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I principi di Ramondetto San Martino Pardo (o Sanmartino o Sammartino o Ramondetta) sono una famiglia della nobiltà siciliana, di origini risalenti al Basso Medioevo; prima baroni e poi principi del Pardo, ma anche altrimenti titolati nei diversi rami e nei singoli personaggi: duchi di San Martino di Ramondetto (o Ramondetta), duchi di (San Martino) Montalbo, baroni e duchi di Fabbrica, duchi San Martino De Spucches e di Santo Stefano di Briga, conti di San Martino, baroni di Santa Caterina, marchesi (di San Pasquale, eredi della casata Pastore), etc.. La famiglia è storicamente divisa in più rami, sparsi per lo più tra Sicilia orientale (Catania, Messina) e occidentale (Palermo). Ai fini di una ricostruzione più aggiornata e approfondita della storia patria interessa sottolineare il ruolo politico-militare protagonista avuto in continuità dal primo al secondo risorgimento dei suoi ultimi e in tal senso più illustri rappresentanti: Francesco, figlio primogenito di Raimondo San Martino Principe del Pardo (circa 1758 - Catania 1842); Gaspare di lui figlio e degno continuatore, ultimo erede araldicamente riconosciuto della casata. Fratello minore del detto Raimondo fu il matematico Agatino San Martino Pardo (circa 1773 - Catania 1856), ritenuto dalle accademie delle scienze italiane e straniere – di cui era socio onorario – “uno dei più alti matematici del reame di Napoli”. Egli fu anche senatore di Catania ed uomo di singolare pietas: è ricordato tra i cittadini più illustri con un busto nel giardino Bellini. Nipote di Raimondo, figlio del secondogenito Antonino, fu un altro Francesco (Palermo, 1859 - Messina, 1925) più noto come San Martino De Spucches o anche solo De Spucches. Questi, da esperto giurista, fu cultore di studi storico-nobiliari e soprattutto autore della monumentale e documentaria Storia dei feudi e dei titoli nobiliari in Sicilia, in dieci imponenti volumi, e de L'archivio storico che illustra le norme di successione in Sicilia. Lo stesso è ricordato a Messina (sede privilegiata del casato dei San Martino De Spucches) tra i suoi uomini più illustri.
Giuseppe Maria Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – La Maddalena, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota, condottiero e scrittore italiano. Figura rilevante del Risorgimento, fu uno dei personaggi storici più celebrati della sua epoca. È noto anche con l'appellativo di «eroe dei due mondi» per le imprese militari compiute sia in Europa, sia in America Meridionale. Considerato dalla storiografia e nella cultura popolare del XX secolo il principale eroe nazionale italiano, iniziò i suoi spostamenti per il mondo come ufficiale di navi mercantili, per poi diventare capitano di lungo corso. La sua impresa più nota fu la vittoriosa spedizione dei Mille, che portò all'annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d'Italia, episodio centrale nel processo di unificazione della nuova nazione. Massone di 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato, favorevole all'ingresso delle donne in massoneria (tanto da iniziare sua figlia Teresita), ricoprì anche brevemente la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia; dichiaratamente anticlericale, fu autore di numerosi scritti, prevalentemente di memorialistica e politica, ma pubblicò anche romanzi e poesie.