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Torquato Tasso (Sorrento, 11 marzo 1544 Roma, 25 aprile 1595) stato un poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo italiano. La sua opera pi importante, conosciuta e tradotta in molte lingue, la Gerusalemme liberata (1581), in cui vengono cantati gli scontri tra cristiani e musulmani durante la prima crociata, culminanti nella presa cristiana di Gerusalemme.
Publio Virgilio Marone, noto semplicemente come Virgilio o Vergilio (in latino: Publius Vergilius Maro, pronuncia classica o restituta: [ˈpuːblɪ.ʊs wɛrˈɡɪlɪ.ʊs ˈmaroː]; Andes (Mantova), 15 ottobre 70 a.C. – Brindisi, 21 settembre 19 a.C.), è stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le più famose della letteratura latina: le Bucoliche (Bucolica), le Georgiche (Georgica), e l'Eneide (Æneis). Al poeta vengono attribuiti anche una serie di componimenti giovanili, la cui autenticità è oggetto di dubbi e di complicate controversie, che si è soliti indicare in un'unica raccolta, nota col titolo di Appendix Vergiliana (Appendice Virgiliana). Virgilio, per il senso sublime dell'arte e per l'influenza che esercitò nei secoli, fu il massimo poeta di Roma, nonché l'interprete più completo e più schietto del grandioso momento storico che, dalla morte di Giulio Cesare, conduce alla fondazione del Principato e dell'Impero ad opera di Augusto. L'opera di Virgilio, presa a modello e studiata fin dall'antichità, ha avuto una profondissima influenza sulla letteratura e sugli autori occidentali, in particolare su Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, nella quale Virgilio funge anche da guida dell'Inferno e del Purgatorio.
L'Olimpiade è un'opera di Antonio Vivaldi rappresentata nel 1734 e basata sull'omonimo libretto di Pietro Metastasio, messo in musica per la prima volta, l'anno precedente, da Antonio Caldara.
L'Olimpiade è un libretto d'opera seria (dramma per musica) di Pietro Metastasio, scritto nel 1733 per essere inizialmente musicato da Antonio Caldara. Il soggetto del libretto trae assai libero spunto da una vicenda della vita di Clistene, tiranno di Sicione, narrata da Erodoto e Pausania, e trova altresì ispirazione nel quinto libro delle Mythologiae (1551) dell'umanista Natale Conti (1520–1582), nel Torrismondo e nell'Aminta del Tasso, nel Pastor fido del Guarini, e, più direttamente, nel libretto, Gli inganni felici, di Apostolo Zeno.