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La Profezia di Malachia (il cui titolo originale in latino è Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi, de Summis Pontificibus) è un testo attribuito a san Malachia, arcivescovo di Armagh vissuto nel XII secolo, contenente 112 brevi motti in latino che descriverebbero i papi (compresi alcuni antipapi) a partire da Celestino II, eletto nel 1143.Dopo i motti, al termine della profezia, è presente un testo in latino che prevederebbe, durante il pontificato di un certo Pietro Secundus (o romanus secondo altre versioni) la distruzione di una città dai sette colli e il giudizio finale. Sebbene non si sia certi dell'autore del documento, la tesi consolidata presso gli storici è che il manoscritto sia un falso storico, redatto nella seconda metà del XVI secolo.
Profezia biblica o profezia ebraica usualmente indica la predizione di eventi futuri in base all'azione, funzione, o facoltà di un profeta. Tali predizioni sono ampiamente distribuite in tutta la Bibbia, ma quelle più citate sono tratte dal Libro di Ezechiele, Libro di Daniele, Matteo 24, Matteo 25 e Apocalisse di Giovanni. Coloro che credono nella profezia biblica si dedicano allo studio esegetico ed ermeneutico delle Scritture con la convinzione che contengano descrizioni di politica globale, disastri naturali, il futuro di Israele come nazione, l'arrivo del Messia e dell'era messianica, il destino finale dell'uomo. Alcune profezie della Bibbia sono condizionali, con le condizioni assunte implicitamente o esplicitamente. Alcuni brani profetici sono descritti come enunciati diretti da Dio mentre altri sono espressi come una prospettiva privilegiata dell'autore biblico considerato un profeta. Generalmente si crede che i profeti biblici abbiano ricevuto rivelazioni da Dio, durante le quali o per poi registrarle nei rispettivi scritti.
Una profezia è un'affermazione che prevede il futuro, in generale. Tuttavia, c'è un'importante differenza tra profezia e previsione: una previsione ha alla base un processo empirico e logico, mentre una profezia non è legata a dati di fatto e ragionamenti, ma alla supposta chiaroveggenza di chi se ne fa portatore, oppure, in senso più lato, alla capacità pragmatica del "profeta" di evocare gli avvenimenti storici da lui voluti influenzando così il futuro. In quest'ultimo senso, il termine "profezia" è stato applicato a filosofi come Emerson e Nietzsche.