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Leonardo di ser Piero da Vinci (Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519) è stato un inventore, artista e scienziato italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento, considerato uno dei più grandi geni dell'umanità, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza: fu infatti scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, botanico, musicista, ingegnere e progettista.
La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è un dipinto a olio su tavola di legno di pioppo realizzato da Leonardo da Vinci, (77×53 cm e 13 mm di spessore), databile al 1503-1504 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi. Opera iconica ed enigmatica della pittura mondiale, si tratta sicuramente del ritratto più celebre della storia nonché di una delle opere d'arte più note in assoluto. Il sorriso impercettibile del soggetto, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, letteratura, opere di immaginazione e persino studi psicoanalitici; sfuggente, ironica e sensuale, la Monna Lisa è stata di volta in volta amata e idolatrata, ma anche derisa o aggredita.La Gioconda viene ammirata ogni giorno da circa trentamila visitatori, ovvero l'80% dei visitatori del Museo del Louvre in cui è esposta,, tanto che nella grande sala in cui si trova, un cordone deve tenere a debita distanza le persone. Nella lunga storia del dipinto non sono infatti mancati i tentativi di vandalismo, nonché un furto rocambolesco, che ne hanno alimentato la popolarità.
La copia della Gioconda di Madrid è un quadro realizzato olio su tavola, appartenente al Museo del Prado, che ricalca fedelmente il famoso quadro della Gioconda di Leonardo da Vinci esposto al Museo del Louvre a Parigi. Esistono molte repliche o copie della Monna Lisa, ma questa, presente al Prado fin dalla sua inaugurazione e proveniente dalle Collezioni Reali, è la più antica che si conosca e soprattutto fu dipinta nello stesso periodo e nello stesso laboratorio dell'originale, probabilmente da un allievo di Leonardo. Di questa particolarità si è venuto a conoscenza solo a partire dal 2010, grazie a un'opera di restauro in occasione di una richiesta di prestito per un'esposizione temporanea al Louvre, detentore e proprietario dell'originale. Il quadro venne sottoposto a esami tecnici che includevano riflettografia infrarossa, fluorescenza indotta con luce ultravioletta, radiografia e ispezione con lente binoculare. La riflettografia e l'esame della superficie della tavola con luce radente rivelarono la presenza di un paesaggio dietro al mezzobusto della donna, nascosto sotto una campitura di colore scuro. La riflettografia fu messa a confronto con quella che si era ottenuta nel 2004 col dipinto originale e si comprovò che il disegno sottostante era simile in entrambe le opere, compreso il fatto che le correzioni effettuate in una si ripetevano nell'altra. Nonostante l'intervento di Leonardo nella realizzazione di quest'opera sia stato escluso, non è ancora stata chiarita completamente l'esecuzione in contemporanea dei due dipinti. Lo stato di conservazione della Gioconda di Madrid è migliore dell'originale; ciò permette di ottenere ulteriori informazioni su particolari come il panorama di fondo, l'abito, il velo e la sedia che vi compaiono. Nella realizzazione del dipinto furono impiegati materiali di ottima qualità e l'esecuzione fu molto accurata. La tecnica è tuttavia diversa, propria di un artista che dipinse un disegno di qualità inferiore, una pennellata molto semplice, continua, lineare e compatta, senza adottare lo sfumato caratteristico del Leonardo maturo. Inoltre nel ritratto di Lisa Gherardini a Madrid appaiono le sopracciglia, sia pur fini, che sono assenti nel quadro parigino (anche se probabilmente presenti in versioni precedenti del quadro originale). Riguardo alla paternità l'autore è con ogni probabilità uno tra gli allievi migliori e più vicini a Leonardo, forse Francesco Melzi o il Salaì, o uno tra i discepoli spagnoli Fernando Yáñez de la Almedina e Fernando de los Llanos, pittori attivi nell'ambito valenciano e collaboratori vinciani.
La vita personale di Leonardo da Vinci (15 aprile 1452 - 2 maggio 1519) è un tema che ha suscitato interesse, indagini e ricerche speculative già pochi anni dopo la morte. Leonardo è stato considerato come uno dei maggiori archetipi dell'uomo universale caratteristico del Rinascimento, descritto dal biografo Giorgio Vasari come avente qualità trascendenti la stessa Natura e di essere "meravigliosamente dotato di bellezza, grazia e talento in abbondanza".L'interesse e la curiosità riguardanti la sua vita ha continuato senza sosta per cinque secoli fino ai giorni nostri; descrizioni moderne e analisi particolareggiate del personaggio di Leonardo, i suoi desideri, preferenze, simpatie e comportamenti intimi si basano su varie fonti: documenti che lo riguardano, biografie, i diari che egli stesso ha redatto, i suoi dipinti e disegni, le persone che sono state a lui vicine e i commenti che sono stati fatti nei suoi riguardi dai contemporanei.
Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria a Firenze ed è la sede del Comune. Rappresenta la migliore sintesi dell'architettura civile trecentesca cittadina ed è uno dei palazzi civici più conosciuti nel mondo. Chiamato in origine "Palazzo dei Priori", e poi successivamente venne identificato nel XV secolo come "Palazzo della Signoria", dal nome dell'organismo principale della Repubblica di Firenze; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de' Medici ne fece la sua residenza; infine il nome Vecchio lo assunse dopo il 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel "nuovo" Palazzo Pitti. Non sono presenti porte o aperture per la sicurezza di chi amministrava il potere. Ci si poteva accedere solamente dal cortile Dal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento del Regno d'Italia, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. Vi si trova inoltre un museo, che permette di visitare le magnifiche sale dove lavorarono, fra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio. L'edificio si è gradualmente ingrandito verso est, arrivando ad occupare un isolato intero e allungando l'iniziale parallelepipedo trecentesco fino a quadruplicarne le dimensioni, con una pianta che ricorda un trapezio del quale la facciata è solo il lato più corto. Sulla facciata principale a bugnato, la Torre di Arnolfo è uno degli emblemi della città.
Storico dell'arte, collezionista di disegni di artisti italiani, Giorgio Vasari è stato un precursore, sia nella raccolta di testimonianze biografiche sugli artisti italiani, sia nella raccolta dei loro disegni. Il Libro de' disegni di Giorgio Vasari era composto da fogli, da lui stesso decorati, che contenevano i disegni da lui raccolti.
Francesco di Bartolomeo di Zanobi del Giocondo, detto anche Francesco di Bartolomeo del Giocondo o più semplicemente Francesco del Giocondo (Firenze, 1465 – Firenze, 1542), è stato un nobile e mercante italiano, appartenente alla famiglia dei Giocondi. Secondo Giorgio Vasari, nella sua opera Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, sarebbe colui che commissionò a Leonardo da Vinci la Gioconda; questo infatti è il ritratto di sua moglie, Lisa Gherardini.
L'arte del Rinascimento si sviluppò a Firenze a partire dal Quattrocento al Cinquecento, e da qui si diffuse nel resto d'Italia e poi in Europa, fino ai primi decenni del XVI secolo, periodo in cui ebbe luogo il "Rinascimento maturo" con le esperienze di Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.
L'abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano è un monastero della Congregazione vallombrosana situato nel territorio delle colline del Chianti, in località Passignano, nel comune di Barberino Tavarnelle, nella città metropolitana di Firenze. Il monastero adottò la regola vallombrosana già nell'XI secolo per opera di Giovanni Gualberto, che qui morì nel 1073. Più volte distrutto e ricostruito, oggi appare più come un castello che come una comunità monastica. Il complesso monastico appare ancora oggi racchiuso all'interno della cortina muraria quattrocentesca a pianta quadrangolare con torri d'angolo ma sono evidenti le integrazioni neogotiche realizzate alla fine del XIX secolo quando, soppressa la comunità monastica, venne trasformato in una villa. La chiesa abbaziale, a pianta a croce latina, è stata quasi interamente ricostruita dalla seconda meta del XVI secolo e internamente affrescata dal Passignano e da Alessandro Allori. Il complesso monastico dal 1986 è tornato di proprietà dei monaci vallombrosani.