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Michelangelo Antonioni (Ferrara, 29 settembre 1912 – Roma, 30 luglio 2007) è stato un regista, sceneggiatore, montatore, scrittore, pittore e critico cinematografico italiano, tra i maggiori cineasti della storia del cinema. Autore di riferimento del cinema moderno, fin dall'esordio nel 1950 con Cronaca di un amore, pellicola che «segna la fine del neorealismo e la nascita di una nuova stagione del cinema italiano», Antonioni ha firmato alcune delle pagine più intense e profonde del cinema degli anni sessanta e settanta. In particolare, tra il 1960 e il 1962, grazie alla sua celebre "trilogia dell'incomunicabilità", composta dai tre film in bianco e nero L'avventura, La notte e L'eclisse (con protagonista la giovane Monica Vitti, al tempo compagna di Antonioni anche nella vita), considerati a buon diritto le prime opere cinematografiche che affrontano i moderni temi dell'incomunicabilità, dell'alienazione e del disagio esistenziale, Antonioni riesce a «rinnovare la drammaturgia filmica» e a creare un forte «smarrimento» tra pubblico e critica, che accolgono queste opere «formalmente molto innovative» in «maniera contrastante». Con i successivi Il deserto rosso (1964, Leone d'oro al miglior film alla Mostra di Venezia) e Blow-Up (1966, Palma d'oro al Festival di Cannes del 1967) si consacra definitivamente all'attenzione internazionale vincendo i più prestigiosi Festival cinematografici. Negli anni settanta prosegue la sua ricerca sulla «crisi della modernità», con opere discusse e innovative quali Zabriskie Point del 1970 (un atipico road movie di grande originalità formale e narrativa e di forte critica al consumismo) e Professione: reporter del 1975.
Blow-Up è un film del 1966 diretto da Michelangelo Antonioni, ispirato al racconto Le bave del diavolo dell'argentino Julio Cortázar. Il film, insieme a La notte, è il più premiato di Antonioni,e ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 1967. Nel cast si trovano attori già famosi, come David Hemmings, o in seguito divenuti tali, come Vanessa Redgrave e Jane Birkin.
La notte è un film del 1961 diretto da Michelangelo Antonioni. La pellicola ottenne l'Orso d'oro al Festival di Berlino, Nastro d'argento e David di Donatello per la regia del miglior film. Capitolo centrale della cosiddetta "trilogia esistenziale" o "dell'incomunicabilità", segue L'avventura e precede L'eclisse. È stato considerato un film fortemente innovativo nei contenuti e nel linguaggio filmico. Di rilievo il cast tecnico-artistico fra cui gli sceneggiatori Ennio Flaiano e Tonino Guerra ed i principali interpreti Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti.
Deserto rosso, o Il deserto rosso, è un film del 1964 diretto da Michelangelo Antonioni. Si tratta del nono lungometraggio di Antonioni, il primo a colori. Inizialmente doveva intitolarsi Celeste e verde.È la prima collaborazione con Carlo Di Palma come direttore della fotografia e l'ottava ed ultima con Giovanni Fusco come autore della colonna sonora.
Il neorealismo è stato un movimento culturale, nato e sviluppatosi in Italia durante il secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra, che ha avuto dei riflessi molto importanti sul cinema contemporaneo (soprattutto negli anni compresi tra il 1943 e il 1955 circa). In ambito cinematografico i maggiori esponenti del movimento, sorto spontaneamente e non codificato, furono, negli anni quaranta, i registi Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Renato Castellani, Luigi Zampa, Alessandro Blasetti e gli sceneggiatori Cesare Zavattini e Sergio Amidei, cui si affiancheranno, nel decennio successivo, Luciano Emmer, Luigi Comencini, Gianni Puccini, Antonio Pietrangeli, Francesco Maselli, Carlo Lizzani e Francesco Rosi. In una posizione a sé stante si collocano Federico Fellini (per la cui cinematografia si conierà il termine di realismo magico e, successivamente, fantarealismo) e Michelangelo Antonioni, che inizialmente aderì al neorealismo con alcuni celebri documentari (fra cui Gente del Po del 1943/1947 e N. U. - Nettezza urbana, del 1948) e, in qualche misura, con il film Cronaca di un amore (1950), per poi prenderne le distanze nel corso degli anni cinquanta (il suo neorealismo venne inizialmente definito esistenzialismo dell'anima o anche esistenzialismo interiore). Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le condizioni di vita: speranza, riscatto, desiderio di lasciarsi il passato alle spalle e di cominciare una nuova vita, frustrazione, povertà, disperazione. Per una maggiore fedeltà alla realtà quotidiana, nei primi anni di sviluppo e di diffusione del neorealismo i film vennero spesso girati in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche; d'altra parte, il complesso di studi cinematografici che era stato, dall'aprile del 1937, il centro della produzione cinematografica italiana, ossia Cinecittà, fu occupato nell'immediato dopoguerra dagli sfollati, risultando quindi temporaneamente indisponibile ai registi.
L'eclisse è un film del 1962, ottavo lungometraggio diretto da Michelangelo Antonioni. È il capitolo conclusivo della cosiddetta "trilogia esistenziale" o "dell'incomunicabilità", segue L'avventura e La notte. Presentato in concorso al 15º Festival di Cannes, vinse il Premio speciale della giuria, ex aequo con Processo a Giovanna d'Arco di Robert Bresson.