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Il territorio siracusano è interessato da miti e leggende di seguito riportate.
La leggenda è un tipo di racconto molto antico, come il mito, la favola e la fiaba, che fa parte del patrimonio culturale di un popolo, appartenente alla sua tradizione orale e mescolando, nella narrazione, il reale al meraviglioso. Il termine deriva dal latino legenda che significa "cose che devono essere lette", "degne di essere lette" e con questo termine, un tempo, si voleva indicare il racconto della vita di un santo e soprattutto il racconto dei suoi miracoli. In seguito la parola acquistò un significato più esteso e oggi la parola leggenda indica qualsiasi racconto che presenti elementi reali, ma trasformati dalla fantasia, tramandato per celebrare fatti o personaggi fondamentali per la storia di un popolo, oppure per spiegare qualche caratteristica dell'ambiente naturale e per dare risposta a dei perché. Le leggende si rivolgono alla collettività, come i miti e spiegano l'origine di qualche aspetto dell'ambiente, le regole e i modelli da seguire, certi avvenimenti storici, o ritenuti tali, allo scopo di rinsaldare i legami d'appartenenza alla comunità.
L'Isonzo (la Lusinç in lingua friulana, Soča in lingua slovena) è un fiume lungo 136 chilometri con un bacino ampio 3400 km², di cui 1150 km² in territorio italiano. Caratteristico il colore smeraldino delle acque, che si mantiene con qualche attenuazione nella parte finale del suo corso.
La Fontana dei quattro fiumi (o anche solo Fontana dei fiumi) si trova a Roma al centro di Piazza Navona, davanti alla chiesa di Sant'Agnese in Agone (chiesa realizzata su progetto di Francesco Borromini), ed è stata ideata e plasmata dallo scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini tra il luglio 1648 ed il giugno 1651 su commissione di Papa Innocenzo X, in piena Epoca Barocca, durante il periodo più fecondo di questo artista. La Fontana dei Quattro Fiumi realizza lo straordinario supporto alla copia romana di un obelisco Egizio, proveniente dal Circo di Massenzio. Opera di architettura, oltre che di scultura, la fontana mette in mostra un vero e proprio artificio barocco, nell'appoggio dell'obelisco sul vuoto. Quattro colossali figure, sedute in pose contrastanti, impersonano i grandi fiumi dei quattro continenti: il Nilo, il Río de la Plata, il Danubio e il Gange. La fontana, coronata dalla colomba dello Spirito Santo (emblema di papa Innocenzo X) fu anche interpretata come simbolo del trionfo della Chiesa sulle quattro parti del mondo. La tradizione, che vuole il Bernini rivale al contemporaneo Borromini, ha costruito la leggenda per la quale il personaggio che nella fontana impersona il Rio della Plata alzerebbe la mano verso la prospiciente chiesa di Sant'Agnese in segno di difesa. Questa rimane tuttavia solo una leggenda in quanto la costruzione della chiesa di Sant'Agnese in Agone iniziò solo dopo, nel 1652.