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Situate nell'odierno Sudan, le piramidi nubiane sono piramidi costruite da vari re dei regni Kush (Napata, Meroë) ed egizio, oltre 500 anni dopo che in Egitto e nella valle del Nilo se ne era cessata la costruzione. La parte di valle del Nilo nota come Nubia, nell'odierno Sudan, ospitò in antichità tre diversi regni Kush. Il primo ebbe la capitale a Kerma e durò dal 2600 al 1520 a.C. Il secondo si trovava a Napata dal 1000 al 300 a.C., ed infine l'ultimo fu a Meroë (300 a.C.–300 d.C.). Kerma fu il primo regno centralizzato della Nubia, con le sue forme indigene di architettura e le sue usanze funerarie. Gli ultimi due regni, Napata e Meroe, furono fortemente influenzati dall'antico Egitto, culturalmente, economicamente, politicamente e militarmente. I regni Kush, a turno, entrarono in dura competizione con l'Egitto. Durante l'ultimo periodo della storia dell'antico Egitto, i re di Napata conquistarono ed unificarono l'Egitto. I Napatani divennero i faraoni della XXV dinastia egizia. Il dominio napata sull'Egitto terminò con la conquista assira del 656 a.C.
La Nubia è una regione comprendente l'Egitto Meridionale ("Bassa Nubia") lungo le rive del Nilo e la parte settentrionale del Sudan ("Alta Nubia"), approssimativamente dalla prima alla quinta Cateratta del Nilo. Il clima è fortemente continentale con ampie escursioni termiche tra il giorno e la notte. La regione si presenta montuosa e desertica. A parte il Nilo ed i suoi affluenti, data la scarsità delle precipitazioni, i corsi d'acqua sono a carattere torrentizio stagionale (widyān). In tempi antichi costituiva un regno indipendente, il Regno di Kush, sede di un'antica civiltà che fu una sorta di anello di congiunzione tra le genti del bacino Mediterraneo e quelle dell'Africa nera.
La mummia Nesi è una mummia di bambino che fa parte della collezione Toda della Biblioteca Museu Víctor Balaguer di Vilanova i la Geltrú, in provincia di Barcellona. Il pezzo venne rinvenuto a Tebe in Egitto e, secondo Eduard Toda, si tratta di una mummia della XX dinastia.
Con il termine Kush (lingua egizia 𓎡𓄿𓈙𓈉 k3š, pronunciato kuɫuʃ o kuʔuʃ; cuneiforme 𐎤𐎢𐏁𐎡𐎹𐎠; pronunciato Kūshīyā; lingua greca antica Κους o Aithiopia, Αἰθιοπία) si intende la regione o l'omonimo regno, situato in Nubia (Nord Africa), tra il sud dell'Egitto moderno e la parte settentrionale del Sudan, in cui si svilupparono alcune importanti civiltà e culture. Come per gli egizi, l'asse dello sviluppo della civiltà di Kush fu il fiume Nilo sulle cui rive si formarono vari centri di civilizzazione tra cui Kerma, Napata e Meroe. Per lunghi periodi la storia della regione fu influenzata e legata a quella dell'antico Egitto con un'alternanza di periodi di dominazione egizia e di autonomia politica. Fiorita in un periodo in cui l'attraversamento del Sahara era meno arduo di quanto non sia oggi, la civiltà di Kush ebbe probabilmente un ruolo determinante come tramite culturale fra i popoli del bacino del Mediterraneo e quelli dell'Africa subsahariana.La regione della Nubia è stata una delle prime culla della civiltà, producendo diverse società complesse che si occupavano di commercio e industria. La città-stato di Kerma emerse come forza politica dominante tra il 2450 e il 1450 a.C., controllando la Valle del Nilo tra la prima e la quarta cataratta, un'area grande quanto l'Egitto. Gli egiziani furono i primi a identificare Kerma come "Kush" e nel corso dei secoli successivi le due civiltà s'impegnarono in guerre, scambi commerciali e scambi culturali intermittenti.Gran parte della Nubia passò sotto il dominio egiziano durante il periodo del Nuovo Regno (1550-1070 a.C.). In seguito alla disintegrazione dell'Egitto nel c.d. "Collasso dell'Età del Bronzo", i Kushiti ristabilirono un regno a Napata (attuale Karima, in Sudan). Sebbene il Kush avesse sviluppato molte affinità culturali con l'Egitto, come la venerazione di Amon, e le famiglie reali di entrambi i regni spesso si sposassero tra loro, la cultura kushita si mantenne distinta da quella egizia e nell'arte egizia i "Kushiti" furono sempre ben distinti quanto ad abbigliamento, aspetto e persino i mezzi di trasporto.Re Kashta "il Kushita" divenne pacificamente sovrano dell'Alto e del Basso Egitto, mentre sua figlia, Amenardis I, fu nominata Divina Adoratrice di Amon a Tebe. Pianki invase l'Egitto nell'VIII secolo a.C., stabilendo la XXV Dinastia. Anche la figlia di Pianki, Shepenupet II, fu nominata Divina Adoratrice di Amon. I monarchi di Kush governarono l'Egitto per oltre un secolo fino alla conquista assira, venendo infine espulsi dall'egiziano Psammetico I a metà del VII secolo a.C. In seguito alla rottura dei legami con l'Egitto, la capitale imperiale kushita si spostò a Meroe, momento in cui il Kush divenne noto ai Greci come Etiopia. Il Kush rimase una grande potenza regionale fino al IV secolo d.C., quando s'indebolì e disintegrò causa ribellioni interne. Meroe fu conquistata e distrutta dal regno di Axum, segnando la fine del regno e la sua dissoluzione nelle tre comunità di Nobazia, Makuria e Alodia. A lungo oscurato dal suo più importante vicino egiziano, le scoperte archeologiche dalla fine del XX secolo hanno rivelato che il Kush fu una civiltà molto avanzata. I Kushiti avevano la loro lingua e scrittura precipue; un'economia complessa basata sul commercio e l'industria; padroneggiavano il tiro con l'arco; svilupparono una società urbana complessa con livelli straordinariamente alti di partecipazione femminile.
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.
Con Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi lungo il fiume Nilo a partire dalle cateratte, a sud e al confine con l’attuale Sudan, alla foce, al delta, nel Mar Mediterraneo, per un’estensione complessiva di circa 1000 km. Benché il territorio fosse molto più vasto, comprendendo gran parte anche del Deserto Libico-Nubiano, gli insediamenti umani, fin dai tempi più remoti, si svilupparono solo nella stretta fascia verdeggiante a ridosso delle rive del fiume larga, in alcuni punti, anche solo poche centinaia di metri. Fin dal 3500 a.C., di pari passo con l'avvento dell'agricoltura, in particolare la coltivazione del grano, dell’orzo e del lino, si ha contezza di insediamenti umani specie lungo le rive del Nilo. Le piene annuali del fiume, infatti, favorivano la coltivazione anche con più raccolti annui grazie ai sedimenti, particolarmente fertili (Limo), che il fiume, nel suo ritirarsi, lasciava sul terreno. Ciò comportò, fin dai tempi più remoti, conseguentemente, la necessità di controllare, incanalare e conservare le acque onde garantire il costante approvvigionamento, vuoi per il sostentamento umano, vuoi per quello del bestiame e delle piantagioni. Non è da escludersi che proprio la complessa necessità di dover far fronte alle esigenze connesse con la gestione dell’agricoltura, e segnatamente, delle acque nilotiche, abbia favorito proprio il formarsi delle prime comunità su territori parziali tuttavia ben differenziati e politicamente e geograficamente individuabili. Tali entità, normalmente individuate con il termine greco di nomi, ben presto si costituirono in due distinte entità geo-politiche più complesse. Tale l’importanza del fiume Nilo, che attraversava tutto il paese, che anche le denominazioni di tali due macro-aree fanno riferimento al fiume: considerando che le sorgenti del Nilo, benché all'epoca non note, dovevano essere a sud, tale sarà l’Alto Egitto, mentre, di converso, l’area del delta, verso il Mediterraneo, sarà indicato come Basso Egitto. Varie culture si susseguirono nella valle nilotica fin dal 3800 a.C. in quello che viene definito Periodo Predinastico. Un’entità embrionale di Stato può riconoscersi, invece, a partire dal 3200-3100 a.C. con la I dinastia e l’unificazione delle due macro-aree che resteranno, tuttavia, sempre distinte tanto che per tutta la storia del Paese i regnanti annovereranno tra i loro titoli quello di Signore delle Due Terre. La storia dell’Antico Egitto copre, complessivamente, circa 4000 anni, dal 3900 a.C. (con il Periodo Predinastico) al 342 a.C. (con il Periodo tardo) e comprende, dal 3200 a.C., trenta dinastie regnanti riconosciute archeo-storicamente. A queste debbono esserne aggiunte altre, dette di comodo, giacché riferite, di fatto, non a governi autoctoni, bensì frutto di invasioni o di raggiungimento del potere da parte di regnanti stranieri. Avremo perciò una XXXI dinastia, costituita da re persiani, una XXXII dinastia macedone, che annovera un solo sovrano, Alessandro Magno, e una XXXIII dinastia, meglio nota come Dinastia tolemaica, nata dallo smembramento dell’impero di Alessandro. Anche molti imperatori romani, occupato l’Egitto, non disdegnarono di assumere il titolo di faraone con titolatura geroglifica.