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La Bibbia (dal greco antico βιβλίον, plurale βιβλία biblìa, che significa "libri") è il testo sacro della religione ebraica e di quella cristiana. È formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione e stile letterario, scritti in un ampio lasso di tempo, preceduti da una tradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito a partire dai primi secoli della nostra era. Diversamente dal Tanakh (Bibbia ebraica), il cristianesimo ha riconosciuto nel suo canone ulteriori libri scritti in seguito al "ministero" di Gesù. La Bibbia cristiana, quindi, risulta suddivisa in: Antico Testamento (o Antica Alleanza), corrispondente alla Bibbia ebraica, e Nuovo Testamento (o Nuova Alleanza), che descrive l'avvento del Messia e le prime fasi della predicazione cristiana. La parola "Testamento" presa singolarmente significa "patto", un'espressione utilizzata dai cristiani per indicare i patti stabiliti da Dio con gli uomini per mezzo di Mosè (antico testamento) e poi per mezzo di Gesù (nuovo testamento).
Tanàkh (in ebraico: תנך?, TNK, raramente Tenàkh) è l'acronimo, formato dalle prime lettere delle tre sezioni dell'opera secondo la tradizionale divisione ebraica, con cui si designano i testi sacri dell'ebraismo. Questi testi costituiscono, insieme ad altri libri non riconosciuti come canone dall'ebraismo, l'Antico Testamento della Bibbia cristiana, per cui spesso vengono indicati comunemente anche come Bibbia ebraica. Secondo l'ebraismo essa costituisce la tōrāh scritta, ricevuta da Mosè, il capo dei profeti (riconosciuto anche dagli angeli Moshé Rabbenu, lett. "Mosè il nostro maestro") ed ereditata eternamente dal popolo ebraico.
La Bibbia di Gutenberg o «Bibbia a quarantadue linee» (B42), realizzata nel 1453 a Magonza, è il primo libro stampato in Europa con la tecnica dei caratteri mobili. Nel 2001 è stata inserita dall'UNESCO nell'elenco della Memoria del mondo.
La Bibbia CEI (titolo completo: La sacra Bibbia) è la traduzione italiana cattolica ufficiale della Bibbia, a cura della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana.
I Vangeli (talvolta indicati nel complesso con Vangelo) sono libri che raccontano la vita e la predicazione di Gesù di Nazareth e quindi la base su cui si fonda il cristianesimo. "Vangelo" deriva dalla parola greca εὐαγγέλιον (evanghélion), che arriva all'italiano attraverso il latino evangelium e significa letteralmente "lieto annunzio" o "buona notizia". Nell'arco di diversi secoli furono composti numerosi testi designati come "vangeli", sebbene di genere letterario diverso. Alcuni di essi, diffusi nei primi secoli di vita della comunità cristiana, sono andati persi, divenendo noti solo per la citazione della loro esistenza in opere successive alla loro composizione; parte di questi sono stati riscoperti grazie ai ritrovamenti archeologici a partire dal XIX secolo. Tra i vangeli sopravvissuti fino ai nostri giorni, i quattro più antichi, che narrano la vita, morte e resurrezione di Gesù Cristo (Vangelo secondo Matteo, Vangelo secondo Marco, Vangelo secondo Luca e Vangelo secondo Giovanni) sono considerati canonici dalle confessioni cristiane, che considerano gli altri vangeli apocrifi.
Flavio Valerio Aurelio Costantino, conosciuto anche come Costantino il Vincitore, Costantino il Grande e Costantino I (in latino: Flavius Valerius Aurelius Constantinus; in greco antico: Κωνσταντίνος ὁ Μέγας, Konstantínos o Mégas; Naissus, 27 febbraio 274 – Nicomedia, 22 maggio 337), è stato un imperatore romano dal 306 alla sua morte. Costantino è una delle figure più importanti dell'Impero romano, che riformò largamente e nel quale permise e favorì la diffusione del cristianesimo. Tra i suoi interventi più significativi, la riorganizzazione dell'amministrazione e dell'esercito, la creazione di una nuova capitale a oriente, Costantinopoli, e la promulgazione dell'Editto di Milano sulla libertà religiosa. La Chiesa ortodossa e le Chiese di rito orientale lo venerano come santo, presente nel loro calendario liturgico, col titolo di Eguale agli apostoli; mentre il suo nome non è presente nel Martirologio Romano, il catalogo ufficiale dei santi riconosciuti dalla Chiesa cattolica.