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Medicina egizia

La medicina egizia è contemporanea a quella mesopotamica. Durante i tremila anni della storia dell'antico Egitto si sviluppò una grande, variata e fruttifera tradizione medica. Erodoto arrivò a chiamare gli egizi il popolo dei sanissimi, grazie all'importante sistema sanitario che possedevano, e all'esistenza di un medico per ogni infermità (prima segnalazione della specializzazione in campo medico). Nella Odissea di Omero, si afferma che l'Egitto è un paese “la cui terra fertile produce tantissimi farmaci”, e dove ”ogni persona è un medico”. E di loro Omero affermava che fossero i migliori. La medicina egizia mantiene in larga misura, una concezione magica della infermità, e comincia a sviluppare un interesse pratico per l'anatomia, la salute pubblica e la diagnosi, la qual cosa presuppone un avanzamento importante nel modo di comprendere la genesi delle malattie. I primi riferimenti appartengono alla prima epoca monarchica (2700 a. C.). Secondo Manetone, sacerdote e storico egizio, Atotis o Aha, faraone della prima dinastía, praticò l'arte della medicina, scrivendo trattati sull'arte della dissezione. Gli scritti di Imhotep, visir del faraone Necherjet Dyeser, sacerdote, astronomo, medico e primo architetto conosciuto, datano lo stesso periodo. La sua fama come medico fu tale che fu deificato, e considerato il dio egizio della medicina. Troviamo anche Hesyra, il primo medico dentista con il titolo di "Capo dei dentisti e dei medici" nonché scriba, come scritto nella sua tomba a Saqqara. Altri medici noti dell'antico impero antico (dal 2500 al 2100 a. C.) furono Sachmet (medico del faraone Sahura) o Nesmenau, direttore di una delle case della vita, ovvero templi dedicati alla protezione spirituale del faraone ed al contempo proto-ospedali, nei quali si insegnava agli alunni di medicina, mentre si curavano i malati. Il primo medico donna conosciuta fu Peseshet, che esercitò la sua attività durante la IV dinastia, oltre al suo ruolo di supervisore, Peseshet faceva la levatrice in una scuola medica a Sais.Quando Ippocrate passeggiava con i suoi adepti nell'isola di Coo, disquisendo sui mali dell'umanità, altro non faceva che trasmettere il sapere degli Egizi che, con i loro papiri, hanno tramandato i primi fondamenti della medicina e chirurgia.

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