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L'italiano ([itaˈljaːno] ) è una lingua romanza parlata principalmente in Italia. È classificato al 27º posto tra le lingue per numero di parlanti nel mondo e, in Italia, è utilizzato da circa 58 milioni di residenti. Nel 2015 era la lingua materna del 90,4% dei residenti in Italia, che spesso lo acquisiscono e lo usano insieme alle varianti regionali dell'italiano, alle lingue regionali e ai dialetti. In Italia viene ampiamente usato per tutti i tipi di comunicazione della vita quotidiana ed è largamente prevalente nei mezzi di comunicazione nazionali, nell'amministrazione pubblica dello Stato italiano e nell'editoria. Oltre ad essere la lingua ufficiale dell'Italia, è anche una delle lingue ufficiali dell'Unione europea, di San Marino, della Svizzera, della Città del Vaticano e del Sovrano militare ordine di Malta. È inoltre riconosciuto e tutelato come "lingua della minoranza nazionale italiana" dalla Costituzione slovena e croata nei territori in cui vivono popolazioni di dialetto istriano. È diffuso nelle comunità di emigrazione italiana, è ampiamente noto anche per ragioni pratiche in diverse aree geografiche ed è una delle lingue straniere più studiate nel mondo.Dal punto di vista storico l'italiano è una lingua basata sul fiorentino letterario usato nel Trecento.
L'inglese (in inglese English, /ˈɪŋglɪʃ/) è una lingua indoeuropea appartenente al ramo occidentale delle lingue germaniche, assieme all'olandese, all'alto e basso tedesco e al frisone. Conserva ancora un'evidente parentela col basso-tedesco continentale. Secondo alcuni studiosi scandinavi, l'inglese, almeno dalla sua fase media, è invece più affine alle lingue germaniche settentrionali (scandinave) che non a quelle continentali. Ogni Paese o territorio in cui l'inglese è parlato come lingua madre viene detto anglofono. È la prima lingua più parlata al mondo per numero di parlanti totali (nativi e stranieri) ed è la terza per numero di parlanti madrelingua (L1) totali (la prima è il cinese).
Il francese (français, AFI: [fʁɑ̃ˈsɛ]) è una lingua appartenente al gruppo delle lingue romanze della famiglia delle lingue indoeuropee. Diffusa come lingua materna nella Francia metropolitana e d'oltremare, in Canada (principalmente nelle province del Québec e del Nuovo Brunswick, ma con una presenza significativa anche in Ontario e Manitoba), in Belgio, in Svizzera, presso numerose isole dei Caraibi (Haiti, Dominica, Santa Lucia) e dell'Oceano Indiano (Mauritius, Comore e Seychelles), in Lussemburgo e nel Principato di Monaco, è lingua ufficiale di circa 30 stati ripartiti su tutti i continenti (come eredità dell'impero coloniale francese e della colonizzazione belga), oltre che di numerose organizzazioni internazionali come l'ONU, la NATO, il Comitato Olimpico Internazionale e l'Unione postale universale. Costituisce inoltre, insieme con l'inglese e il tedesco, una delle tre lingue di lavoro dell'Unione europea. In Italia è parlato e tutelato in Valle d'Aosta, dove gode di uno status di coufficialità con l'italiano. Sebbene non sia ai primissimi posti tra le lingue più parlate del mondo per numero di madrelingua (77,3 milioni secondo Ethnologue, 2020), essa costituisce invece la seconda per diffusione (dopo l'inglese) per numero di paesi in cui è ufficiale e per numero di continenti in cui è parlata. Le stime dei locutori totali sono difficili a causa della diffusione maggiore del francese come lingua seconda che come lingua materna e del grosso peso che hanno nella demografia di questa lingua i vasti territori dell'Africa francofona, in cui l'avanzare della conoscenza del francese è in costante crescita grazie alla scolarizzazione e per i quali non sono sempre disponibili statistiche precise o aggiornate. Tuttavia secondo le stime dell'Organizzazione internazionale della francofonia, vi sono nel mondo circa 277 milioni di locutori (è la quinta lingua più parlata al mondo in base al numero di parlanti totali). Ma, come numero di parlanti nativi (L1), è la numero 17. Attualmente il francese è la seconda lingua più insegnata al mondo dopo l'inglese, anche grazie a una capillare rete di servizi linguistici e culturali incentrati sui Centres culturels français (CCF, dipendenti dalle Ambasciate) e sulle sedi dell'Alliance française.
Le lingue romanze, lingue latine o lingue neolatine sono le lingue derivate dal latino. Esse sono l'evoluzione diretta non già del latino classico, bensì di quello volgare ossia "popolare" (dal latino vulgus 'popolo'), costituito dalle varietà linguistiche sviluppatesi a seguito dell'espansione dell'Impero romano. Più di un miliardo di persone ha come lingua madre una lingua romanza, un miliardo e mezzo di individui (oltre un sesto dell'umanità) ne parlano una almeno come seconda o altra lingua. L'area in cui queste lingue si sono sviluppate, e sono ancora parlate nelle loro versioni contemporanee, viene chiamata Romània e corrisponde alla parte europea occidentale dell'impero romano, esclusa la Britannia, con l'aggiunta di altre isole linguistiche neolatine minori diffuse nei Balcani (lingue romanze orientali). Nel Nordafrica l'invasione araba (VIII secolo) ha cancellato ogni volgare latino che vi si era sviluppato, mentre la persistenza dell'impero nella sua porzione orientale, con l'impiego prevalente della lingua greca a livello ufficiale, ha impedito la diffusione popolare del latino, prevenendo sviluppi linguistici analoghi a quelli occorsi nella porzione occidentale. Le lingue romanze, come il latino classico e i latini volgari, vengono classificate nelle ramificazioni delle lingue italiche, nell'albero delle lingue indoeuropee; esse formano quello che in dialettologia viene chiamato continuum romanzo. Il termine romanzo deriva dall'avverbio latino romanice (a sua volta dall'aggettivo romanicus) riferito al parlare vernacolo (romanice loqui) rispetto al parlare in latino (latine loqui). Da romanicus e romanice deriva la forma francese romanz, da cui l'italiano romanzo.
L'occitano, o lingua d'oc (in occitano occitan o lenga d'òc), è una lingua occitano-romanza parlata in un'area specifica del sud-Europa chiamata Occitania, non delimitata da confini politici o amministrativi e grossolanamente identificata con la Francia meridionale o Midi.
Con lingue indoeuropee in linguistica si intende quella famiglia linguistica, cioè quella serie di lingue aventi un'origine comune (il protoindoeuropeo), che comprende la maggior parte delle lingue d'Europa vive ed estinte che attraverso il Caucaso e il Medio Oriente da un lato, e la Siberia occidentale e parte dell'Asia Centrale dall'altro, sono arrivate a coinvolgere l'Asia meridionale e in tempi antichi persino l'attuale Turkestan cinese (odierno Xinjiang). Nel corso dell'età moderna, in seguito alle esplorazioni geografiche, alle migrazioni e alla colonizzazione che hanno fatto dilagare i popoli europei in gran parte del globo, si è diffusa in tutti i continenti, divenendo la famiglia dominante nelle Americhe, in Australia, in Nuova Zelanda, in gran parte della Siberia e in singole regioni dell'Africa. Oggi le lingue della famiglia linguistica indoeuropea hanno nel globo il maggior numero relativo di parlanti, rispetto alle altre famiglie linguistiche. La famiglia linguistica indoeuropea si divide a sua volta in grandi sottofamiglie (gruppi o rami di lingue), sulla cui esatta composizione e sulle cui relazioni è in corso un vivace dibattito scientifico.
L'esperanto è una lingua artificiale, sviluppata tra il 1872 e il 1887 dall'oculista polacco di origini ebraiche Ludwik Lejzer Zamenhof. È la più conosciuta e utilizzata tra le lingue ausiliarie internazionali (LAI). Presentata nel Primo Libro (Unua libro - Varsavia, 1887) come Lingvo Internacia ("lingua internazionale"), prese in seguito il nome esperanto ("colui che spera", "sperante") dallo pseudonimo di "Doktoro Esperanto", utilizzato dal suo inventore. Scopo della lingua è di far dialogare i diversi popoli cercando di creare tra di essi comprensione e pace con una seconda lingua semplice, ma espressiva, appartenente all'umanità e non a un popolo. Un effetto di ciò sarebbe quello di proteggere gli idiomi "minori", altrimenti condannati all'estinzione dalla forza delle lingue delle nazioni più forti. Per questo motivo l'esperanto è stato ed è spesso protagonista di dibattiti riguardanti la cosiddetta democrazia linguistica. Le regole della grammatica dell'esperanto sono state scelte da quelle di varie lingue studiate da Zamenhof, affinché fossero semplici da imparare e nel contempo potessero dare a questa lingua la stessa espressività di una lingua etnica; esse non prevedono eccezioni. Anche i vocaboli derivano da idiomi preesistenti, alcuni (specie quelli introdotti di recente) da lingue non indoeuropee come il giapponese, ma in gran parte da latino, lingue romanze (in particolare italiano e francese), lingue germaniche (tedesco e inglese) e lingue slave (russo e polacco). Vari studi hanno dimostrato che si tratta di una lingua semplice da imparare anche da autodidatti e in età adulta, per via delle forme regolari, mentre altri dimostrano come dei ragazzi che hanno studiato l'esperanto apprendano più facilmente un'altra lingua straniera. Lo studio di due anni di esperanto nelle scuole come propedeutico a una lingua straniera viene detto "metodo Paderborn" perché la sua efficacia è stata dimostrata nell'università tedesca di Paderborn. L'espressività dell'esperanto, simile a quella delle lingue naturali, è dimostrata dalla traduzione di opere di notevole spessore letterario. La cultura originale esperantista ha prodotto e produce in tutte le arti: dalla poesia e la prosa fino al teatro e alla musica. La logica con cui è stata creata minimizza l'ambiguità, per cui si presta a essere usata in informatica, nel ramo della linguistica computazionale, per il riconoscimento automatico del linguaggio. La tradizione dell'esperanto in Polonia e in Croazia è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale. Ci sono proposte per usare l'esperanto come lingua franca per i lavori nel Parlamento europeo, principalmente per motivi economici o per evitare che si vada verso una o più lingue nazionali. Tuttavia finora l'Unione europea giustifica l'attuale politica multilinguista che prevede l'uso di 24 lingue ufficiali, per motivi di trasparenza, non senza critiche da parte di chi sospetta che tale politica stia in realtà portando verso il solo inglese o, al più, al trilinguismo.
Il C1 Advanced, in passato conosciuto come Cambridge English: Advanced o Certificate in Advanced English o CAE (Certificato di inglese avanzato) è un certificato di conoscenza generale della lingua inglese rilasciato da Cambridge Assessment English. Nel CEFR, che divide la conoscenza di una lingua in sei livelli (dal più basso al più alto: A1, A2, B1, B2, C1, C2), il C1 Advanced corrisponde al livello C1 (o C2 nel caso di votazione A), cioè al quinto livello su sei (o al sesto nel caso di votazione A). Certifica una conoscenza inferiore alle votazioni A e B del C2 Proficiency, oppure equivalente al C2 Proficiency con voto C nel caso si prenda A. Il C1 Advanced con voto C è invece equivalente al B2 First con voto A, mentre è superiore al B2 First con voti B ed C. Quest'esame rientra nel novero degli esami Cambridge Assessment English. Chi supera tale esame ha una conoscenza profonda della lingua inglese e può seguire un corso universitario in lingua inglese, anche in un paese anglofono. Il C1 Advanced è ritenuto molto valido, specialmente per gli studenti stranieri che si iscrivono alle università britanniche, dal momento che rappresenta la minima qualifica necessaria all'iscrizione. Come per tutti gli altri esami di Cambridge, la qualifica, una volta conseguita, non è mai revocata. I singoli istituti (ad esempio università, datori di lavoro, organizzazioni professionali ed enti governativi) possono comunque decidere se accettare o meno una certificazione conseguita da più di due anni, sebbene molti di essi siano disposti ad accettare documenti comprovanti attività di pratica e miglioramento della lingua successive alla data dell’esame.
Il B2 First, in passato conosciuto come First Certificate in English o FCE (Primo Certificato in Inglese), un certificato di conoscenza generale della lingua inglese rilasciato da Cambridge Assessment English a persone non madrelingua inglese nel caso di superamento dell'esame omonimo. Per il Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle Lingue (CEFR), il B2 First al livello B2. Il certificato Cambridge Assessment English corrispondente al livello successivo (C1) il C1 Advanced, mentre quello corrispondente al livello precedente (B1) il B1 Preliminary. L esame tarato sul livello B2 ma fornisce riferimenti anche per il raggiungimento di un livello pi alto (C1) o pi basso (B1); in entrambi i casi, il certificato riporter i rispettivi livelli di abilit conseguiti. Il livello del candidato che ha conseguito il B2 First upper-intermediate (intermedio superiore). Il B2 First conseguito ogni anno da pi di 2 milioni di persone in oltre 150 Paesi del mondo.Come per tutti gli altri esami di Cambridge, la qualifica, una volta conseguita, non mai revocata. I singoli istituti (ad esempio universit , datori di lavoro, organizzazioni professionali ed enti governativi) possono comunque decidere se accettare o meno una certificazione conseguita da pi di due anni, sebbene molti di essi siano disposti ad accettare documenti comprovanti attivit di pratica e miglioramento della lingua successive alla data dell esame.