Marini Clarelli
I Marini Clarelli sono una famiglia nobile italiana di rango marchionale, originaria della Sabina, costituitasi nel 1823 in seguito alle nozze dell'erudito Cav. Luigi Marini, conoscente di Giacomo Leopardi ed ex pretendente di sua sorella Paolina, con Barbara Clarelli, figlia di Giuseppe Clarelli III Marchese di Vacone e di Teresa Paracciani, e sorella del Cardinale Nicola Clarelli Paracciani.
Pietro Marini Clarelli (9 giugno 1824-13 maggio 1899), figlio di costoro, fu il primo ad assumere il doppio cognome, con autorizzazione concessa con r.d. 17 maggio 1896. Nel 1850 sposò Donna Marianna Giusso del Galdo, figlia di Luigi I Duca del Galdo e di Rosa Zezza dei Baroni di Zapponeta. Pietro e Marianna ebbero numerosa prole e il loro figlio primogenito Luigi Marini Clarelli (Roma 1854 - Perugia 1926) nel 1901 ottenne l’assenso regio per la successione nobiliare Clarelli e con lui nasce il ramo primogenito dei Marini Clarelli, stabilitosi a Perugia in seguito al matrimonio di Luigi con Maria Vittoria degli Oddi, erede della storica casata guelfa ed unica erede del padre, il conte Angelo degli Oddi di Laviano, discendente primogenito della sua stirpe.
Nel 1899 Luigi Marini Clarelli, decidendo di non optare per ulteriori proprietà oltre a quelle della moglie e avendo un occhio di riguardo verso il fratello Giuseppe, rinunciò all'eredità paterna. Pertanto si vennero a creare i due rami tuttora esistenti:
il ramo primogenito discendente da Luigi, residente a Perugia e detentore della primogenitura per quanto riguarda i titoli nobiliari, ma il cui patrimonio è in buona parte costituito dai beni della moglie Maria Vittoria degli Oddi.
il ramo secondogenito, nato da Giuseppe e Augusta Pignatelli d'Angiò sposati il 26 luglio 1891, ottenne le proprietà di famiglia come il castello di Vacone, ex feudo dei Clarelli. Per volere di Umberto II alcuni membri di questo ramo godono per regio decreto del titolo di Marchese di Vacone: questo privilegio fu concesso a Rutilio Marini Clarelli, Mastro delle Cerimonie di Corte, con la facoltà di essere trasmesso solo ai suoi tre figli maschi Nicolò, Raimondo ed Emanuele.