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Luchino Visconti di Modrone, conte di Lonate Pozzolo (Milano, 2 novembre 1906 – Roma, 17 marzo 1976), è stato un regista e sceneggiatore italiano. Per la sua attività di regista cinematografico e teatrale e per le sue sceneggiature, è considerato uno dei più importanti artisti e uomini di cultura del XX secolo. È ritenuto uno dei padri del neorealismo italiano, ha diretto numerosi film a carattere storico, dove l'estrema cura delle ambientazioni e le ricostruzioni sceniche sono state ammirate e imitate da intere generazioni di registi.
Morte a Venezia è un film drammatico del 1971 diretto da Luchino Visconti, tratto dal romanzo La morte a Venezia dello scrittore tedesco Thomas Mann. Presentato in concorso al 24º Festival di Cannes, grazie al quale Visconti vinse un Premio speciale del venticinquesimo anniversario. È il secondo capitolo della "trilogia tedesca", di cui fanno parte anche La caduta degli dei (1969) e Ludwig (1973).
La famiglia Visconti è una delle più antiche famiglie nobili italiane, attestata sin dalla fine del X secolo nel territorio dell'Italia settentrionale, dove venne infeudato l'omonimo Ducato Visconteo con capitale Milano. I Visconti furono signori di Milano dal 1277 al 1395, anno in cui il sovrano del Sacro Romano Impero Venceslao di Lussemburgo conferì a Gian Galeazzo Visconti il titolo di Duca di Milano, nonché vicario imperiale. Il ramo principale dei Visconti dominò la scena politica dell'Italia settentrionale fino al 1447, alla morte senza eredi legittimi di Filippo Maria Visconti; ad essi subentrarono gli Sforza, per il matrimonio di Francesco Sforza con Bianca Maria Visconti, figlia legittimata dell'ultimo Duca.
Rocco e i suoi fratelli è un film del 1960 diretto da Luchino Visconti e ispirato ai racconti de Il ponte della Ghisolfa di Giovanni Testori. Il titolo del film è una combinazione tra l'opera Giuseppe e i suoi fratelli di Thomas Mann e il nome di Rocco Scotellaro, poeta meridionalista di cui Visconti era un grande estimatore.I cinque fratelli vengono presentati, durante la narrazione, in abbinamento alle cinque dita della mano, di cui Rocco rappresenta il dito medio. Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
Il neorealismo è stato un movimento culturale, nato e sviluppatosi in Italia durante il secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra, che ha avuto dei riflessi molto importanti sul cinema contemporaneo (soprattutto negli anni compresi tra il 1943 e il 1955 circa). In ambito cinematografico i maggiori esponenti del movimento, sorto spontaneamente e non codificato, furono, negli anni quaranta, i registi Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Renato Castellani, Luigi Zampa, Alessandro Blasetti e gli sceneggiatori Cesare Zavattini e Sergio Amidei, cui si affiancheranno, nel decennio successivo, Luciano Emmer, Luigi Comencini, Gianni Puccini, Antonio Pietrangeli, Francesco Maselli, Carlo Lizzani e Francesco Rosi. In una posizione a sé stante si collocano Federico Fellini (per la cui cinematografia si conierà il termine di realismo magico e, successivamente, fantarealismo) e Michelangelo Antonioni, che inizialmente aderì al neorealismo con alcuni celebri documentari (fra cui Gente del Po del 1943/1947 e N. U. - Nettezza urbana, del 1948) e, in qualche misura, con il film Cronaca di un amore (1950), per poi prenderne le distanze nel corso degli anni cinquanta (il suo neorealismo venne inizialmente definito esistenzialismo dell'anima o anche esistenzialismo interiore). Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le condizioni di vita: speranza, riscatto, desiderio di lasciarsi il passato alle spalle e di cominciare una nuova vita, frustrazione, povertà, disperazione. Per una maggiore fedeltà alla realtà quotidiana, nei primi anni di sviluppo e di diffusione del neorealismo i film vennero spesso girati in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche; d'altra parte, il complesso di studi cinematografici che era stato, dall'aprile del 1937, il centro della produzione cinematografica italiana, ossia Cinecittà, fu occupato nell'immediato dopoguerra dagli sfollati, risultando quindi temporaneamente indisponibile ai registi.
Ludwig è un film del 1973 diretto da Luchino Visconti sulla vita di Ludovico II di Baviera. Interpretato da Helmut Berger, Romy Schneider, Trevor Howard e Silvana Mangano, è il terzo e ultimo film della "trilogia tedesca", di cui fanno parte anche La caduta degli dei (1969) e Morte a Venezia (1971).
Gruppo di famiglia in un interno è un film del 1974, diretto da Luchino Visconti con Burt Lancaster, Helmut Berger e Silvana Mangano.
Eriprando Visconti, dei duchi di Modrone (Milano, 24 settembre 1932 – Mortara, 25 maggio 1995), è stato un regista e sceneggiatore italiano, discendente della nobile famiglia milanese dei Visconti.