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Tolomeo Faccendi (Grosseto, 8 novembre 1905 – Grosseto, 11 settembre 1970) è stato uno scultore italiano.
La IX Quadriennale nazionale d'arte di Roma si è tenuta fra il 22 novembre 1965 e il marzo del 1966, presso la sede storica del Palazzo delle Esposizioni di Roma, in via Nazionale. Fu la quarta della gestione del segretario generale Fortunato Bellonzi, mentre vi fu invece un passaggio di consegne alla presidenza, dove lo scrittore Bonaventura Tecchi prese il posto di Antonio Baldini. Tra i 632 espositori, molti gli scultori invitati. Tra questi:Franco Cannilla; Andrea Cascella; Pietro Cascella; Ettore Colla; Pietro Consagra; Venanzo Crocetti; Pietro De Laurentiis; Pericle Fazzini; Lucio Fontana; Emilio Greco; Leoncillo; Giacomo Manzù; Marino Marini; Marino Mazzacurati; Mirko Basaldella; Giò Pomodoro. Inoltre nella sezione scultura parteciparono fuori concorso, in quanto facenti parte le commissioni, Marcello Mascherini e Umberto Mastroianni. Sempre folta la sezione pittura. Tra gli artisti invitati:Concetto Pozzati Carla Accardi; Enrico Accatino; Afro (Afro Basaldella); Franco Angeli; Alberto Burri; Giuseppe Capogrossi; Tano Festa; Franco Gentilini; il Gruppo Uno (Nicola Carrino, Nato Frascà, Giuseppe Uncini) ; il Gruppo T (Giovanni Anceschi; Davide Boriani; Gianni Colombo; Gabriele De Vecchi; Grazia Varisco); Davide Orler; Achille Perilli; Mimmo Rotella; Sergio Scatizzi; Toti Scialoja; Giulio Turcato; Renzo Vespignani. Orfeo Tamburi partecipò fuori concorso. Tra gli invitati della sezione "Incisori e disegnatori" vi fu Antonino Virduzzo. Trentuno le retrospettive dedicate ad artisti scomparsi, quali: Luigi Bartolini; Felice Casorati; Fortunato Depero; Antonio Donghi; Riccardo Francalancia; Pier Antonio Gariazzo; Alberto Gerardi; Gino Ghiringhelli; Michele Guerrisi; Camillo Innocenti; Guglielmo Janni; Antonio Ligabue; Bepi Longo; Mario Mafai; Giorgio Morandi; Publio Morbiducci; Siro Penagini; Carlo Alberto Petrucci; Ugo Recchi; Manlio Rho; Bepi Romagnoni; Mino Rosso; Alberto Salietti; Pio Semeghini; Mario Sironi; Ardengo Soffici; Tancredi Parmeggiani; Fiorenzo Tomea; Attilio Torresini; Francesco Trombadori; Giuseppe Viviani.
Il palazzo delle Poste e Telegrafi è un edificio pubblico situato a Grosseto.
Il palazzo del Governo è un edificio pubblico situato a Grosseto nella centrale piazza della Vasca.
La città di Grosseto è ricca di palazzi di interesse storico e architettonico, nel centro storico propriamente detto, nell'area urbana al di fuori delle mura e nelle varie frazioni.
Marina di Grosseto (già San Rocco) è una frazione del comune italiano di Grosseto, in Toscana.
Ivo Pacini (Grosseto, 1883 – Grosseto, 1959) è stato uno scultore italiano.
Grosseto (AFI: /ɡrosˈseto/, ) è un comune italiano di 81 641 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Toscana. Per superficie territoriale, risulta il più vasto comune della regione. A livello demografico, la città contava appena 4 724 abitanti subito dopo l'Unità d'Italia, iniziando da allora una crescita esponenziale che ha portato al superamento della soglia delle 70 000 unità nel 1991.Dal punto di vista urbanistico, la città è uno dei pochi capoluoghi il cui centro storico è rimasto completamente circondato da una cerchia muraria, nell'insieme integra, che ha mantenuto pressoché immutato il proprio aspetto nel corso dei secoli.
La chiesa di Santa Maria a Dotale era un edificio religioso situato nel comune di Campagnatico. La sua ubicazione era nella parte sud-orientale del territorio comunale, presso l'omonimo insediamento castellano situato in posizione strategica presso il corso del fiume Ombrone. Di origini medievali, la chiesa fu quasi sicuramente costruita nel XII secolo, periodo in cui peraltro è storicamente accertata la sua esistenza in vari documenti e bolle papali; il luogo di culto risultava fin dalle origini tra i beni posseduti dal monastero femminile di Montecelso presso Siena, pur rientrando nei confini pastorali della diocesi di Roselle e, dal 1138 in poi, in quelli della diocesi di Grosseto. Quasi sicuramente l'edificio religioso, seguendo lo stesso destino di altre chiese e pievi della zona entrate in orbita senese, cessò definitivamente le sue funzioni in epoca tardomedievale, a causa dell'abbandono dell'insediamento fortificato presso il quale sorgeva e della posizione oramai isolata ed estremamente decentrata rispetto alla città. Della chiesa di Santa Maria a Dotale, di cui sono state perse completamente le tracce già in epoca remota, è stata identificata la sua ubicazione presso l'omonimo insediamento castellano presso le sponde del fiume Ombrone.