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La conquista del Messico 1517-1521 (Historia verdadera de la conquista de la Nueva España, letteralmente "Storia vera della conquista della Nuova Spagna") è il racconto in prima persona scritto da Bernal Díaz del Castillo (1492–1581), avventuriero, conquistador e colono del XVI secolo, che partecipò a tre spedizioni in Messico: quella di Francisco Hernández de Córdoba (1517) nella penisola dello Yucatán, quella di Juan de Grijalva (1518) e quella di Hernán Cortés (1519) nella Valle del Messico. Il libro narra la sua partecipazione alla caduta dell'imperatore Montezuma, ed alla conseguente conquista dell'impero azteco. L'opera venne pubblicata postuma nel 1632.
Malineli Tenepatl, Malinche, Malintzin o Doña Marina (Coatzacoalcos, 1502 – 1529), è famosa per essere stata l'interprete e l'amante di Hernán Cortés. Viene conosciuta con i nomi Malinalli, Malintzin (trasposizione in spagnolo del nome originale; il suffisso tzin stava ad indicare uno stato di nobiltà), o meglio Malinche o La Malinche, nome con il quale più comunemente ci si riferisce a lei, oppure usando il nome cristiano con il quale venne battezzata, Marina, quasi sempre con l'appellativo di doña Marina. Gli Aztechi chiamarono Cortes con lo stesso nome Malinche.
Don Juan Cano de Saavedra (provincia di Cáceres, 1502 circa – Siviglia, 1572) è stato un esploratore spagnolo originario dell'Estremadura.
Isabel Moctezuma (... – 1550 o 1551) fu una figlia del tlatoani azteco Montezuma.
La conquista del Messico fu compiuta da un piccolo esercito comandato da Hernán Cortés in nome del re Carlo I di Spagna, nel periodo dal 1519 al 1521; questi territori furono annessi all'Impero spagnolo. Il 15 dicembre del 1521 la capitale dell'impero azteco, México-Tenochtitlan, fu presa dagli spagnoli al termine di una campagna militare favorita dalla ribellione di popolazioni che, fino ad allora sottomesse al dominio azteco, vedevano nei conquistadores la possibilità di affrancarsi dalla schiavitù. La conquista, proseguita negli anni 1521–1525 estendendosi ai territori dell'attuale Messico e a parte degli Stati Uniti d'America meridionali, al di là degli aspetti militari ebbe risvolti di carattere sociale, culturale e religioso, dando così vita a una nuova identità culturale che esiste tuttora nei paesi centroamericani. Le colonie spagnole dell'America centrale, riunite amministrativamente nel vicereame della Nuova Spagna, venivano sfruttate dagli spagnoli come fonte di risorse minerarie e agricole, provocando una notevole insofferenza nella popolazione abbiente locale, i cosiddetti "creoli". La situazione maturò gradatamente in un movimento d'indipendenza del Messico che, iniziato nel 1810, raggiunse l'obiettivo nel 1821. Oltre ai diari dello stesso Cortés, per la ricostruzione del periodo storico in oggetto la storiografia si è appoggiata alla Historia verdadera de la conquista de la Nueva España di Bernal Díaz del Castillo e all'opera di Francisco López de Gómara Historia general de las Indias, basata non sulla diretta partecipazione alla conquista, ma sui resoconti che Cortés e altri conquistadores fecero di persona all'autore.