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Voyager è stato un programma televisivo italiano d'intrattenimento andato in onda su Rai 2 dal 2003 al 2018 e che, fino al 2013, trattava soprattutto temi legati a presunti misteri insoluti, alla cosiddetta archeologia misteriosa, all'ufologia, al paranormale, al misticismo e alle pseudoscienze in generale, per passare da allora a trattazioni più documentaristiche. Condotto dal giornalista e autore televisivo Roberto Giacobbo, già autore di programmi di successo come Misteri, Stargate - Linea di confine e La macchina del tempo, Voyager ha riscosso in breve tempo un notevole successo di pubblico in seconda serata, inducendo Rai 2 a spostare il programma in prima serata nel 2007 e a dare vita a un notevole merchandising: libri (collana Atlanti di Voyager), riviste (Voyager, Ragazzi c'è Voyager e Voyager Magazine), un CD con le musiche del programma, una collana di DVD distribuita in edicola che raccoglie alcune puntate, un gioco da tavolo. Nei primi due anni della trasmissione, ovvero nelle prime 4 stagioni, Roberto Giacobbo è stato affiancato nella conduzione da Stefania La Fauci. Fino alla 16ª stagione il programma è stato trasmesso con il titolo Voyager - Ai confini della conoscenza, dalla 17ª alla 19ª come Voyager - Storie mondi meraviglie e dalla 20ª alla 22ª come Voyager - Indagare per conoscere. La 23ª stagione si intitola Voyager - La nuova era, in riferimento alle profezie sul 21 dicembre 2012, per poi ritornare durante la 24ª stagione a Voyager - Ai confini della conoscenza. Le puntate di Voyager sono registrate all'interno dello Studio TV1 del Centro di produzione Rai di Torino. Il programma è stato scritto da Roberto Giacobbo, con Giulio Di Martino, Davide Fiorani e Danilo Grossi. La regia è di Pier Paolo Cattedra. Il produttore esecutivo è Veronica Vetrulli. Inoltre hanno partecipato in studio e nella costruzione dei principali servizi gli attori: Roberta Triggiani, Andrea Beltramo, Elena Castagnoli, Mario Nosengo, Roberto Zunino, Gaetano Marino, Alessandro Fazzalari, Tiziana Martello e Michele Chiadò. Dal 2009 il programma è andato in onda sotto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. Il programma è stato chiuso a giugno 2018 in seguito al passaggio del conduttore a Mediaset ed è stato sostituito dalla stagione successiva da Niagara - Quando la natura fa spettacolo, trasmissione che segna il ritorno in Rai di Licia Colò.
La tecnica (dal greco τέχνη [téchne], "arte" (nel senso di "perizia", "saper fare", "saper operare") è l'insieme delle norme applicate e seguite in un'attività, sia essa esclusivamente intellettuale o anche manuale. Tali norme possono essere acquisite empiricamente in quanto formulate e trasmesse dalla tradizione, ad esempio nel lavoro artigianale, o applicando conoscenze scientifiche specializzate e innovative quando si verifica il passaggio dalla manifattura alla produzione industriale. La tecnica implica l'adozione di un metodo e di una strategia nell'identificazione precisa degli obiettivi e dei mezzi più opportuni per raggiungerli.
Il rosario (dal latino rosārium, "rosaio") - che a partire dal XIII secolo acquisì il significato religioso indicante le preghiere che formano come una "corona", nell'accezione latina di corōna (ovvero ghirlanda di rose, alla Madonna) - è una preghiera devozionale e contemplativa a carattere litanico tipica del rito latino della Chiesa cattolica. La parola "rosario" deriva da un'usanza medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della Vergine; queste rose erano simbolo delle preghiere "belle" e "profumate" rivolte a Maria. Così nacque l'idea di utilizzare una collana di grani (la corona) per guidare la meditazione. Nel XIII secolo, i monaci dell'Ordine cistercense elaborarono, a partire da questa collana, una nuova preghiera che chiamarono rosario, dato che la comparavano a una corona di rose mistiche offerte alla Vergine. Alla recita del rosario è connessa la possibilità di ottenere un'indulgenza, plenaria o parziale, alle condizioni previste dalla Chiesa cattolica. La preghiera è destinata a ogni persona per ottenere grazie e consolazioni per sé o per altri, per la diffusione delle buone azioni nel mondo, per la soluzione dei conflitti internazionali, per la conversione e la crescita spirituale. La preghiera, sia comunitaria che da soli, nella stanza di casa o in Chiesa, in qualsiasi momento della giornata, è un momento di pace e serenità che distoglie dalle preoccupazioni del vivere giornaliero, è un momento di comunicazione con la Divina Misericordia tramite le preghiere più belle. Le grazie risultano dall'esperienza non solo di santi e religiosi, ma anche di persone comuni che hanno lasciato testimonianza pubblica delle grazie ricevute richieste alla Vergine Maria. La preghiera del rosario è attualmente composta da 15/20 "misteri" (eventi, momenti o episodi significativi) della vita di Cristo e di Maria, raggruppati in "corone". Ogni corona comprende la meditazione di cinque misteri e la recita di cinquanta Ave Maria divise a gruppi di dieci (decine o "poste"). Essendo facoltativi i cinque misteri aggiunti da Giovanni Paolo II, si può affermare che la preghiera comprende dunque quindici misteri ("misteri gaudiosi", "misteri dolorosi" e "misteri gloriosi"). La versione integrale e classica della meditazione prevede la contemplazione di tutti i quindici misteri e quindi la recita, tra l'altro, di centocinquanta Ave Maria, con l'antichissima e voluta analogia con i centocinquanta salmi del Salterio. Dal 2002, con l'aggiunta facoltativa dei cinque "misteri luminosi", si contano venti "poste" per complessive duecento Avemarie. Il conto si tiene facendo scorrere tra le dita i grani della "corona del Rosario" o "rosario", scritto con l'iniziale minuscola allo scopo di distinguere l'oggetto dalla preghiera. Si recita nella lingua corrente o in lingua latina.
Il termine graal, scritto talora anche gral, designa in francese antico una coppa o un piatto, si suppone derivi dal latino medievale gradalis, col medesimo significato, o dal greco κρατήρ (kratḗr «vaso»). In particolare, secondo la tradizione medievale, il Sacro Graal o Santo Graal, è la coppa con la quale Gesù celebrò l'Ultima Cena e nella quale Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo dopo la sua crocifissione. Il termine italiano corrispondente è gradale.Da un punto di vista simbolico, il Graal allude al possesso di una conoscenza esoterica o iniziatica, che da un lato viene elargita gratuitamente da Dio, ma dall'altro comporta una conquista, riservata a coloro in grado di accoglierne il mistero, degni dell'enorme potere magico in essa racchiuso. Come sintetizzato da Étienne Gilson: