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La spigolatrice di Sapri

La spigolatrice di Sapri è una poesia di Luigi Mercantini ispirata alla fallita spedizione di Sapri di Carlo Pisacane (1857) che aveva lo scopo di innescare una rivoluzione antiborbonica nel Regno delle Due Sicilie. Si tratta, insieme all'Inno di Garibaldi, di uno dei componimenti a cui la fama di Mercantini come cantore del Risorgimento è indissolubilmente legata. Mercantini adotta il punto di vista innocente di una lavoratrice dei campi, addetta alla spigolatura del grano, che si trova per caso ad assistere allo sbarco, incontra Pisacane e se ne invaghisce; la donna parteggia per i trecento e li segue in combattimento (invece di recarsi al lavoro), ma finisce per assistere impotente al loro massacro da parte delle truppe borboniche. Particolarmente conosciuto e citato — talora anche in forma parodiata o ironica — è il ritornello «Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti». Presente nella sezione della poesia ottocentesca di molte antologie scolastiche della letteratura italiana, La spigolatrice di Sapri è considerata una delle migliori testimonianze della poesia patriottica dell'epoca.

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