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Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
Mario Madiai (Siena, 14 maggio 1944) è un pittore italiano contemporaneo. Vive ed opera principalmente a Livorno, spostandosi tra Venezia, Firenze, Siena, Barga, "luoghi nei quali trova gli spunti più congeniali al suo temperamento". Di formazione postmacchaiola, sperimenta nella sua attività nuove tecniche pittoriche con le quali produce dipinti dalle tematiche diverse.
Enrico Crispolti (Roma, 18 aprile 1933 – Roma, 8 dicembre 2018) è stato uno storico dell'arte, accademico e critico d'arte italiano.
Ario Cantini (Livorno, 7 ottobre 1911 – Livorno, 6 marzo 2002) è stato un pittore e schermidore italiano.
Albino Lorenzo (Tropea, 19 gennaio 1922 – Tropea, 27 dicembre 2005) è stato un pittore italiano. Gli storici dell'arte che si sono occupati di lui lo hanno collegato alla corrente artistica dell'Impressionismo anche se potrebbe, per certi versi, essere definito un innovatore nel suo genere. Ricevette le prime nozioni di disegno dal padre Saverio e si formò a Palmi presso l'Istituto magistrale. Nel 1940 iniziò a lavorare presso l'Ufficio delle imposte dirette della sua città e nel 1944 sposò Luigia Capua, dalla quale ebbe 18 figli. Durante gli anni cinquanta Lorenzo iniziò a definire le tematiche della sua opera. Tra il 1957 e il 1960 insegnò disegno presso il Seminario arcivescovile tropeano. Negli anni sessanta iniziò a partecipare e a vincere premi presso mostre collettive nazionali ed internazionali (tra cui a Parigi, Deauville e Nizza in Francia, Knokke in Belgio e a New York negli Stati Uniti. Secondo lo storico dell'arte Maurizio Calvesi, egli non fece un uso strumentale della cultura contadina, poiché il suo sentimento di approccio a quella gente corrispondeva ad un "moto di identificazione". Espose per la prima volta le sue opere in una personale a Catanzaro nel 1962. Fino all'ultima mostra, nell'anno della sua morte nel 2005, ha partecipato ad oltre cinquanta esposizioni personali e ad oltre settanta mostre collettive.