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Il mago e chiaroveggente Merlino (in bretone: Merzhin, in gallese: Myrddin, AFI: ['mɘrðin], in francese e inglese: Merlin) è uno dei personaggi centrali del ciclo bretone e delle leggende arturiane, introdotto per la prima volta nella Cronaca alto medievale Historia Brittonum scritta dal Monaco Nennio (col nome di "Embreis Guelitic" e "Ambrosius"). Fu lui l'artefice della Tavola Rotonda: grazie a un suo incantesimo, inoltre, Uther Pendragon giacque con Ygraine e così fu concepito re Artù. Fu ancora lui ad allevare Artù e condurlo fino all'ascesa al trono. Sua allieva (e rivale nelle versioni più recenti dei racconti arturiani) fu Morgana (Morgan Le Fay), un altro personaggio magico importante della tradizione arturiana. Nella letteratura in lingua gallese vi sono in effetti due diversi personaggi di nome Merlino (Myrddin): Myrddin Wyllt (Merlino «il Selvaggio»), un pazzo nordico che non ha alcuna relazione specifica con il ciclo di Artù, e Myrddin Emrys (Merlino «il Saggio» o Caledonensis). La rappresentazione standard di questa figura comparve per la prima volta nella Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth (1136 circa) ed è basata sulla fusione di precedenti figure storiche e leggendarie: Goffredo, infatti, combinò le storie esistenti su Myrddin Wyllt con i racconti su Ambrosio Aureliano per formare la figura che egli chiama Merlino Ambrosio. Fu proprio Goffredo a porre in relazione per la prima volta Merlin con la saga arturiana, di cui Merlino divenne in seguito uno dei personaggi più importanti. La versione goffrediana di questa figura divenne subito popolare e gli autori successivi ampliarono poi questi elementi così da produrre un'immagine più completa del mago. La sua biografia tradizionale lo vuole figlio di un demone e di una donna mortale che alla nascita ereditò dal padre i suoi poteri. In alcune versioni delle leggende fu il consigliere di Artù fino a che fu imprigionato dall'allieva di cui era innamorato, Viviana (la Dama del Lago), mentre in altre egli se ne andò lontano per vivere felicemente con lei. Se il pubblico moderno conosce Merlino secondo lo stereotipo del mago buono con cui viene rappresentato, tra l'altro, da Walt Disney (nella Spada nella roccia), molte fonti medievali forniscono di questo personaggio un'immagine ben diversa: egli appare inquietante, calcolatore, imperscrutabile, talvolta persino diabolico.
Il termine graal, scritto talora anche gral, designa in francese antico una coppa o un piatto, si suppone derivi dal latino medievale gradalis, col medesimo significato, o dal greco κρατήρ (kratḗr «vaso»). In particolare, secondo la tradizione medievale, il Sacro Graal o Santo Graal, è la coppa con la quale Gesù celebrò l'Ultima Cena e nella quale Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo dopo la sua crocifissione. Il termine italiano corrispondente è gradale.Da un punto di vista simbolico, il Graal allude al possesso di una conoscenza esoterica o iniziatica, che da un lato viene elargita gratuitamente da Dio, ma dall'altro comporta una conquista, riservata a coloro in grado di accoglierne il mistero, degni dell'enorme potere magico in essa racchiuso. Come sintetizzato da Étienne Gilson: