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Elena di Savoia, nata Jelena Petrovi -Njego Principessa del Montenegro (Cettigne, 8 gennaio 1873 Montpellier, 28 novembre 1952), fu moglie di Re Vittorio Emanuele III di Savoia e Regina consorte d'Italia.
Milica Petrović-Njegoš, conosciuta come granduchessa Milica (Cettigne, 14 luglio 1866 – Alessandria d'Egitto, 5 settembre 1951), era una principessa del Montenegro.
Michele (Mihailo) Petrovic Njegoš I (Cettigne, 1º settembre 1908 – Parigi, 24 marzo 1986) fu l'ultimo re del Montenegro.
Anastasia Petrović-Njegoš, del Montenegro (Cetinje, 23 dicembre 1868 – Antibes, 25 novembre 1935), era figlia terzogenita del re Nicola I del Montenegro (1841 – 1921) e della regina Milena Vukotic (1847 – 1923).
Umberto II di Savoia (Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria di Savoia; Racconigi, 15 settembre 1904 – Ginevra, 18 marzo 1983) è stato Luogotenente Generale del Regno d'Italia dal 1944 al 1946 e ultimo Re d'Italia, dal 9 maggio 1946 al 18 giugno dello stesso anno. Nonostante il risultato del Referendum istituzionale del 2 giugno, solo il 13 giugno il Consiglio dei ministri poté trasferire ad Alcide De Gasperi, con un gesto che Umberto II definì rivoluzionario, le funzioni accessorie di capo provvisorio dello Stato. A causa della brevissima durata del suo regno, poco più di un mese, venne soprannominato Re di maggio.
Umberto I di Savoia (Umberto Rainerio Carlo Vittorio Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio di Savoia; Torino, 14 marzo 1844 – Monza, 29 luglio 1900) è stato Re d'Italia dal 1878 al 1900. Figlio di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, e di Maria Adelaide d'Austria, regina del Regno di Sardegna, morta nel 1855, il suo regno fu contrassegnato da diversi eventi, che produssero opinioni e sentimenti opposti. Il monarca viene ricordato positivamente da alcuni per il suo atteggiamento dimostrato nel fronteggiare sciagure come l'epidemia di colera a Napoli del 1884, prodigandosi personalmente nei soccorsi (perciò fu soprannominato "Re Buono"), e per la promulgazione del cosiddetto codice Zanardelli, che apportò alcune innovazioni nel codice penale, come l'abolizione della pena di morte. Da altri fu duramente avversato per il suo rigido conservatorismo (inaspritosi negli ultimi anni del regno), il suo indiretto coinvolgimento nello scandalo della Banca Romana, l'avallo alle repressioni dei moti popolari del 1898 e l'onorificenza concessa al generale Fiorenzo Bava Beccaris per la sanguinosa azione di soffocamento delle manifestazioni del maggio dello stesso anno a Milano, azioni e condotte politiche che gli costarono almeno tre attentati nell'arco di 22 anni, fino a quello che a Monza, il 29 luglio 1900, per mano dell'anarchico Gaetano Bresci, gli sarà fatale. Proprio dagli anarchici, Umberto I ricevette il soprannome di "Re Mitraglia". Fu anche il destinatario di uno dei biglietti della follia di Friedrich Nietzsche. Da Umberto I prende il nome l'omonimo stile artistico e architettonico.
Il quartiere Regina Elena, ora quartiere Mazzini, è un complesso di edilizia residenziale pubblica di Milano e il più esteso dei quartieri popolari realizzati fra le due guerre dall'Istituto Case Popolari (ICP) di Milano; è disposto su quattro isolati di forma trapezoidale e sorge alla periferia sud-est della città nei pressi del piazzale G.Rosa.
Milena Vukotic (Roma, 23 aprile 1935) è un'attrice italiana, vincitrice di un Nastro d'argento e più volte candidata al David di Donatello (1983, 1991, 2014). È nota per le sue interpretazioni in Gran bollito di Mauro Bolognini, Il fascino discreto della borghesia di Luis Buñuel, per il ruolo della moglie di Raffaello Mascetti in Amici miei di Mario Monicelli, per il ruolo di Pina Fantozzi nella saga Fantozzi di Paolo Villaggio e per il ruolo di Enrica Morelli nella serie televisiva Un medico in famiglia. Negli oltre novantacinque film a cui ha preso parte, Milena Vukotić è stata diretta da diversi registi, sia italiani che stranieri. Si ricordano i nomi di Ettore Scola, Mario Monicelli, Lina Wertmüller, Dino Risi, Steno, Carlo Lizzani, Federico Fellini, Carlo Verdone, Luis Buñuel, Bernardo Bertolucci, Sergio Martino, Andrej Tarkovskij, Nagisa Ōshima, Walerian Borowczyk, Franco Zeffirelli e Ferzan Özpetek.
Madama Butterfly è un'opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito e nel libretto "tragedia giapponese" e dedicata alla regina d'Italia Elena di Montenegro. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano, il 17 febbraio 1904, della stagione di Carnevale e Quaresima.