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La memoria è una funzione psichica e neurale di assimilazione, attraverso dati sensibili provenienti dall'ambiente esterno mediante fattori percettivi quali gli organi di senso, ed elaborazione di questi dati attraverso la mente e il cervello sotto-forma di ricordi ed esperienze al fine dell'apprendimento, dello sviluppo dell'intelligenza e delle capacità cognitive, psichiche e fisiche dell'individuo. La memoria può essere trattata, in maniera complementare, studiando i processi cognitivi e quelli neurofisiologici associati. La memoria è presente, a vari livelli, in tutti gli esseri animali; la sua importanza primaria sta nel fatto che non esiste alcun tipo di azione o condotta senza memoria (ad esempio nella condotta sociale, oppure nei fenomeni di rinforzo nell'apprendimento animale). Si può considerare inoltre la memoria come una delle basi che rendono possibile la conoscenza umana e animale, proprio in virtù della capacità di apprendimento, assieme ad altre funzioni mentali quali elaborazione, ragionamento, intuizione, coscienza.
Memorie di Adriano è un romanzo francese della scrittrice Marguerite Yourcenar pubblicato per la prima volta nel 1951, premiato con il Prix des Critiques. Il libro è organizzato in sei parti, tra cui un prologo e un epilogo: prende la forma di una lunga epistola indirizzata dall'anziano e malato imperatore al giovane amico Marco Aurelio, allora diciassettenne, che poco dopo diverrà suo nipote adottivo. Il libro descrive la storia di Publio Elio Traiano Adriano, l'imperatore romano del II secolo, immedesimandosi nella figura di questo in un modo del tutto nuovo e originale: infatti immagina che Adriano scriva una lunga lettera nella quale parla della sua vita pubblica e privata. L'imperatore si trova così a riflettere sui trionfi militari conseguiti, sul proprio amore nei confronti della poesia, della musica e della filosofia, sulla sua passione verso il giovanissimo amante Antinoo. Nel suo post scriptum all'opera l'autrice osserva che ha scelto Adriano quale soggetto per la sua storia in quanto aveva vissuto in quel momento particolarissimo dell'epoca antica in cui non si credeva più agli dèi, ma in cui il cristianesimo non si era ancora stabilmente insediato nell'animo della gente.
La memoria semantica è la parte della memoria dichiarativa che riguarda le conoscenze generali sul mondo, per esempio il prezzo di un oggetto, il presidente della Repubblica Italiana, i contenuti appresi a scuola. A differenza della memoria episodica non è personale ma comune a tutti coloro che parlano la stessa lingua. Per esempio, il ricordo "l'uomo è un mammifero" fa parte della memoria semantica, mentre il ricordo "alle elementari ho imparato che l'uomo è un mammifero" fa parte della memoria episodica (e in particolare della memoria autobiografica). La memoria episodica e la memoria semantica non sono localizzate nella stessa area del cervello pertanto non sono soggette a processo degenerativo nello stesso momento.
La memoria episodica è la memoria di tutti gli avvenimenti della nostra vita, ed è un tipo di memoria a lungo termine. La memoria episodica e quella semantica insieme costituiscono la categoria della memoria dichiarativa, che è una delle due principali divisioni della memoria - l'altra è la memoria implicita. Il termine "memoria episodica" fu coniato da Endel Tulving nel 1972. Si riferiva alla distinzione tra "conoscere" e "ricordare". La conoscenza è più fattuale (semantica) mentre il ricordo è una sensazione che si trova nel passato (episodico). Tulving definì tre proprietà chiave del ricordo della memoria episodica. Questi sono un senso soggettivo del tempo (o "viaggio mentale" nel tempo), connessione con il sé e coscienza autonoetica. La coscienza autonoetica si riferisce a un tipo speciale di coscienza che accompagna l'atto del ricordare che consente a un individuo di essere consapevole del sé in un tempo soggettivo. Oltre a Tulving, altri hanno definito gli aspetti importanti della rievocazione episodica, che includono l'immaginario visivo, la struttura narrativa, il recupero di informazioni semantiche e i sentimenti di familiarità. La memoria episodica assicura l'identità e la continuità del Sé, conservando la storia personale del soggetto. Uno degli aspetti degni di nota della memoria episodica è che essa può innescare l'apprendimento episodico, cioè un cambiamento nel comportamento che si verifica a seguito di un evento. Ad esempio, la paura dei cani dopo essere stati morsi da un cane è il risultato dell'apprendimento episodico.
La memoria di lavoro (abbreviato in MDL, in lingua inglese "working memory"), nell'ambito degli studi della psicologia cognitiva sui processi mnestici, è un modello introdotto nel 1974 da Alan Baddeley e Graham Hitch per descrivere con più accuratezza le dinamiche della memoria a breve termine (MBT).
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.