La regina delle fate (Purcell)
La regina delle fate (1692; Catalogo Purcell numero Z.629) è una semi-opera di Henry Purcell, che si inserisce nel genere di allestimenti tipici della Restaurazione inglese noti come Restoration spectacular. Il libretto è un adattamento anonimo della commedia nuziale di William Shakespeare A Midsummer Night's Dream e, a dispetto del nome, non ha nulla a che vedere con il poema epico omonimo di Edmund Spenser La regina delle fate. Eseguita per la prima volta nel 1692, La regina delle fate fu composta tre anni prima della morte di Purcell all'età di 35 anni. Dopo la sua scomparsa la partitura andò perduta e fu ritrovata solo agli inizi del XX secolo.
Purcell non ha musicato tutto il testo di Shakespeare; ha invece composto musica per brevi masque in ogni atto, tranne il primo. La commedia stessa è stata anche leggermente modernizzata in armonia con le convenzioni drammatiche secentesche, ma nel complesso il testo parlato è come Shakespeare lo ha scritto. Le maschere sono legate alla commedia più metaforicamente che letteralmente. Molti critici hanno dichiarato erroneamente che esse non hanno alcuna relazione con la commedia, ma studi recenti hanno dimostrato che l'opera, che termina con una maschera che rappresenta Imene, la dea del matrimonio, era in realtà composta per l'anniversario di matrimonio di William e Mary.L'interesse crercente per la Musica barocca e l'avvento dei contraltisti contribuì a far rientrare il lavoro nel repertorio. L'opera è stata oggetto di numerose incisioni complete nell'ultima parte del XX secolo e molte delle sue arie, tra cui The Plaint (O let me weep), sono diventate famosi brani da concerto.
Nel luglio 2009, in occasione del 350º anniversario della nascita di Purcell, La regina delle fate è stata eseguita al Glyndebourne Festival Opera usando una nuova edizione della partitura, predisposta per la Purcell Society da Bruce Wood e Andrew Pinnock.