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L'Africa è uno dei continenti nei quali vengono suddivise le terre emerse del pianeta Terra, il terzo per estensione dopo l'Asia e le due Americhe. Il suo territorio costituisce un'appendice sudoccidentale della grande massa continentale eurasiatica; si estende su circa 30 milioni di chilometri quadrati a cavallo dell'Equatore, che lo taglia in due nella parte centrale determinando l'esistenza di due metà quasi speculari. Dal punto di vista fisico, il territorio africano appare caratterizzato da estesissimi spazi tabulari, privi di significativi rilievi tranne che in alcune zone marginali; esiste un netto dualismo fra la parte centro-settentrionale, caratterizzata prevalentemente da bassopiani occasionalmente movimentati da rilievi, e la parte meridionale e orientale, dove invece si estende un vastissimo altopiano tabulare che digrada verso le coste con ripide scarpate. Nell'Africa orientale si allunga per oltre 6.000 chilometri la Great Rift Valley, una successione di profonde fosse tettoniche originatesi dal processo geologico, tuttora in atto, della separazione della placca africana da quella araba. I maggiori fiumi africani hanno dimensioni che li collocano ai primi posti nella graduatoria mondiale all'oceano Atlantico il Congo, che drena un vastissimo bacino nell'Africa centrale, e il Niger, il maggior fiume dell'Africa nordoccidentale. Il versante mediterraneo è dominato dal corso del fiume Nilo, lungo più di 6.000 chilometri, che attinge le sue acque addirittura dalle regioni equatoriali dell'Africa orientale e attraversa per tutta la sua estensione latitudinale il Sahara orientale, prima di sfociare in territorio egiziano con un vasto delta; il maggiore fiume del versante indiano è invece lo Zambesi, che attraversa l'Africa meridionale. Estese aree nelle zone più interne del continente sono endoreiche e tributano a bacini interni la cui superficie dipende linearmente dalla portata dei fiumi che li alimentano. Vastissime aree, infine, soprattutto in corrispondenza del Sahara, sono talmente aride da non avere uno scorrimento superficiale di acqua (zone areiche): in queste regioni i letti fluviali sono relitti di epoche passate in cui le precipitazioni erano maggiori. L'Africa è caratterizzata dall'assoluta prevalenza dei climi caldi, data la collocazione prevalentemente tropicale del suo territorio. Una vastissima fascia, all'incirca dai 15°N ai 25°S, ha un clima tropicale caratterizzato dall'alternanza di stagioni piovose e secche secondo le oscillazioni annuali della zona di convergenza intertropicale, con precipitazioni che generalmente decrescono allontanandosi dall'Equatore; nella vastissima fascia settentrionale, estesa longitudinalmente su quasi 9.000 chilometri, la diminuzione delle precipitazioni porta a condizioni di estrema aridità che hanno originato il deserto del Sahara, il maggiore della Terra. Condizioni climatiche mediterranee caratterizzano le estreme fasce costiere nordoccidentale (la regione del Maghreb) e sudoccidentale, in territorio sudafricano. Dal punto di vista degli ecosistemi, in Africa si ha il passaggio dalle foreste pluviali della zona equatoriali, pressoché sempre umida, a vaste aree di savana più o meno ricca e arborata man mano che ci si allontana dall'Equatore. Steppe più o meno aride caratterizzano le zone a minori precipitazioni; nelle regioni più asciutte si ha invece una totale assenza di vegetazione, tranne dove le piante (eccezionalmente adattate all'aridità) riescono a raggiungere falde sotterranee. Le aree marginali a clima mediterraneo sono caratterizzate dalla tipica vegetazione a macchia, che su vaste estensioni è stata acquisita all'agricoltura con colture specializzate (vite e olivo).
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.
Il promontorio di Capo Verde (in francese: pointe des Almadies) è un promontorio roccioso del Senegal ubicato nel punto più occidentale dell'Africa, all'estremità nord-ovest della penisola di Capo Verde.
Saint-Louis, o Ndar come è chiamata in Wolof, è il capoluogo della regione omonima della Repubblica del Senegal. È situata nel nord del paese, su un'isola alla foce fiume Senegal, a 250 km di strada dalla capitale Dakar, ha una popolazione di 171.000 abitanti, che ne fanno la quinta città del Senegal.
Nella cultura di alcuni popoli dell'Africa Occidentale, il griot (termine francese, pronuncia [ɡʁi.o]; o bardo) è un poeta e cantore che svolge il ruolo di conservare la tradizione orale degli avi e, in alcuni contesti storici pre-coloniali, aveva anche il ruolo di interprete ed ambasciatore. Questa figura ha ancora una propria funzione nelle comunità dei paesi dell'Africa occidentale sub-sahariana (Mali, Gambia, Guinea, Senegal e Burkina Faso), specialmente presso le popolazioni Mandé (Mandinka, Malinké, Bambara e altre), Fula, Hausa, Toucouleur, Wolof, Sérèr, e tra alcuni gruppi della Mauritania.
Eugenio Turri (Grezzana, 1927 – Verona, 27 marzo 2005) è stato un geografo, scrittore e viaggiatore italiano. È noto per essere stato uno dei maggiori esperti del paesaggio italiano e per averne documentato i cambiamenti nel periodo del miracolo economico italiano degli anni sessanta.
Il Senegal possiede un PIL (PPA) di 1 857, 525 milioni $ e un PIL (PPA) procapite di 2 678 $. L'economia del Senegal è tra le più sviluppate dell'Africa ed è la 4ª nella regione occidentale dopo la Nigeria, la Costa d'Avorio e il Ghana. Dopo il 2012, si è verificato un netto miglioramento con una crescita annuale monetaria del 5,4% tra il 2012 e il 2017. Parallelamente, il tasso d'inflazione è rimasto stabile al circa 1% annuo. L'economia del paese è dunque una delle più dinamiche, ma bisogna considerare il basso livello di partenza e la forte crescita demografica. Tale sviluppo è dovuto agli investimenti importanti effettuate per le infrastrutture pubbliche, come il Piano Senegal Emergente (Plan Sénégal Émergent, PSE) del presidente Macky Sall. I risultati positivi sono dovuti anche dall'aumento delle esportazioni passate dal 15% nel 2015 al 13% nel 2016, sostenute da una diversificazione dei prodotti agricoli e un clima favorevole, della pesca e del settore estrattivo. Secondo l'agenzia di rating Standard & Poor's, la crescita dell'economia senegalese dovrebbe avvicinarsi al 7% nel periodo 2017-2020, contro il 3,5% in valuta tra il 2011 e il 2014.Il Senegal è molto orientato verso l'Europa e l'Asia, ed i suoi principali partner commerciali sono la Francia, l'India, l'Italia, la Cina e gli Stati Uniti d'America. L'economia senegalese si basa sullo sfruttamento minerario, l'edilizia, il turismo, la pesca e l'agricoltura, ovvero le principali fonti d'impiego nelle zone rurali. L’economia è caratterizzata da gravi problemi, in particolare le condizioni climatiche e la forte crescita demografica che ha portato all'esodo della popolazione rurale in seguito alle carestie. Le conseguenze di questa crescita sono dei problemi nell'approvvigionamento dell'acqua nonché dello smaltimento dell'acqua usata e degli scarti. Inoltre, l'aumento del traffico nella capitale ha portato ad un aumento dell'inquinamento sonoro ed atmosferico. Le principali industrie per l'esportazione riguardano l'estrazione dei fosfati, la produzione di fertilizzanti, i prodotti agricoli e la pesca commerciale, nonché i progetti di esplorazione petrolifera. Il Senegal dipende molto dagli aiuti delle ONG, dall'invio di fondi e dagli investimenti esteri diretti. Il Paese è membro della Banca mondiale, dell'Organizzazione mondiale del commercio e dell'Unione economica e monetaria ovest-africana.