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Viene definito teatro contemporaneo il teatro che si è sviluppato in un periodo compreso tra gli inizi del Novecento e i giorni nostri, il cui atto di nascita è la reazione novecentesca al teatro verista della fine del XIX secolo. In questo periodo si riscoprirono elementi dei secoli precedenti, come il simbolismo o la recitazione in versi, il ritorno ad una 'arte pura' o al contrario ad un fine 'morale' del teatro. Il carattere comune, di cui è ancora permeata la cultura teatrale a noi contemporanea, fu per tutti il superamento della semplice rappresentazione della realtà, e in seguito, con l'avvento del cinema e della televisione, una netta separazione tra ciò che è quotidiano e immediatamente percepibile e la 'verità teatrale', resa possibile da strumenti propri del teatro quali la suggestione, l'affabulazione e il gioco immaginifico che l'attore instaura con il pubblico. In questo contesto, anche gli autori-attori che in tempi recenti hanno dato vita al genere teatrale più aderente alla realtà quotidiana, il cosiddetto teatro di narrazione, sono più vicini ad un modello di cantastorie di epoca medioevale che al concetto di teatro verista ottocentesco, che della cura del dettaglio anche scenografico e della fedeltà e plausibilità faceva le sue ragion d'essere.
La storia del teatro, nella sua definizione più moderna di disciplina autonoma, interpreta e ricostruisce l'evento teatrale basandosi su due elementi principali: l'attore e lo spettatore e più precisamente sulla relazione che li lega, la relazione teatrale. Entrambi hanno una funzione primaria necessaria all'esistenza del fatto teatrale: mentre l'attore rappresenta un corpo in movimento (non necessariamente fisico o accompagnato dalla parola) in uno spazio, con precise finalità espressive e narrative, lo spettatore è il fruitore attivo e partecipe dell'avvenimento, che ne condiziona l'andamento e decodifica l'espressività dell'evento artistico.
Eugenio Barba (Brindisi, 29 ottobre 1936) è un regista teatrale italiano, una delle figure di spicco del teatro contemporaneo. Noto come allievo ed amico di Jerzy Grotowski, fondatore e direttore dell'Odin Teatret, è ritenuto, insieme a Peter Brook, l'ultimo maestro occidentale vivente. Barba ha modificato il concetto di lavoro dell'attore avviato dal regista polacco, attraverso una pratica teatrale che porta l'attore a contatto con la propria ricerca interiore. È vincitore del prestigioso Premio Sonning, riconoscimento tributato, tra gli altri, a Winston Churchill, Leonard Bernstein, Albert Schweitzer, Bertrand Russell, Niels Bohr, Alvar Aalto e Karl Popper.