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La segregazione razziale negli Stati Uniti d'America, come termine storico generale, comprende la segregazione o l'ipersegregazione di strutture, servizi ed opportunità come l'alloggio, le cure mediche, l'istruzione, l'occupazione e i trasporti secondo orientamenti allineati all'ideologia del razzismo. L'espressione si riferisce più spesso ai giorni nostri alla separazione legalmente o socialmente imposta degli afroamericani dagli altri gruppi etnici, ma si applica anche alla discriminazione generale contro le persone di colore da parte delle comunità bianche. Il termine si riferisce alla separazione fisica e alla fornitura di strutture secondo il cosiddetto principio di "separati ma uguali" il quale però, nella realtà dei fatti, risultò essere assai raramente "uguale"; nonché ad altre forme di discriminazione razziale (vedi razzismo negli Stati Uniti d'America) come la separazione netta dei ruoli all'interno di un'istituzione. Nelle United States Armed Forces prima degli anni cinquanta ad esempio le unità militari nere (vedi storia militare degli afroamericani) rimanevano tipicamente separate da quelle bianche, ma erano lo stesso guidate da ufficiali bianchi. La segregazione giuridica nel campo dell'istruzione pubblica è stata bloccata dall'esecuzione federale di una serie di decisioni prese dalla Corte suprema degli Stati Uniti d'America a seguito della sentenza nel caso Brown contro Board of Education (1954). Tutte le segregazioni pubbliche legalmente applicate sono state abrogate dal Civil Rights Act (1964), promulgato dopo le dimostrazioni di massa attuate dal movimento per i diritti civili degli afroamericani il quale ha portato l'opinione pubblica a volgersi sempre più contro la segregazione forzata. La segregazione de facto - nella realtà dei fatti - pur senza essere sanzionata legalmente, persiste in misura diversa fino ad oggi. La segregazione razziale contemporanea viene vissuta soprattutto nei quartieri residenziali - come segregazione residenziale - ed è stata plasmata, tra gli altri fattori, da politiche pubbliche, discriminazioni ipotecarie, sui prestiti e sui tassi di mutuo in ambito immobiliare. L'ipersegregazione è una forma segregazionista consistente nel raggruppamento geografico dei differenti "gruppi razziali"; ciò avviene più di frequente in città in cui i residenti del centro sono afroamericani, mentre le periferie che circondano il nucleo interno vengono abitate da bianchi americani. L'idea dell'ipersegregazione ha ottenuto una sua credibilità a partire dal 1989 a causa degli studi di sociologia condotti da Douglas Massey e Nancy A. Denton sull'"American Apartheid", quando cioè i bianchi crearono dei veri e propri Ghetti riservati ai neri per tutta la prima metà del XX secolo, con lo scopo di isolarvi le sue sempre più crescenti popolazioni urbane.
Le ingerenze degli Stati Uniti in politica estera hanno compreso azioni sia esplicite sia segrete volte a modificare, sostituire o preservare governi stranieri. Gli Stati Uniti hanno eseguito almeno 81 interventi noti, tra espliciti o sotto copertura, in politica internazionale durante il periodo 1946-2000. Successivamente alla seconda guerra mondiale, il governo degli Stati Uniti ha organizzato operazioni per favorire cambi di regime, nel contesto della guerra fredda, per contendersi l'influenza e la leadership a livello globale con l'Unione Sovietica.Operazioni significative comprendono il colpo di Stato iraniano del 1953 (operazione Ajax) orchestrato da Stati Uniti e Regno Unito, l'invasione della baia dei Porci del 1961 contro Cuba, il favoreggiamento del genocidio indonesiano e il sostegno alla "guerra sporca" argentina, oltre all'area tradizionale delle operazioni degli Stati Uniti, quali l'America centrale e i Caraibi. Inoltre, gli Stati Uniti hanno interferito nelle elezioni nazionali di molti paesi, tra cui il Giappone negli anni '50 e '60 per mantenere al potere il Partito Liberal Democratico di centro-destra utilizzando fondi segreti, nelle Filippine organizzando la campagna per la presidenza di Ramón Magsaysay nel 1953, in Libano per aiutare i partiti cristiani nelle elezioni del 1957 usando finanziamenti segreti, in Italia per favorire la Democrazia Cristiana in funzione anticomunista durante le elezioni politiche del 1948.Verso la fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti nel 1945 ratificarono la Carta delle Nazioni Unite, la quale vincolava legalmente il governo degli Stati Uniti alle disposizioni della carta, compreso l'articolo 2 (paragrafo 4), che proibisce la minaccia o l'uso della forza nelle relazioni internazionali, tranne in circostanze molto limitate, pertanto qualsiasi rivendicazione legale avanzata per giustificare il cambio di regime da parte di una potenza straniera comporta un onere particolarmente pesante.
Il cristianesimo è la religione negli Stati Uniti d'America con il maggior numero di seguaci. Il 75% degli adulti americani intervistati nel 2015 si sono detti cristiani. Tuttavia questa percentuale è in calo rispetto all'85% del 1990, inferiore all'81,6% del 2001 e leggermente inferiore al 78% del 2012. Circa il 62% degli intervistati afferma di essere membro di una congregazione di chiese. Gli Stati Uniti d'America hanno la più grande popolazione cristiana al mondo, con quasi 240 milioni di cristiani, sebbene altri paesi abbiano percentuali più alte di cristiani rispetto alla popolazione. Tutte le denominazioni protestanti rappresentano il 46,5%. La Chiesa cattolica da sola rappresenta il 20,8% e ciò la rende la confessione individuale con il maggior numero di seguaci. Uno studio del Pew Research Center del 2014 identifica i protestanti evangelici bianchi, il 25,4% della popolazione, come la più grande corte religiosa del paese; un altro studio del 2004 stima i protestanti evangelici di tutte le razze tra il 30 e il 35%. La seconda chiesa più grande della nazione e la singola confessione protestante più grande è la Southern Baptist Convention. La United Methodist Church è la terza chiesa più grande e la più grande famiglia confessionale protestante della linea principale negli Stati Uniti. La chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormoni) è la quarta chiesa più grande degli Stati Uniti e la più grande chiesa originaria degli Stati Uniti. La chiesa di Dio in Cristo è la quinta, la più grande chiesa pentecostale e la più grande denominazione tradizionalmente afroamericana della nazione. Tra le confessioni cristiane orientali, ci sono diverse chiese ortodosse orientali, con poco meno di 1 milione di aderenti negli Stati Uniti, ovvero lo 0,4% della popolazione totale.A partire dal XVI e XVII secolo, il cristianesimo fu introdotto nelle Americhe a seguito della colonizzazione europea . Nella loro storia, gli Stati Uniti sono stati chiamati una nazione protestante da una varietà di fonti. L'immigrazione aumentò ulteriormente il numero di cristiani. Oggi la maggior parte delle chiese cristiane negli Stati Uniti sono protestanti, evangeliche o cattoliche.