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Port-Royal des Champs è un'antica abbazia cistercense nella valle di Chevreuse a sud-ovest di Parigi famosa per la comunità religiosa di orientamento giansenista che vi si sviluppò dal 1634 al 1708. Port Royal fu distrutta all'inizio del XVIII secolo per ordine di Luigi XIV. L'abbazia e il suo comprensorio sono divenuti in seguito luoghi di memoria, meta di pellegrinaggi di viaggiatori e intellettuali. Oggi sono visibili le rovine dell'abbazia e il suo demanio, e il Musée national de Port-Royal des Champs, (in passato Musée des Granges).
Port-Royal è un dramma scritto da Henry de Montherlant tra 1940 e il 1942 e rappresentato alla Comédie-Française nel 1954. È la terza opera della cosiddetta trilogia cattolica dei «drammi sacri».
Port Royal stato il principale centro di commercio marittimo della Giamaica nel XVII secolo. In quel periodo acquis la reputazione di essere "la citt pi ricca e malfamata al mondo". Era famosa per la vistosa ostentazione della ricchezza e per i costumi dissoluti, era un centro dove pirati e corsari investivano o spendevano tutti i loro averi. Durante il XVII secolo, gli Inglesi incoraggiarono, e in alcuni casi pagarono, i bucanieri di stanza a Port Royal ad attaccare le spedizioni navali spagnole e francesi. Il 7 giugno 1692, un terremoto distrusse Port Royal, provocando l'inabissamento di due terzi della citt nel Mar dei Caraibi. Oggi la citt sommersa anche da 8 m di acqua. considerata il pi importante sito archeologico sottomarino nell'emisfero occidentale, possedendo tesori provenienti dalle razzie spagnole nel Guatemala ed essendo numerose le navi, anche pirata, che nel corso dei secoli sono affondate nella baia con il carico trasportato. Dopo tale disastro naturale, il suo ruolo commerciale fu assunto dalla citt di Kingston. Un progetto pionieristico prevede lo sfruttamento turistico della citt sommersa, come meta di crociere e la realizzazione, prevista per il 2015-16, di un museo e ristorante con vista sottomarina.
Il giansenismo fu un movimento religioso, filosofico e politico che proponeva un'interpretazione del cattolicesimo sulla base della teologia elaborata nel XVII secolo da Giansenio. L'impianto di base del giansenismo si fonda sull'idea che l'essere umano nasca essenzialmente corrotto e, quindi, inevitabilmente destinato a commettere il male. Senza la grazia divina l'uomo non può far altro che peccare e disobbedire alla volontà di Dio; ciononostante alcuni esseri umani sono predestinati alla salvezza (mentre altri non lo sono). Con tale teologia Giansenio intendeva ricondurre il cattolicesimo a quella che egli riteneva la dottrina originaria di Agostino d'Ippona, in contrapposizione al molinismo (dal gesuita spagnolo Luis de Molina) allora prevalente, che concepiva la salvezza come sempre possibile per l'uomo dotato di buona volontà. Il giansenismo fu un fenomeno estremamente complesso: partito da un problema eminentemente teologico, entrò ben presto in campo etico, assunse posizioni ecclesiologiche estremiste e si mosse anche come una specie di partito politico; influenzò, infine, pratiche di religiosità popolare. Il movimento giansenista accompagnò la storia della Francia lungo tutta l'epoca dell'ancien Régime e conobbe anche un'importante ramificazione italiana nel Sette-Ottocento, di impronta giurisdizionalista e riformatrice. La Chiesa cattolico-romana condannò il giansenismo come eretico e vicino al protestantesimo, per il suo teorizzare la negazione del libero arbitrio di fronte alla grazia divina e suggerire l'idea di una salvezza predestinata. Il giansenismo fu quindi condannato dapprima dalla Congregazione dell'Indice nel 1641, poi con successive lettere pontificie, tra cui le bolle In eminenti (1642), Cum occasione (1653), Ad sacram beati Petri sedem (1656), Regiminis Apostolici (1664) e Unigenitus Dei Filius (1713).