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Il Quarto di Santa Giusta (precedentemente San Giorgio) è uno dei quattro quarti dell'Aquila; quarto forconese, fa riferimento al quadrante sud-orientale della città.
Il Pignone è uno dei rioni di Firenze, amministrativamente compreso nel quartiere 4.
Il Palazzo di Giustizia o Palagiustizia di Firenze, si trova in viale Guidoni, nel quartiere di Novoli (parte ovest della città).
La chiesa di San Jacopo in Polverosa, detta popolarmente San Jacopino, è un luogo di culto cattolico che si trova appena fuori dal centro di Firenze, in via Benedetto Marcello al numero 24. Dà il nome al quartiere fiorentino di San Jacopino.
Il Centro direzionale della Cassa di Risparmio di Firenze si trova a Firenze tra via di Novoli e via della Torre degli Agli. Si tratta di un ampio progetto architettonico sorto nell'area ex-Fiat.
L'Arte dei Maestri di Pietra e del Legname era una delle Arti Minori delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze.
L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 fa parte di una serie di straripamenti del fiume Arno che hanno mutato, nel corso dei secoli, il volto della città di Firenze. Avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia, a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa, in gran parte della Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. Diversamente dall'immagine che in generale si ha dell'evento, l'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte sia a valle della città. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello (dove straripò anche il fiume Sieve), alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa (dove strariparono i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese e praticamente tutti i torrenti e fossi minori) e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera. Dopo il disastro, le campagne rimasero allagate per giorni, e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nelle stesse ore, sempre in Toscana, una devastante alluvione causò lo straripamento del fiume Ombrone, colpendo gran parte della piana della Maremma e sommergendo completamente la città di Grosseto. Nel frattempo, altre zone d'Italia vennero devastate dall'ondata di maltempo: molti fiumi del Veneto, come il Piave, il Brenta e il Livenza, strariparono, e ampie zone del Polesine furono allagate portando anche all'alluvione di Venezia; in Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del suo basso corso, come Latisana; in Trentino la città di Trento fu investita pesantemente dallo straripamento dell'Adige.