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Omosessualit e religioni

Il rapporto tra l'omosessualità e le religioni è variato notevolmente a seconda del tempo e della posizione geografica, anche nei riguardi delle diverse forme di orientamento sessuale. Le dottrine attuali delle religioni maggiori sugli atteggiamenti da prendere nei confronti di tali orientamenti possono variare anche sia a seconda delle confessioni religiose sia a seconda delle diverse denominazioni interne ad esse che vengono prese in esame. Ma non tutte le religioni disapprovano in un modo esplicito l'omosessualità, alcune preferiscono semplicemente mantenere una posizione di omissione nei riguardi della questione. Nel corso della storia l'amore e la sessualità tra omosessuali (soprattutto maschi) sono stati tollerati e anche istituiti nei rituali religiosi di Babilonia e di Canaan e sono lodati nella religione dell'antica Grecia; gli storici confermano che ci sono prove che le città-stato di Tebe (vedi pederastia tebana e Battaglione sacro) e dell'antica Sparta (vedi pederastia spartana) avessero unità militari formate da coppie di amanti omosessuali che a volte officiavano sacrifici ad Eros, il dio dell'amore, prima di impegnarsi in combattimento (vedi omosessualità militare nell'antica Grecia). Inoltre, la mitologia greca è una ricca fonte di narrazioni di amore e sessualità tra persone dello stesso sesso. Gli antichi ebrei, tuttavia, hanno condannato l'omosessualità e con l'espansione del cristianesimo si è continuato a perseguitare le pratiche omosessuali. Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale nell'impero romano, con l'ascesa di Costantino I, gli storici scrivono che l'omosessualità era diventata una minaccia istituzionale; motivo principale della sua persecuzione sarebbe stato dato dal bisogno di sopravvivenza ed espansione della popolazione per mezzo della difesa della procreazione attraverso la famiglia. La posizione ufficiale della Chiesa nei riguardi dell'omosessualità è razionalizzata attraverso gli scritti di Sant'Agostino d'Ippona, per il quale gli organi riproduttivi erano fatti per l'ordine naturale della procreazione e in nessun caso avrebbero potuto essere utilizzati per un'altra forma di piacere sessuale; l'omosessualità, secondo lui, è una perversione appartenente alla stessa categoria della masturbazione, del sesso anale, del rapporto di sesso orale ed infine della zoofilia (o bestialità). L'omosessualità rimane disapprovata dalla maggior parte delle tradizioni cristiane presenti in tutto il mondo, nonostante Gesù Cristo non avesse mai detto nulla a proposito nei Vangeli. Tra quelle confessioni che generalmente si esprimono in un modo negativo nei confronti di questi orientamenti esistono molteplici tipi di posizione che esse possono assumere: questi possono variare dallo scoraggiare apertamente l'attività omosessuale, al vietare esplicitamente le pratiche omosessuali tra i suoi aderenti, all'opporsi attivamente all'accettazione sociale dell'omosessualità, fino al condannare gli omosessuali alla pena di morte. In alcune religioni, a seconda dell'interpretazione delle scritture, viene considerato peccaminoso l'orientamento omosessuale pertanto qualificandolo come oggettivamente disordinato (così afferma ad esempio il Catechismo della Chiesa Cattolica) ed infine rifiutandone le pratiche sessuali. Alcuni affiliati alla Riforma protestante dichiarano che solo il rapporto sessuale è peccaminoso. Altri ancora sono maggiormente portati ad accettare pienamente gli omosessuali; questo ad esempio è il caso del movimento religioso alternativo dei Radical Faeries, che promuove attivamente l'omosessualità. Alcune organizzazioni d'impronta religiosa, come ad esempio Scientology o alcune confessioni cristiane, dichiarano che l'omosessualità sia una malattia e che possa essere eliminata o corretta mediante la fede religiosa e la pratica eterosessuale; alcune altre forme religiose liberali come la Wicca possono giungere a benedire il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il fondamentalismo religioso è stato considerato come essere correlato strettamente al pregiudizio anti-omosessuale; questo è il caso anche della religiosità comune la quale prevede tipicamente quegli atteggiamenti volti all'omofobia, ma è stato anche rilevato in un esperimento di laboratorio che essa può condurre ad una vera e propria ostilità fisica anti-gay. Ad esempio l'opposizione religiosa all'adozione da parte di coppie dello stesso sesso è stata spiegata attraverso alti valori collettivisti (di affidabilità, autorità e purezza) e da una bassa flessibilità nelle questioni esistenziali piuttosto che dalle elevate inclinazioni pro-sociali dimostrate nei confronti dei più deboli. Gli atteggiamenti verso l'omosesualità possono venire determinati non solo dalle credenze religiose personali, ma anche dall'interazione di queste credenze con l'eventuale predominio religioso nazionale; questo può riguardare pure le persone meno religiose o che non condividono affatto il loro contesto religioso dominante locale. Molti ribadiscono il concetto che l'omosessualità è peccaminosa soffermandosi specificamente agli atti/comportamenti sessuali, piuttosto che considerarla in una più ampia visione concernente una questione identitaria; a tal fine alcuni scoraggiano l'etichettatura degli individui esclusivamente in base al loro orientamento sessuale. Esistono poi diverse organizzazioni religiose le quali affermano che la terapia di conversione possa contribuire a ridurre l'attrazione verso le persone dello stesso sesso e diventare così degli ex-gay; tuttavia, nessuno studio scientifico serio ha mai dimostrato la validità di questa pratica che viene anzi scoraggiata dalla maggior parte dei medici. Nonostante ciò alcuni aderenti di molte religioni vedono in una maniera maggiormente positiva e non come netta contrapposizione i diversi orientamenti sessuali; alcune tra le confessioni cristiane (ma non solo quelle) possono giungere a concedere la loro benedizione al matrimonio tra persone dello stesso sesso e a sostenere i diritti LGBT nel mondo; il loro numero aumenta costantemente mentre gran parte del mondo occidentale ha adottato e sviluppato legislazioni a sostegno dei diritti LGBT. Storicamente alcune culture e religioni hanno ospitato, istituzionalizzato ritualmente (vedi pederastia cretese) o venerato l'amore e la sessualità tra persone dello stesso sesso; tali mitologie e tradizioni possono essere rinvenute in tutti i continenti del pianeta: per fare solo un esempio l'induismo non considera l'omosessualità come un peccato in termini religiosi. Nel 2009 il "Consiglio indù del Regno Unito" ha fato pubblicare una dichiarazione intitolata "L'induismo non condanna l'omosessualità". Le scritture sacre del Sikhismo rappresentate dal Guru Granth Sahib insegnano la tolleranza, l'uguaglianza e l'accettazione di tutte le persone indipendentemente dalla loro etnia, fede religiosa, sesso e forma di sessualità. Le cerimonie di nozze Sikh non sono specificamente rivolte ad un'unica forma di sessualità, pertanto il matrimonio omosessuale sarebbe teoricamente possibile all'interno del Sikhismo. Indipendentemente dalla loro posizione nei confronti dell'omosessualità molte persone di fede guardano sia ai testi sacri sia alla tradizione per potersi orientare su questo particolare tema; tuttavia l'autorità di varie tradizioni o passaggi scritturali, oltre che la correttezza delle traduzioni e delle sue interpretazioni, sono in continuazione contestate.

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