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L'evoluzione della storia del nudo artistico è parallela a quella della storia dell'arte nella sua generalità, fatta debita eccezione per le specificità derivanti dal differente grado di accettazione delle scene di nudità da parte delle varie forme di società e cultura che si sono succedute nel mondo durante il corso dei secoli e dei millenni. Quello del nudo è un tema artistico consistente nella rappresentazione all'interno dei vari media artistici - pittura e scultura in primis, ma anche in fotografia e nel cinema - della forma del corpo umano (sia maschile sia femminile) nudo o seminudo; questo è considerato una delle classificazioni principali dell'opera d'arte in accademia. La nudità in arte viene a riflettere nel suo insieme le norme sociali presenti, sia in ambito di estetica che nella concezione di morale, del tempo e del luogo in cui è stata eseguita l'opera. Molte sono le culture che tollerano la nudità nell'arte assai più di quanto non tollerino la nudità nella vita reale, con diversi parametri su ciò che è considerato accettabile o meno. Come genere quello del nudo è una questione complessa da affrontare per le sue numerose varianti, sia formali che estetiche ed iconografiche, e vi sono storici dell'arte che giungono a considerarlo come uno dei più importanti, se non quello di maggior importanza in assoluto, nella storia dell'arte occidentale; secondo lo storico, saggista e critico spagnolo Francisco Calvo Serraller, «la nudità non è solo una forma d'arte, ma è la stessa spiegazione - o logica - dell'arte occidentale: il punto drammatico od incrocio tra il naturale e il cielo, tra l'ideale e il vero, tra il carnale e lo spirituale, in definitiva tra il corpo e l'anima». Anche Javier Portús, curatore d'arte e conservatore del Museo del Prado, ritiene che «da secoli il nudo è stato la forma d'arte per eccellenza presente in Occidente, potendo esso esprimere al meglio tutti gli altri valori attraverso il colore e la materia pittorica».. Anche se spesso associato con l'erotismo, il nudo può in realtà acquisire varie interpretazioni e significati alternativi, da quello inerente alla mitologia e alla religione, allo studio di anatomia o, infine, anche - per le sue qualità intrinseche - quello di massima rappresentazione possibile dell'ideale (nel senso di bene, come principio o valore etico da perseguire) di Bellezza e perfezione estetica, come accade ad esempio nell'arte figurativa dell'antica Grecia. La sua rappresentazione è variata secondo i valori sociali e culturali di ogni epoca storica e di ogni popolazione, e come per i Greci il corpo è stato un motivo di orgoglio così per gli ebrei - e di conseguenza per il successivo cristianesimo - si è rivelato invece fonte d'estremo d'imbarazzo, condizione degli schiavi e dei miserabili. Lo studio e la rappresentazione artistica del corpo umano è stata una costante in tutta la storia dell'arte, dalla preistoria, con la Venere di Willendorf, per fare solamente uno degli esempi più conosciuti. Una delle culture in cui maggiormente è proliferata la rappresentazione della nudità artistica è stata quella del mondo classico nell'antichità greco-romana, ov'è stata presto concepita come ideale (come accade nel nudo eroico), estetico ma anche etico di perfezione e "bellezza assoluta"; concetto questo che è perdurato nel classicismo, condizionando in buona parte la percezione della civiltà occidentale nei confronti non solo del nudo ma anche dell'arte nel suo complesso. Durante il Medioevo la rappresentazione artistica si è limitata ai temi più specificamente religiosi e trattati dalla teologia, basati su brani della Bibbia, il testo sacro cristiano; solamente in tal maniera se ne poteva giustificare la resa nelle varie forme d'arte. Con l'avvio del Rinascimento a partire dalla metà del XV secolo la nuova cultura derivata dall'umanesimo prese una direzione decisamente improntata ad un sempre maggior antropocentrismo; ciò ha portato al ritorno in grande stile del nudo artistico dopo lunghi secoli di occultamento ed affiancando così ai soliti soggetti religiosi dei secoli precedenti anche quelli storico-mitologici risalenti al paganesimo, soprattutto sotto forma di allegoria. È stato poi nel XIX secolo, soprattutto con l'impressionismo, che il nudo ha cominciato a perdere il suo carattere eminentemente iconografico per esser rappresentato nelle sue qualità estetiche molto più semplicemente profane: l'immagine nuda, sensuale ed auto referenziale prese così un poco alla volta il sopravvento. Gli studi attorno al nudo nella sua qualità di genere artistico si sono concentrati nell'analisi fattane dalla semiotica, innanzitutto nel rapporto inerente tra opera e spettatore, così come anche nello studio delle relazioni di genere; il femminismo ha criticato l'utilizzo del nudo in quanto oggettivazione della forma del corpo umano femminile il quale confermerebbe così il dominio all'interno della società occidentale dell'ideologia patriarcale. Artisti come Lucian Freud e Jenny Saville hanno sviluppato una sorta di nudo non idealizzato nel tentativo di eliminare il concetto tradizionale di nudità, andando a cercarne l'essenza al di là e al di fuori dell'idea di bellezza e distinzione discriminante data dall'identità di genere.
Le riduzioni Gesuite, o reducciones, erano i piccoli nuclei cittadini secondo i quali erano strutturate le missioni della Compagnia di Gesù soprattutto nel Paraguay (ma anche a Nuova Granada e in Cile), frutto della strategia missionaria gesuita consistente nella realizzazione di centri (reducciones de indios) per l'evangelizzazione delle popolazioni indigene dell'America Meridionale. Esse sono i nomi degli antichi centri o villaggi indigeni organizzati e amministrati dai gesuiti nel cosiddetto "Nuovo Mondo". Il fine che si prefiggevano era di civilizzare ed evangelizzare, era anche prevista la fondazione di collegi e conventi. Lo scopo delle Missioni fu quello di creare una società con i benefici e le caratteristiche della cosiddetta società cristiana europea, però priva dei vizi e degli aspetti negativi. Tra i villaggi fondati dai gesuiti alcuni hanno acquisito una notevole rilevanza, in particolare quelli situati nella regione di frontiera tra gli attuali Brasile, Paraguay, Argentina, Bolivia e Uruguay.
Louis Leterrier (Parigi, 17 giugno 1973) è un regista, produttore cinematografico, produttore televisivo e occasionalmente attore francese.
Alain Chabat (Orano, 24 novembre 1958) è un regista, attore e produttore cinematografico francese.
Rebellion - Un atto di guerra (L'ordre et la morale) è un film del 2011 diretto e interpretato da Mathieu Kassovitz. La pellicola rievoca un tragico episodio accaduto nel 1988 nell'isola di Ouvéa, in Nuova Caledonia, durante il quale un gruppo di rivoluzionari locali, dopo avere ucciso quattro gendarmi, aveva preso in ostaggio 27 persone, fra civili e militari, per rivendicare l'indipendenza della Nuova Caledonia dalla Francia.
Code Geass: Lelouch of the Rebellion (コードギアス 反逆のルルーシュ Kōdo Giasu - Hangyaku no Rurūshu?) è una serie televisiva anime creata dallo studio Sunrise, scritta da Ichirō Ōkouchi e diretta da Gorō Taniguchi. Il celebre gruppo di mangaka tutto al femminile, CLAMP, ha elaborato il character design originale. I primi 23 episodi sono stati trasmessi dal 6 ottobre del 2006 al 30 marzo 2007 sulle emittenti MBS e TBS. La messa in onda si è poi conclusa il 29 luglio 2007 con la trasmissione delle ultime due puntate. Un sequel intitolato Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2 (コードギアス 反逆のルルーシュR2 Kōdo Giasu - Hangyaku no Rurūshu Āru Tsū?), che conta altri 25 episodi, è stato trasmesso dal 6 aprile al 28 settembre 2008 sulle stesse reti. Tra il 2009 e il 2010 Dynit ha pubblicato in Italia entrambe le serie, che sono anche state trasmesse in TV sul canale digitale terrestre Rai 4, dal 24 settembre del 2009 al 12 agosto 2010, il giovedì, con orario d'inizio variabile. Dal giugno 2015 la serie è disponibile sul canale di streaming gratuito VVVVID. Il 27 novembre 2016 Sunrise ha annunciato, in occasione del decimo anniversario della serie, un nuovo progetto anime, Code Geass: Lelouch of Resurrection, ambientato alcuni anni dopo lo Zero Requiem. Si tratta di un lungometraggio che viene proiettato nei cinema giapponesi il 9 febbraio del 2019.