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La Rivoluzione di Altamura ebbe luogo nella città pugliese di Altamura nel 1799 prendendo spunto dalla nascita della Repubblica Napoletana del 1799 fondata sui principi di libertà, uguaglianza e fraternità, propagandati dalla Rivoluzione francese. A febbraio del 1799 giunse ad Altamura la notizia che il re era fuggito a Palermo. La popolazione altamurana, allora, si riorganizzò e abbracciò gli ideali propagandati dai francesi e dalla Rivoluzione francese e l'8 febbraio, in piazza del mercato (l'odierna piazza Duomo) fu anche piantato l'albero della libertà. Nel frattempo si avvicinò l'esercito della Santa Fede capeggiato dal cardinale Fabrizio Ruffo determinato a ristabilire il Regno di Napoli e la dinastia dei Borbone, il quale lasciò Matera e arrivò alle porte di Altamura il 9 maggio 1799. Altamura nel frattempo si era preparata per lo scontro, chiudendo le porte secondarie della città, fondendo le campane delle chiese per nuovi cannoni e preparando munizioni. Il 9 maggio si consumò lo scontro, ma presto le munizioni degli altamurani cominciarono a esaurirsi e gli altamurani cominciarono a sparare monete e rottami; questo fece capire a Ruffo che la situazione all'interno della città era critica e che non sarebbero durati a lungo. La notte del 9 maggio 1799, la maggior parte degli altamurani, ricevuto l'ordine di evacuare dalla Municipalità, riuscì a scappare da porta Bari. La mattina del 10 maggio i sanfedisti entrarono ad Altamura saccheggiandola e trucidando un numero imprecisato di altamurani che vi erano rimasti; la permanenza dei sanfedisti e di Ruffo nella città durò 14 giorni, durante i quali la popolazione altamurana gradualmente ritornò e alcuni altamurani furono uccisi o incarcerati. La situazione si era già ristabilita alla fine di maggio 1799 e Altamura vide così tramontare il suo sogno di libertà. Il numero di morti sanfedisti fu stimato in 1400 persone, mentre non è chiaro quanti siano morti tra gli altamurani. Alcuni storici stimano le perdite degli altamurani nell'ordine di una quarantina o di un centinaio, mentre altri storici considerano probabile che molti altamurani o giacobini forestieri non siano stati riconosciuti e siano stati contati come sanfedisti. In tal caso, il numero di morti tra gli altamurani e i repubblicani sarebbe ben più alto.
Il canto sesto del Purgatorio di Dante Alighieri si svolge nell'Antipurgatorio, dove le anime distratte da cure terrene (coloro che trascurarono i propri doveri spirituali) attendono di poter iniziare la loro espiazione; siamo nel pomeriggio del 10 aprile 1300 (Pasqua), o secondo alcuni commentatori del 27 marzo 1300.
Dei sepolcri l'opera di Ugo Foscolo pi compatta e conclusa. Si tratta di un carme composto da 295 endecasillabi sciolti. Questi versi sono stati scritti in pochi mesi tra l'estate e l'autunno del 1806 ed in seguito pubblicati nel 1807 mentre il poeta era ospite dell'amata contessa Marzia Martinengo Provaglio presso Palazzo Martinengo nel centro di Brescia. L'opera vide luce presso la "Tipogra a Dipartimentale del Mella" diretta da Niccol Bettoni. probabile che l'idea di scrivere Dei sepolcri sia nata nel poeta a seguito di una discussione avuta nel salotto letterario di Isabella Teotochi Albrizzi con il letterato Ippolito Pindemonte, a cui dedicato il componimento, ispirandosi a ci che era stato prescritto nell'editto di Saint Cloud, emanato da Napoleone nel giugno 1804 ed esteso al Regno d'Italia solo nel 1806, sulla regolamentazione delle pratiche sepolcrali. L'editto stabiliva che le tombe dovevano essere poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte uguali e senza iscrizioni. Si volevano cos evitare discriminazioni tra i morti. Per i defunti illustri, invece, era una commissione di magistrati a decidere se far incidere sulla tomba un epitaffio. Questo editto aveva quindi due motivazioni alla base: una igienico-sanitaria e l'altra ideologico-politica. Foscolo non innovativo per il tema sepolcrale trattato gi dai poeti preromantici inglesi; l'innovazione sta nel fatto che l'autore mette nell'opera i principali temi della sua poetica. Vi troviamo infatti il materialismo, il significato della civilt e della poesia, la condizione storica dell'Italia e le possibilit di riscatto d'identit individuale e sociale del poeta.
Alda Giuseppina Angela Merini, nota semplicemente come Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana.