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Il Singspiel (termine che significa letteralmente "recita cantata") è un genere operistico in voga tra il XVIII e il XIX secolo, sorto e sviluppatosi in area tedesco-austriaca, caratterizzato dall'alternanza di parti recitate e parti cantate. A differenza dell'opera italiana, che prevede recitativi cantati, nel Singspiel i recitativi sono invece recitati, in lingua tedesca, come nel teatro di prosa. I brani vocali sono generalmente semplici e strofici, simili ai Lieder. Tale genere, come le forme corrispondenti della ballad opera inglese, dell'opéra-comique francese e della zarzuela spagnola, appartiene alla sfera del teatro popolare, non colto, scritto in lingua locale e destinato a piccoli palcoscenici, e sarà un'anticipazione dell'operetta. I soggetti prediletti sono fantastici, favolistici o parodistici, comunque di facile presa sul pubblico: nonostante ciò, il Singspiel comincia a essere nobilitato grazie all'interessamento di musicisti notevoli, quali Johann Adam Hiller, Carl Ditters von Dittersdorf, Joseph Haydn e Josef Bárta. È però con i due capolavori mozartiani, Il ratto dal serraglio e Il flauto magico, che il Singspiel assurge a modello di opera nazionale tedesca per antonomasia. Inoltre, all'inizio dell'Ottocento, si rifaranno a questa forma popolare Ludwig van Beethoven e Carl Maria von Weber per realizzare le loro opere "tedesche", Fidelio e Il franco cacciatore.
Ludwig van Beethoven ([beˈtɔven] o [beˈtoven]; in tedesco [ˈluːtvɪç fan ˈbeːthoːfn̩]; Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) è stato un compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco. Figura cruciale della musica colta occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del classicismo viennese ed è considerato uno dei più grandi e influenti compositori di tutti i tempi. Annoverato tra i massimi geni della storia della musica, nonostante la sordità (ipoacusia) che lo colpì prima ancora di aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, dirigere e suonare, lasciando una produzione musicale fondamentale, straordinaria per forza espressiva e per la capacità di evocare emozioni.La sua influenza fu di vitale importanza per il linguaggio musicale del XIX secolo e per quelli successivi, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Il mito del Beethoven "artista eroico", capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento, crebbe moltissimo nel periodo Romantico; tuttavia, pur anticipando molti aspetti del futuro Romanticismo, la sua adesione alle regole dell'armonia nelle modulazioni, il rigetto dei cromatismi nelle melodie, la cura dell'equilibrio formale dei brani lo collocano nel solco della tradizione del classicismo.Nel catalogo delle composizioni beethoveniane hanno grande rilievo la sua produzione orchestrale, quella pianistica e quella cameristica. Capolavori dei rispettivi generi rimangono anche sue composizioni sacre, come la Missa Solemnis, e teatrali, come Fidelio.