l'Abruzzo e il Lazio. Sono parte dell'Euroregione Adriatico Ionica il cui forum (Iniziativa Adriatico Ionica) ha la sede del segretariato ad Ancona. La regione si distingue per una forte omogeneità: gran parte del territorio è collinare, i centri abitati sono per lo più posti sulle sommità dei rilevi e il paesaggio agrario, derivato dalla mezzadria, è ovunque caratterizzato da numerosi piccoli appezzamenti, bordati da querce secolari e segnati da case coloniche; la percentuale di popolazione sparsa è a tal proposito tra le più alte d'Italia. Dal punto di vista antropico la regione è altrettanto omogenea: nonostante la notevole varietà dei dialetti, l'indole degli abitanti è descritta nei testi come uniforme in tutto il territorio. Inoltre, la Storia marchigiana è stata caratterizzata da una serie di autonomie parallele in ogni zona; lo stesso plurale del nome ne sancisce infatti l'unità fondamentale pur nella ricchezza di aspetti locali. La vocazione all'autonomia di ogni zona è anzi paradossalmente il fattore maggiormente unificante. L'economia si caratterizza per un modello economico-imprenditoriale peculiare, definito "modello marchigiano". La regione si caratterizza anche per una singolare ricchezza di artisti e studiosi celebri a livello internazionale: Raffaello Sanzio (1483 - 1520), il genio urbinate che fu uno tra i maggiori interpreti della pittura del Rinascimento; Gioachino Rossini (1792 - 1868), uno dei più grandi compositori operisti della storia della musica; Giacomo Leopardi (1798 - 1837), tra i maggiori poeti dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale; Maria Montessori (1870 - 1952), nota per il suo rivoluzionario metodo didattico, applicato in migliaia di scuole in tutto il mondo; Gentile da Fabriano (1370 - 1427), pittore tra i più rappresentativi del Gotico internazionale; Ciriaco d'Ancona (1391 - 1452), padre dell'Archeologia; Donato Bramante (1444 - 1514), architetto e pittore, tra i principali artisti del Rinascimento; Padre Matteo Ricci (1552 - 1610), tra i più grandi divulgatori della cultura occidentale in Cina e studioso della civiltà orientale; infine i due celebri compositori Giovanni Battista Pergolesi (1710 - 1736) e Gaspare Spontini (1774 - 1851).
Emidio Vittori (Ascoli Piceno, 28 marzo 1924 – 7 marzo 1985) è stato un bibliotecario e poeta italiano. Terzo di sei fratelli, nasce il 28 marzo 1924 ad Ascoli Piceno, città nella quale segue gli studi umanistici per poi laurearsi in giurisprudenza all'Università di Camerino. In gioventù assieme ai fratelli Guido e Carlo Vittori pratica atletica leggera, dedicandosi alla staffetta 4x100 e al salto triplo. Entrato nel 1951 al Comune di Ascoli con l'incarico di vice segretario. Nel 1953 incontra Maria Luisa Alberti che diventerà, in futuro, sua moglie. Diviene nel 1957 direttore della civica biblioteca. A questo lavoro si dedica con passione per 28 anni, sempre teso a dare all'istituto maggior prestigio al fine di inserirlo tra i maggiori centri culturali della nazione. Nel 1958 interviene con una relazione su La biblioteca pubblica nella vita delle comunità locali al I Convegno dei bibliotecari di Bologna, della Romagna e delle Marche, tenuto ad Ancona. Nel 1960 Nasce la figlia di Emidio Vittori e Maria Luisa Alberti chiamata Monica Vittori. Undici anni dopo nel 1971 nacque il secondo figlio di Emidio Vittori, Luca Vittori. Socio dell'Associazione italiana biblioteche, partecipa alla costituzione della Sezione Marche, entrando a far parte, nel luglio 1972, del suo Comitato provvisorio. Viene poi eletto nel primo Comitato regionale della Sezione (1972-1975) e confermato per il triennio successivo (1975-1978). Membro della Deputazione di storia patria delle Marche, si dedica con passione a studi storici, filologici ed epigrafici. Frutto tangibile di questa passione è, nel 1969, un Convegno internazionale per il VII centenario della nascita di Cecco d'Ascoli, occasione nella quale inizia una feconda collaborazione con personalità delle Università di Firenze e Urbino. Cura con l'amico Basilio Censori la pubblicazione di una edizione critica de L'Acerba di Cecco d'Ascoli, secondo un codice eugubino del 1376, oltre ad un volume sugli atti del Convegno. Queste pubblicazioni meritano una segnalazione all'Accademia dei Lincei nel 1973. Numerosissimi sono i suoi articoli e scritti riguardanti la città e la storia locale. Di grande rilievo soprattutto, gli interventi di epigrafia medievale, attraverso la quale arriva ad una profonda conoscenza della storia della città. Per la sua cultura giuridica e competenza in biblioteconomia, la Regione Marche lo chiama alla realizzazione della Consulta regionale culturale. Appassionato cultore del dialetto ascolano nelle sue forme più originali, conduce in questa materia attenti studi etimologici. Dal grande amore per la sua città e per il suo dialetto è scaturita una raccolta di sonetti in vernacolo rimasti inediti sino alla morte, sopraggiunta il 7 marzo 1985. Al suo nome è stata intitolata una sala della Biblioteca civica di Ascoli Piceno.
Francesco Stabili di Simeone, meglio noto come Cecco d'Ascoli (Ancarano, 1269 – Firenze, 16 settembre 1327) è stato un poeta, medico, insegnante, filosofo e astrologo/astronomo italiano. Per il suo pensiero eterodosso in materia religiosa, fu condannato al rogo dall'Inquisizione romana.