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Ottone Rosai (Firenze, 28 aprile 1895 Ivrea, 13 maggio 1957) stato un pittore italiano.
Questa è una lista di persone presenti nell'enciclopedia che hanno il prenome Ottone, suddivise per attività principale.
Per residenza La Torre si intende un edificio ad uso residenziale che sorge nel rione di Spina 3 nel quartiere di San Donato a Torino (indirizzo: Corso Ottone Rosai, 32). L'edificio è di valenza significativa per la città: con i suoi 70 metri di altezza ne rappresenta una della costruzioni più alte.
Mario Marcucci (Viareggio, 1910 – 1992) è stato un pittore italiano. Autodidatta ispirato da Ottone Rosai, eccelse nella raffigurazione di paesaggi e nature morte.
Il Premio Bergamo fu promosso dal Ministro dell'Educazione Nazionale Giuseppe Bottai, gerarca fascista, nel 1939 in contrapposizione al Premio Cremona voluto da Roberto Farinacci. Bottai, coadiuvato dal Direttore Generale Mario Lazzari, e con l'avallo dei responsabili locali (Giovanni Pieragostini, Fausto Brunelli, Giulio Massironi, Bindo Missiroli) diede vita a quattro edizioni, dal 1939 al 1942. La quinta, prevista per il 1943 fu annullata per la guerra. I vincitori delle quattro edizioni sono stati: 1939 Carlo Varese 1940 Mario Mafai 1941 Bruno Cassinari 1942 Renato GuttusoCome è scritto nel catalogo della mostra Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo: «A cavallo del 1940 la dialettica artistica in Italia si manifesta proprio nella rivalità tra i Premi Cremona (1939-1941) e Bergamo (1939-1942). Il primo, ispirato dal federale di Cremona Farinacci, è sintonizzato sull'onda delle mostre hitleriane: "Ascoltando alla radio un discorso del Duce" e "Stati d'animo creati dal Fascismo" sono i temi della prima edizione. Il secondo, promosso dal ministro dell'Educazione nazionale Bottai, è più attento alla qualità della pittura, come indicano i temi delle prime edizioni: "Il paesaggio" e "Una o più figure umane in un'unica composizione". E proprio il Premio Bergamo – dove nel 1941 scoppia il caso della Crocifissione di Guttuso, 'blasfema' per iconografia e per lo stile alla Picasso – funziona da palestra per tanti giovani pittori aperti alle suggestioni d'Oltralpe e destinati al rinnovamento artistico dell'Italia liberata». Nel 1942 Renato Guttuso vinse il secondo premio con la sua Crocifissione (1941), nonostante la censura del regime fascista (l'opera fu accusata di empietà). La Curia addirittura diramò il seguente comunicati: “D'ordine di S. E. Monsignor Vescovo, si dà avviso a tutto il Clero della diocesi ed a quello che fosse di passaggio per la nostra città, che è ad esso proibito l'accesso alla Mostra del Premio Bergamo, pena la sospensione a divinis ipso facto incurrenda”. Nelle quattro edizioni parteciparono più di 333 artisti. Tra essi si ricordano: Attilio Alfieri Cesare Breveglieri Domenico Cantatore Giuseppe Capogrossi Bruno Cassinari Mario Cortiello Cristoforo De Amicis Sergio Nicolò de Bellis Filippo de Pisis Renato Guttuso Umberto Lilloni Raffaello Locatelli Trento Longaretti Mario Mafai Carlo Martini Dante Montanari Luigi Montanarini Emilio Notte Matteo Pedrali Ottone Rosai Angelo Savelli Armando Pizzinato Alfredo Signori
L'Italia futurista è stata una rivista, pubblicata per la prima volta il 1º giugno 1916 sotto la direzione di Emilio Settimelli e Bruno Corra. Nacque da un gruppo di futuristi fiorentini che, riunitisi attorno alla rivista letteraria «Lacerba» se ne allontanarono a partire dal 1915 per seguire il nuovo movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti. I giovani italiani futuristi che scrivono su "L'Italia futurista" divergevano da "Lacerba" sul piano artistico-letterario ma concordavano con il foglio papiniano sul piano politico. La politica e la guerra rimasero quindi gli argomenti principali di ogni numero de "L'Italia futurista" e il contributo maggiore lo darà proprio Marinetti esprimendo - sotto il titolo "Contro Vienna e contro Berlino" - il suo bellicismo nazionalista sul n. 4, 25 luglio 1916: "La GUERRA è una grande e sacra legge della vita. Vita = aggressione. Pace universale = decrepitezza e agonia delle razze. Guerra = collaudo sanguinoso e necessario della forza di un popolo".Fu ripubblicato su "L'Italia futurista" nel n. 6, 25 marzo 1917 il Programma politico futurista che era già apparso su "Lacerba" del 1913 dove appaiono evidenti i punti di contrasto tra l'ideologia marinettiana e il fascismo. Sul n. 36 del 31 dicembre 1917 viene pubblicato in prima pagina l'elenco del gruppo pittorico futurista fiorentino, rispettivamente composto da Roberto Marcello Baldessari, Primo Conti, Arnaldo Ginna, Achille Lega, Neri Nannetti, Emilio Notte, Ottone Rosai, Giulio Spina, Lucio Venna e Vieri Nannetti. Dove però risalta maggiormente la diversità del gruppo degli italiani futuristi di Firenze al confronto con il gruppo milanese e marinettiano è nei racconti e nelle prose dove dinamismo, velocità, paroliberismo sono assenti, e sostituiti da forme letterarie più vicine al prossimo surrealismo. Di particolare importanza le sequenze di teatro sintetico futurista che appaiono su "L'Italia futurista" dai primi all'ultimo numero del 27 gennaio 1918. Anche gli italiani futuristi usano il teatro politico per sensibilizzare il pubblico, ma ai generi tradizionali come la farsa, la pochade, la commedia, tutti di carattere pacifista e neutralista, sostituiscono un teatro "sintetico, atecnico, dinamico, simultaneo, alogico, irreale", come mezzo per incitare la nazione contro gli austriaci. Nel 1917, dopo Caporetto, Filippo Tommaso Marinetti, Mario Carli ed Emilio Settimelli fondano un foglio politico che dirigono dal fronte, dal titolo "Roma futurista". Nel frattempo vengono fondati i Fasci italiani di combattimento nel 1919, ai quali inizialmente aderirà il Partito Politico Futurista per poi abbandonarlo non più di un anno più tardi, a causa della svolta reazionaria e totalitaria di Benito Mussolini.
La Fondazione Archivio Antonio Ligabue, presieduta da Augusto Agosta Tota, è un’istituzione senza scopo di lucro con sede in viale Campanini 34 a Parma. Finalità della Fondazione sono la promozione dell’arte e della cultura in generale ed in particolare la valorizzazione dell’immagine e dell’opera del pittore e scultore Antonio Ligabue.
Roberto Ricci, detto Berto (Firenze, 21 maggio 1905 – fronte libico, 2 febbraio 1941), è stato uno scrittore, poeta e giornalista italiano. Fu uno dei più importanti pensatori fascisti, fondò la rivista L'Universale e collaborò con la Scuola di mistica fascista guidata da Niccolò Giani e Guido Pallotta. Scrisse su diversi giornali, tra i quali Il Popolo d'Italia, Critica fascista, Il Selvaggio e Primato. Fu amico personale di Indro Montanelli, che collaborò a L'Universale.