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La Pinacoteca Comunale di Faenza è stata costituita a partire dal 1797 e aperta al pubblico dal 1879. Come ha scritto Antonio Paolucci, nella pinacoteca faentina "c'è la storia di una città che è stata una capitale artistica, che ha dialogato con altre capitali, che è arrivata a costruire attraverso una catena di opere e di autori, una sua identità ancora oggi riconoscibile"Nelle sale espositive sono in mostra opere dal Ducento al Seicento provenienti per lo più da chiese faentine. Molte opere importanti come il San Girolamo di Donatello e la Pala del Beato Bertoni, anonimo di fine '400. Nel primo salone di ingresso sono esposte alcune importanti opere del Novecento, con sculture di Domenico Baccarini, Ercole Drei, Domenico Rambelli, Angelo Biancini, Auguste Rodin. Un lato del salone è occupato da pitture di Domenico Baccarini, con una qualificata selezione di opere dell'artista faentino morto nel 1907. Dal 2011 sono esposte in due apposite sale anche le opere della Collezione Bianchedi Bettoli / Vallunga con importanti capolavori di maestri italiani del Novecento, tra cui Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Gino Severini, Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio Morandi e Massimo Campigli.
I Piccolomini sono una famiglia italiana di origine toscana, influente a Siena a partire dall'XI secolo. I suoi componenti, grazie alla loro affermazione nel commercio, nelle armi, nella cultura e nelle scienze, acquisirono notevole visibilità, in Italia e in tutt'Europa. Furono grandi di Spagna, principi del Sacro Romano Impero e diedero alla Chiesa numerosi alti prelati e due pontefici. Nel XV secolo, l'elevazione al soglio pontificio di Pio II, al secolo Enea Silvio, che era ultimo discendente del cosiddetto "ramo papale", il più ricco e potente della famiglia, permise ai Piccolomini di acquisire nuovo prestigio e popolarità. La statura religiosa, politica e diplomatica del nuovo papa, l'istituzione della consorteria Piccolomini, unita all'atteggiamento apertamente nepotistico di quest'ultimo, diedero nuovo impulso all'affermazione della famiglia, che si impose con rinnovato vigore, sia in campo nazionale che internazionale. In particolare emersero, per opulenza, peso politico ed eccellenza militare i due rami legati alle sorelle del pontefice: i Piccolomini Todeschini e i Piccolomini Pieri. I primi, si imposero oltre che per l'elezione di un nuovo papa, Pio III, anche per la loro affermazione nel resto della penisola, stabilendo numerosi nuovi feudi in Toscana, Emilia e Marche e soprattutto nel meridione d'Italia dove si inserirono ai massimi vertici politici, militari e aristocratici del Regno di Napoli. I secondi, con molti dei suoi esponenti raggiunsero il primato in campo militare, in Toscana, nel Mediterraneo, in Spagna e nel Sacro Romano Impero, dove, uno dei suoi componenti, il principe Ottavio divenne, nel XVII secolo, Feldmaresciallo dell'Impero. Gli altri rami della famiglia, sviluppatisi prevalentemente in territorio senese, ebbero radici in tempi antichi. I più illustri furono i Piccolomini di Modanella, i Piccolomini Salamoneschi e i Carli Piccolomini. Questi ultimi due si suddivisero poi in diverse altre ramificazioni. Tutti ebbero, tra i propri membri, personaggi di alto lignaggio che si affermarono nelle più svariate discipline.
Il Museo della contrada di Valdimontone è situato in via Val di Montone a Siena.
Frosinone (AFI: /froziˈnone/, ; Frusenone /frusəˈnoːnə/ in dialetto frusinate) è un comune italiano di 44 569 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia del Lazio. Spesso identificato anche come capitale della Ciociaria è un centro industriale e commerciale. Geograficamente costituisce un importante nodo di comunicazione del Lazio meridionale. Città volsca con il nome di Frusna e poi romana come Frùsino, nel corso della sua storia a causa della sua collocazione è stata soggetta a molteplici devastazioni e saccheggi; in conseguenza di ciò e delle distruzioni dovute ad eventi sismici (il più rovinoso dei quali avvenne nel settembre 1349) conserva poche seppur importanti tracce del proprio passato, come le rovine dell'anfiteatro, i reperti conservati nel museo archeologico cittadino e il monumento funerario del II secolo in località Sant'Angelo.
Faenza (AFI: [faˈɛnʦa], Fẽza in romagnolo) è un comune italiano di 58 250 abitanti della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna. La città è storicamente nota per la produzione di ceramica artistica, in particolare la maiolica, per la quale viene di fatto nominata e riconosciuta a livello internazionale con il termine "Faience". Di origine romana, sotto la signoria dei Manfredi iniziò ad attraversare un'epoca di grande sviluppo architettonico e artistico dal Rinascimento al Barocco e, grazie all'intensa attività artistica e culturale, tra il XVIII e il XIX secolo divenne un centro di riferimento del Neoclassicismo in Italia e in Europa. Posta sulla via Emilia tra Imola e Forlì, poco a ovest del centro della Romagna, si trova ai piedi dei primi rilievi dell'Appennino faentino ed è sede vescovile della diocesi di Faenza-Modigliana.
Davide Reviati (Ravenna, 1966) è un fumettista e illustratore italiano.
Brisighella (Brisighëla in romagnolo) è un comune italiano di 7 251 abitanti della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna, ubicato a 115 metri s.l.m. nella bassa Valle del Lamone, alle pendici dell'Appennino tosco-romagnolo. Fa parte dei Borghi più belli d'Italia e si fregia della Bandiera arancione conferita dal Touring Club Italiano. Il borgo è caratterizzato da tre pinnacoli rocciosi (i "Tre Colli"), su cui poggiano la rocca manfrediana (XIV secolo), il santuario del Monticino (XVIII secolo) e la torre detta dell'Orologio, ricostruita nell'Ottocento sulle rovine di un preesistente insediamento difensivo del XII secolo.