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L'espressione rinascita dell'anno Mille designa una fase storica del Basso Medioevo caratterizzata da una rinnovata religiosità ma soprattutto da uno sviluppo economico che comportò cambiamenti evidenti nella vita sociale. Alcuni storici hanno chiamato questa fase di sviluppo culturale, collocata intorno all'XI secolo, "Rinascimento medievale". Questa denominazione è stata contestata da altri, come lo storico Girolamo Arnaldi, che riconosce come "Rinascimenti medioevali" solo « [...] quelli del diritto e della filosofia, nel secolo XII, perché il diritto che si riprese a studiare era quello romano, codificato dall'imperatore Giustiniano, e la filosofia tornata in auge era quella greca, in particolare Aristotele» e quindi si può parlare di Rinascimento in quanto questo del XV secolo sarà caratterizzato, ma non solo per questo, proprio dalla rinascita dell'interesse per la classicità greca e romana. Resta il fatto che Konrad Burdach, massimo sostenitore della continuità tra Medioevo e Rinascimento, ritiene che non vi sia stata alcuna rottura fra i due periodi, i quali costituiscono dunque un'unica grande epoca. Burdach afferma che non vi fu nessuna svolta, e se proprio si vuole parlare di rinascita bisogna addirittura risalire all'anno Mille; egli annota infatti che i temi della Riforma luterana erano già contenuti nelle eresie medioevali, e che Medioevo e Rinascimento hanno una stessa fonte in comune: il mondo classico..
Nel Medioevo e nel primo Rinascimento l'ordine sociale dell'Europa era caratterizzato dalla presenza dei cosiddetti stati o ordini (lat. status - ordo). Da un punto di vista sociologico essi corrispondevano - grosso modo - alla nozione di classe o ceto, come descritte da Karl Marx o Ralf Dahrendorf ma, a differenza delle classi sociali o dei ceti nella società attuale, avevano una sorta di soggettività giuridica e, attraverso i loro rappresentanti, partecipavano in quanto tali al processo politico, per esempio attraverso le diete (a differenza di quanto avviene oggi, dove questa partecipazione viene mediata attraverso i partiti politici).
Il Mosaico della Cattedrale di Santa Maria Annunziata di Otranto ricopre il pavimento delle tre navate ed è opera del monaco Pantaleone, eseguito su commissione del Vescovo di Otranto, fra il 1163 e il 1165. Esso rappresenta uno dei più importanti cicli musivi del medioevo italiano.
Le donne nelle guerre del Medioevo hanno svolto ed interpretato una gran varietà di ruoli.
Il Rinascimento italiano è quella civiltà culturale ed artistica, che ebbe come uno dei centri principali Firenze dove ebbe origine il primo umanesimo fiorentino che affermò il primato della vita attiva su quella contemplativa. Da Firenze il nuovo movimento culturale arriverà alla corte napoletana aragonese di Alfonso I, a quella papale di Pio II, il papa umanista, e di Leone X, e a quella milanese di Ludovico il Moro. Politicamente l'Umanesimo, come espressione della borghesia che ha consolidato il suo patrimonio e aspira al potere politico, si accompagna in Italia alla trasformazione dei Comuni in Signorie mentre in Europa gli sviluppi dell'umanesimo rientrano nella formazione delle monarchie nazionali. Il Rinascimento, come naturale punto di sbocco dell'Umanesimo, nei suoi aspetti specifici si diffuse poi in tutta Europa dalla metà del XIV secolo a tutto il XVI secolo ed ebbe come obiettivo primario il recupero e la rivalutazione della classicità antica come modello della naturalità dell'uomo e dei suoi valori terreni, mettendo in discussione la visione religiosa che aveva influenzato la cultura di tutto il periodo medioevale. Secondo gli umanisti del periodo, le opere classiche durante il medioevo avevano subito forti alterazioni interpretative, dalle quali dovevano essere liberate. L'intellettuale del rinascimento non si limitò, come nel precedente umanesimo, a uno studio teorico dell'opera classica, ma volle invece trarne esempio per volgerlo alla sperimentazione pratica. Il Rinascimento è anche un momento di particolare fioritura delle arti e delle lettere, caratterizzate le prime dallo sviluppo di alcune forme e tecniche come la prospettiva e la pittura a olio, e le seconde dalla filologia e dal culto per le humanae litterae (la letteratura classica ispirata dal concetto della humanitas da dove nasce il termine umanesimo) liberate dalle incrostazioni delle divinae litterae medioevali dove prevalevano interessi religiosi.
Il Rinascimento si sviluppò in Italia tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'Età Moderna in un arco di tempo che va dall'inizio del quindicesimo secolo, fino alla fine del sedicesimo secolo. I suoi limiti cronologici conoscono ampie differenze tra discipline ed aree geografiche.Vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo, nato in ambito letterario nel quattordicesimo secolo per il rinato interesse degli studi classici, per opera soprattutto di Francesco Petrarca, e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative e la mentalità corrente.
L'arte del Rinascimento si sviluppò a Firenze a partire dal Quattrocento al Cinquecento, e da qui si diffuse nel resto d'Italia e poi in Europa, fino ai primi decenni del XVI secolo, periodo in cui ebbe luogo il "Rinascimento maturo" con le esperienze di Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.