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Pavia (IPA: [pa'vi:a], ; [pɐ'vi:ɐ] in dialetto pavese) è un comune italiano di 71 171 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Lombardia. Posta 34 km a sud di Milano, lungo la Via Francigena e sulle rive del fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di quest'ultimo nel Po, la città affonda le sue origini all'epoca delle tribù galliche; successivamente divenne municipium romano con il nome di Ticinum. Nel Medioevo fu capitale per due secoli del regno longobardo e poi, dal 774 al 1024, capitale del Regno Italico e dal 1361 è sede di un'università. Le origini antiche e un passato storico di rilievo hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio artistico: fra le principali attrazioni turistiche si annoverano il Castello Visconteo, la basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, la Pinacoteca Malaspina, il Duomo, la basilica di San Michele Maggiore e il Ponte Coperto. La città è inoltre il capoluogo di una provincia dedita soprattutto all'agricoltura, in particolare a viticoltura, risicoltura e cerealicoltura; poche sono le industrie.
Con Cinque giornate di Milano si fa riferimento all'insurrezione armata avvenuta tra il 18 e il 22 marzo 1848 nell'allora capitale del Regno Lombardo-Veneto che portò alla temporanea liberazione della città dal dominio austriaco. Fu uno dei moti liberal-nazionali europei del 1848-1849, nonché uno degli episodi della storia risorgimentale italiana del XIX secolo, preludio all'inizio della prima guerra d'indipendenza italiana: la rivolta, infatti, influenzò le decisioni del re di Sardegna Carlo Alberto che, dopo aver a lungo esitato, approfittando della debolezza degli Austriaci in ritirata, dichiarò guerra all'Impero austriaco dando inizio alla prima guerra d'indipendenza italiana.
Cesare De Laugier conte de Bellecour (Portoferraio, 5 ottobre 1789 – Fiesole, 1871) è stato un militare italiano.
L'armistizio Salasco, conosciuto anche come armistizio di Salasco, firmato il 9 agosto 1848, a Vigevano dal generale piemontese Carlo Canera di Salasco e dal generale austriaco von Hess, mise termine alla prima fase della Prima guerra d'indipendenza. L'Impero austriaco restaurava i fuggiti regnanti di Parma e Modena e rientrava nei suoi antichi confini, stabiliti nel 1815 dal Congresso di Vienna, che conserverà per altri 11 anni.
L'ex-spedale di Sant'Onofrio dei Tintori è un edificio di Firenze, situato in via Tripoli 4-6, ed era occupato dalla caserma "Curtatone e Montanara" fino al 2003. Attualmente è concesso alla vicina Biblioteca Nazionale per essere adibito ad emeroteca.
Le monache serve di Maria, sono religiose di voti solenni dedite alla vita contemplativa appartenenti al secondo ordine servita (O.S.M.): sono organizzate in comunità autonome rette da una priora: alla fine del 2005, l'ordine contava 150 monache e 16 case.Esistono inoltre numerose congregazioni aggregate all'ordine costituite da religiose di voti semplici dedite all'apostolato attivo ("suore serve di Maria").
Nicosia (Nẹcọscia in galloitalico locale, Nicusìa in siciliano) è un comune italiano di 13 084 abitanti del libero consorzio comunale di Enna in Sicilia ed è sede di diocesi. Nicosia sorge sui declivi di quattro rupi su cui spiccano i ruderi del castello medievale. Nicosia, “Città di S. Nicolò”, si suppone fu fondata dai Bizantini attorno al VII secolo. Tra le nevi e i boschi delle Madonie e dei Nebrodi, si insinua un territorio collinare che già affascinò gli Arabi (“Oppidum Sarracenorum”), il Normanno Conte Ruggero I d'Altavilla e l'Imperatore svevo Federico II. Ruggero ripopolò Nicosia con genti lombarde che conferirono alla città un particolarissimo dialetto gallo-italico, tuttora parlato dagli adulti. Federico II arricchì la cultura e l'arte della città. Nicosia fu “Città demaniale” fin dal XII secolo possedendo numerosi feudi e incrementando il proprio patrimonio architettonico ed artistico che, correndo attraverso il rinascimento e l'era barocca, giunge fino all'800 con i raffinati palazzi gentilizi della “città dei 24 Baroni”.
Militello in Val di Catania (Militeḍḍu in siciliano), fino al 1862 chiamato Militello in Val di Noto, è un comune italiano di 7 072 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia. I suoi abitanti sono chiamati militellesi (anticamente erano detti "militellani"). La città è ricca di chiese, musei, ex monasteri, palazzi e fontane. Si festeggia la sagra della mostarda e del ficodindia. Per il grande valore del suo patrimonio monumentale nel 2002 è stata inserita, insieme ad altre sette città tardo barocche del Val di Noto, nella lista dei siti dichiarati dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità.
La Congregazione olivetana (in latino Congregatio Sanctae Mariae Montis Oliveti) è una congregazione monastica dell'Ordine di San Benedetto: i monaci olivetani pospongono al loro nome la sigla O.S.B.Oliv.La congregazione, sorta presso Siena come comunità eremitica a opera di san Bernardo Tolomei, per volere del vescovo di Arezzo Guido Tarlati passò al cenobitismo sotto la regola di san Benedetto.La congregazione si caratterizzò per la limitazione temporale della carica di abate (gli abati benedettini erano eletti a vita) e per la facilità con cui i monaci potevano trasferirsi da un monastero a un altro (i monaci benedettini erano obbligati dal voto di stabilità a risiedere nel monastero dove avevano professato).