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La storia dell'Africa, secondo il modello paleoantropologico dominante, inizia con la Storia dell'umanità stessa: è infatti in questo continente che avviene la comparsa dell'Homo sapiens. Dall'Africa si sono altresì originate e da lì sono poi migrate, in epoche preistoriche e protostoriche, le prime culture umane, come la cultura litica olduvaiana, aree di pertinenza di paleontologia e archeologia. La storiografia basata sui ritrovamenti archeologici con documentazione scritta di varie culture, ci è nota a partire dalla nascita e lo sviluppo della civiltà egizia, del regno nubiano, di altri regni e società e della loro interazione. Dal VII secolo d.C., l'Africa ha ricevuto una forte influenza islamica, sia sulle coste orientali, sia in Egitto, nelle regioni del Maghreb e del Sahel. La tratta degli schiavi, avviata dagli Arabi sin dal X secolo e proseguita con maggiore intensità verso la tratta atlantica gestita dagli Europei dal XVI secolo in poi, ha interessato tutto il continente fino al XIX secolo e preceduto il colonialismo. Occorre però dire che nella zona di influenza islamica la schiavitù è rimasta una realtà viva sino ad oggi. La stagione delle indipendenze è iniziata nel 1951, quando la Libia è formalmente diventata una nazione libera. La storiografia che interessa l'Africa è stata a lungo appannaggio del pensiero culturale europeo. Dopo la pubblicazione, nell'ultimo quarto del XX secolo, della Cambridge History of Africa e della UNESCO General history of Africa (quest'ultima con la partecipazione di tutti i più importanti storici africani), si è giunti ad un nuovo approccio che tiene conto di documentazione prima non presa in considerazione.
L'orientalismo è un termine usato dagli storici dell'arte, studiosi letterari e culturali per definire l'imitazione o la rappresentazione di aspetti delle culture del Medio Oriente, dell'Asia meridionale e dell'Asia orientale in opere occidentali. Queste raffigurazioni vengono solitamente eseguite da scrittori, architetti e artisti occidentali. In particolare, la pittura orientalista, raffigurante più specificamente "il Medio Oriente", era uno dei molteplici specialismi dell'arte accademica del XIX secolo, e la letteratura dei paesi occidentali assunse un simile interesse per i temi orientali. Dal saggio di Edward Said dal nome Orientalism pubblicato nel 1978, molti accademici hanno incominciato a usare il termine orientalismo per riferirsi a un atteggiamento paternalistico occidentale nei confronti del Medio Oriente, dell'Asia, e della società del Nord Africa. Nell'analisi di Said, l'Occidente rende essenziali queste società come statiche e non sviluppate, creando così una visione della cultura orientale che può essere studiata, rappresentata e riprodotta. Implicito in questa fabbricazione, scrive Said, è l'idea che la società occidentale sia sviluppata, razionale, flessibile e superiore.
Maghreb (in berbero: ⵜⴰⵎⴰⵣⵖⴰ, Tamazɣa; in arabo: المغرب, al-Maghrib, "luogo del tramonto") indica l'area geografica più a ovest del Nordafrica che si affaccia sul mar Mediterraneo e sull'oceano Atlantico; originariamente riguardava la fascia di terra tra la catena montuosa dell'Atlante e il mar Mediterraneo (nord della Tunisia, l'Algeria e Marocco); in certe fonti sono incluse anche al-Andalus e la Sicilia islamica.
Il francese (français, AFI: [fʁɑ̃ˈsɛ]) è una lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze della famiglia delle lingue indoeuropee. Diffusa come lingua materna nella Francia metropolitana e d'oltremare, in Canada (principalmente nelle province del Québec e del Nuovo Brunswick, ma con una presenza significativa anche in Ontario e Manitoba), in Belgio, in Svizzera, presso numerose isole dei Caraibi (Haiti, Dominica, Santa Lucia) e dell'Oceano Indiano (Mauritius, Comore e Seychelles), in Lussemburgo e nel Principato di Monaco, è lingua ufficiale di circa 30 stati ripartiti su tutti i continenti (come eredità dell'impero coloniale francese e della colonizzazione belga), oltre che di numerose organizzazioni internazionali come l'ONU, la NATO, il Comitato Olimpico Internazionale e l'Unione postale universale. Costituisce inoltre, insieme con l'inglese e il tedesco, una delle tre lingue di lavoro dell'Unione europea. In Italia è parlato e tutelato in Valle d'Aosta, dove gode di uno status di coufficialità con l'italiano. Sebbene non sia ai primissimi posti tra le lingue più parlate del mondo per numero di madrelingua (77,3 milioni secondo Ethnologue, 2020), essa costituisce invece la seconda per diffusione (dopo l'inglese) per numero di paesi in cui è ufficiale e per numero di continenti in cui è parlata. Le stime dei locutori totali sono difficili a causa della diffusione maggiore del francese come lingua seconda che come lingua materna e del grosso peso che hanno nella demografia di questa lingua i vasti territori dell'Africa francofona, in cui l'avanzare della conoscenza del francese è in costante crescita grazie alla scolarizzazione e per i quali non sono sempre disponibili statistiche precise o aggiornate. Tuttavia secondo le stime dell'Organizzazione internazionale della francofonia, vi sono nel mondo circa 277 milioni di locutori (è la quinta lingua più parlata al mondo in base al numero di parlanti totali). Ma, come numero di parlanti nativi (L1), è la numero 17. Attualmente il francese è la seconda lingua più insegnata al mondo dopo l'inglese, anche grazie a una capillare rete di servizi linguistici e culturali incentrati sui Centres culturels français (CCF, dipendenti dalle Ambasciate) e sulle sedi dell'Alliance française.
La tempesta (The Tempest) è un'opera teatrale in cinque atti scritta da William Shakespeare tra il 1610 e il 1611. Il dramma, ambientato su di un'isola imprecisata del Mediterraneo, racconta la vicenda dell'esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche. Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il Re di Napoli Alonso, stanno navigando sul mare di ritorno da Cartagine, il mago invoca una tempesta che rovescia gli incolumi passeggeri sull'isola. Attraverso la magia e con l'aiuto del suo servo Ariel, uno spirito dell'aria, Prospero riesce a rivelare la natura bassa di Antonio, a riscattare il Re e a far innamorare e sposare sua figlia con il principe di Napoli, Ferdinando. La narrazione è tutta incentrata sulla figura di Prospero, il quale, con la sua arte, tesse trame con cui costringe gli altri personaggi a muoversi secondo il proprio volere. È tradizionalmente ritenuta la penultima opera di William Shakespeare – l'ultima interamente sua – ed è considerata da molti il lavoro che segnò l'addio alle scene del celebre drammaturgo.
Henri Arnold Seyrig (Héricourt, 10 novembre 1895 – Neuchâtel, 21 gennaio 1973) è stato un archeologo, numismatico e storico francese. È stato dal 1929 il direttore dell'amministrazione delle antichità durante il Mandato francese della Siria e del Libano e ha fondato l'Institut français d'archéologie du Proche-Orient a Beirut.
Il colonialismo è definito come l'espansione di una nazione su territori e popoli all'esterno dei suoi confini, spesso per facilitare il dominio economico sulle risorse, il lavoro e il commercio di questi ultimi. Il processo viene detto colonizzazione. Il termine indica anche, in senso stretto, il dominio coloniale mantenuto da diversi Stati europei su altri territori extraeuropei lungo l'età moderna e indica quindi il corrispettivo periodo storico, cominciato nel XVI secolo, contemporaneamente alle esplorazioni geografiche europee, assumendo nel XIX secolo il termine di imperialismo, e formalmente conclusosi nella seconda metà del XX secolo, con la vittoria dei movimenti anti-coloniali. Il termine indica anche l'insieme di convinzioni usate per legittimare o promuovere questo sistema, in particolare il credo che i valori etici e culturali dei colonizzatori siano superiori a quelli dei colonizzati.