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Tomb Raider III: Adventures of Lara Croft è il terzo capitolo della saga Tomb Raider ed è il sequel di Tomb Raider II. Il gioco venne presentato ufficialmente il 15 ottobre 1998 durante una festa ufficiale per il gioco tenutasi al Museo di Storia Naturale di Londra. Il gioco è stato sviluppato da Core Design e pubblicato da Eidos Interactive il 21 novembre 1998 per PlayStation e il 30 novembre 1998 per PC. La versione per Mac OS è stata pubblicata il 22 settembre 1999. Il 17 settembre 2009 il gioco è stato ripubblicato per PlayStation 3 tramite il servizio PlayStation Network e per PlayStation Portable. In questo episodio, l'archeologa avventuriera Lara Croft è alla ricerca di quattro artefatti ricavati dal materiale di una meteora dispersi nel mondo.
Tomb Raider è una serie di videogiochi appartenente alla categoria avventura dinamica, pubblicata a partire dal 1996 da Eidos Interactive e sviluppata da Core Design. Il personaggio principale del gioco è Lara Croft, un'archeologa in cerca di antichi manufatti, alle prese con pericoli. Il titolo significa letteralmente "razziatrice di tombe" in inglese. Elda Olivieri ha doppiato Lara Croft da Tomb Raider II: Starring Lara Croft a Lara Croft and the Guardian of Light. Il primo episodio non è stato né localizzato né doppiato in italiano. Dal nono capitolo la voce di Lara è prestata da Benedetta Ponticelli, in occasione del riavvio della saga. La prima serie di Tomb Raider ha segnato la storia dei videogiochi, diventando una pietra miliare del genere avventura dinamica in terza persona e in tre dimensioni.
Tomb Raider è un film del 2018 diretto da Roar Uthaug. Tratta dall'omonimo videogioco del 2013 creato da Crystal Dynamics, la pellicola è il reboot della saga cinematografica ispirata alla serie videoludica e ha come protagonista l'esploratrice Lara Croft interpretata da Alicia Vikander.
La storia della letteratura italiana ha inizio nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua, che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Paititi è una leggendaria città perduta o regno inca o pre-inca, che si dice essere esistita ad est delle Ande, nascosta da qualche parte nella foresta pluviale del Perù sud-orientale, della Bolivia settentrionale o del Brasile sud-occidentale. La leggenda ha avuto origine dall'interpretazione di alcuni scritti del secolo XVI i cui autori furono Vaca de Castro, Pedro Sarmiento de Gamboa, Juan Alvarez Maldonado. Questi scrittori si riferivano ad un regno situato nella selva bassa amazzonica, forse presso l'attuale frontiera Bolivia-Brasile. La leggenda amazzonica del Paititi continuò nel 1635 quando nelle croniche di Lizarazu, si citava l'Inca Guaynaapoc e il suo ritorno presso il regno di suo padre, Manco, presso il Paititi, oltre il fiume Guaporé (oggi Stato brasiliano della Rondônia). In Perù si è poi sviluppata un'altra leggenda attorno alla storia di Inkarri che, dopo aver fondato Q'ero e Cuzco, si ritirò nella giungla di Pantiacolla per vivere il resto dei suoi giorni nella città di Paititi. Questa leggenda fu divulgata dall'archeologo Oscar Nuñez del Prado nel 1955 in seguito al contatto che ebbe con la comunità di nativi parlanti quechua del paesello di Q'ero (cordigliera delle Ande).
La Gerusalemme liberata è il maggiore poema eroico di Torquato Tasso. Esso presenta 15.336 versi endecasillabi raggruppati in 20 canti di lunghezza variabile. Tasso iniziò probabilmente a scrivere l'opera all'età di 15 anni con il titolo di Gierusalemme tra il 1559 ed il 1560 durante il soggiorno a Venezia, ma si fermò a 116 ottave, ben meno dei venti canti della Gerusalemme liberata, composta in seguito. La Gerusalemme liberata vera e propria, completata dall'autore nel 1575, fu pubblicata a Venezia senza l'autorizzazione del poeta nell'estate del 1580 da Celio Malespini con il titolo di Goffredo, presso l'editore Cavalcalupo. L'edizione presentava molti errori e soltanto 14 canti. L'anno successivo l'opera, sempre lontano dal controllo del suo autore, ancora rinchiuso nell'Ospedale di Sant'Anna, fu pubblicata integralmente presso l'editore Viotti per cura di Angelo Ingegneri prima a Parma e poi a Casalmaggiore. Pochi mesi dopo, il 24 giugno 1581, usciva a Ferrara la prima edizione autorizzata dal Tasso, per i tipi di Baldini e a cura di Febo Bonnà. Uscito da Sant'Anna per mediazione del principe di Mantova Vincenzo Gonzaga, il poeta rimise mano all'opera e la riscrisse da cima a fondo: espungendo gran parte delle scene amorose, accentuando il tono religioso e epico della trama, eliminando alcuni episodi. L'opera venne finalmente pubblicata nel 1593, col nuovo titolo di Gerusalemme conquistata (con dedica al cardinale Cinzio Aldobrandini, nipote del papa), opera che, dato il notevole rimaneggiamento, viene di solito considerata separatamente.La prima edizione illustrata della Gerusalemme Liberata fu stampata a Genova nel 1590. Il volume comprende venti incisioni con scene del poema, in parte di Agostino Carracci e in parte di Giacomo Franco, tratte da disegni di Bernardo Castello. Agostino Carracci incise, sempre su disegno del Castello, anche il frontespizio del libro, dove compare un ritratto del Tasso.
Il Corriere della Sera è uno storico quotidiano italiano, fondato a Milano nel 1876. Pubblicato da RCS MediaGroup, è il primo quotidiano italiano per diffusione e per lettorato. Il suo slogan è: «La libertà delle idee».