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Oreste (Alfieri)

Oreste è una tragedia mitologica in endecasillabi sciolti scritta da Vittorio Alfieri nel 1783 del cosiddetto “ciclo di Argo”. La vicenda è la continuazione di Agamennone. Il tema riprende infatti il mito di Oreste che, tornato ad Argo, vuole vendicarsi della madre e del suo amante per l'omicidio del padre Agamennone. La tragedia fu pensata ed abbozzata già dal 1776, durante un soggiorno pisano di Alfieri: la stesura in versi avvenne però l'anno successivo, mentre la verseggiatura definitiva nel 1783. La prima lettura fu data a Roma nel 1782, un anno prima della versione giunta fino a noi. Nonostante il tema non fosse per nulla nuovo al pubblico, le compagnie teatrali fecero proprio il testo alfieriano, rappresentandolo con frequenza. Alfieri non mette in scena l'uccisione della madre, ancora considerato divieto visivo, così come ne La Congiura de'Pazzi e Bruto primo.

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