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Nave (Nàe in dialetto bresciano) è un comune italiano di 10 712 abitanti della provincia di Brescia, nella Valle del Garza, in Lombardia.
Empoli (pronuncia /ˈempoli/) è un comune italiano di 51,236 in Toscana. È il capoluogo dell'Unione dei comuni dell'empolese valdelsa, di cui fa parte insieme ai comuni di Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Fucecchio, Gambassi Terme, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Vinci.
Cesare Capoquadri (Empoli, 23 giugno 1790 – Firenze, 18 gennaio 1871) è stato un giurista italiano. Nacque a Ponte a Elsa, frazione di Empoli, dal chirurgo e filantropo Rocco e da Francesca di Pietro Franchini. Alla sua prima educazione e formazione culturale contribuì il dotto prelato suo parente Don Ilario, Parroco della vicina Bastia, ma ben presto fu iscritto, dal 1801, al qualificato Collegio Cicognini di Prato, per passare poi all'Ateneo di Pisa dove si laureò in Giurisprudenza a soli 18 anni, senza mai peraltro abbandonare il suo amore per le lettere. Iniziò il tirocinio di Legale a Firenze presso l'Avvocato Bellucci, che però morì precocemente, e di cui sposò nel 1818 la figlioccia Fulvia Borghesi Franceschini, nobile senese, che gli diede sei figli. Esercitò poi la libera professione forense dal 1811 al 1837, divenendo un avvocato di grido, e presso il suo studio fece praticantato anche Giuseppe Giusti. Seppe mettersi in vista ancora molto giovane negli ambienti liberali per aver saputo risolvere, da abile legale, alcuni casi difficili e politicamente rilevanti, come la difesa, nel 1833, di alcuni patrioti senesi affiliati alla Giovine Italia e accusati di lesa maestà. Con notorietà e successo evitò loro la pena di morte. Fu Liberale ma legato alla dinastia dei Lorena, che ne apprezzarono il valore; infatti nel 1836 fu nominato Avvocato fiscale, Suprema Magistratura dell'Accusa, e nel 1841 Presidente della Corte Suprema di Cassazione. Prima e durante i moti del 1848 collaborò per rendere possibili le riforme che precedettero lo Statuto toscano, pur senza mettere mai in forse il suo attaccamento al Granduca. Nel 1847 divenne membro della commissione per la compilazione dei Codici Civile e Penale. Fu Senatore nel Parlamento del 1848 e poi Consigliere di Stato Straordinario e Ministro negli affari Ecclesiastici durante il ministero Ridolfi. Nel ministero Baldasseroni (1849) gli fu affidato l'incarico di Guardasigilli, carica che accettò nella speranza di salvare le libertà costituzionali e di porre un freno alla reazione, e fece di tutto per rendere la giustizia e la Magistratura indipendenti da ogni influenza politica. Dissentì decisamente sulla convenzione militare stipulata con l'Austria relativamente all'occupazione della Toscana, lesiva dell'indipendenza, e su altri provvedimenti che limitavano le libertà statutarie, e di conseguenza presentò le sue dimissioni, coerente con i suoi principi di liberale moderato. Pregato di ritirarle, lo fece a malincuore, cercando di persuadere il sovrano a riattivare lo Statuto. Invano. Lasciò allora definitivamente il Governo il 19 settembre 1850, reintegrandosi come Consigliere di Stato. Gli subentrò il parente Niccolò Lami, anch'esso di area empolese. Collaborò alla discussione sul Codice dei Delitti e delle Pene. A Firenze, in Piazza Peruzzi, si trova il Palazzo Capoquadri, anticamente Peruzzi, di sua proprietà, dove è conservato il busto in marmo del Dupré che lo ritrae. Andatosene il Granduca, con il quale rimase in amichevoli rapporti epistolari, si ritirò nella sua residenza “Villa Stella” a Firenze, dove morì e fu sepolto, assistito dall'unico figlio superstite, Marco. La sua vita privata e familiare fu infatti costellata di tragici eventi: ben sue quattro figlie morirono bambine, e la consorte Fulvia nel fiore degli anni, nel 1832. Sopravvisse più a lungo la figlia Virginia, sposata con prole a Giovan Batista Martini di Montevarchi, che comunque gli premorì ancora giovane. Di queste sventure fanno testimonianza le toccanti e struggenti iscrizioni funerarie composte dall'amico Giovanni Battista Niccolini.
Savona (, Sann-a / Saña [saŋa] in ligure savonese, anche Savonn-a / Savoña [savuŋa] nella versione genovese) è un comune italiano di 58 897 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Liguria. È il terzo comune della regione per popolazione. Simbolo della città è la Torretta intitolata al navigatore savonese Leon Pancaldo.Il suo porto è importante nel Mediterraneo a livello turistico e commerciale.
Il Risorgimento è il periodo della storia italiana durante il quale l'Italia conseguì la propria unità nazionale. La proclamazione del Regno d'Italia del 17 marzo 1861 fu l'atto formale che sancì, a opera del Regno di Sardegna, la nascita del nuovo Regno d'Italia formatosi con le annessioni plebiscitarie di gran parte degli Stati preunitari. Per indicare questo processo storico si usa anche la locuzione "unità d'Italia". Il termine, che designa anche il movimento culturale, politico e sociale che promosse l'unificazione, richiama gli ideali romantici, nazionalisti e patriottici di una rinascita italiana attraverso il raggiungimento di un'identità politica unitaria che, pur affondando le sue radici antiche nel periodo romano, «aveva subìto un brusco arresto [con la perdita] della sua unità politica nel 476 d.C. in seguito al crollo dell'Impero romano d'Occidente».
Quartu Sant'Elena (IPA: [ˌkwartu sanˈtɛːlena], Cuartu Sant'Alèni o Quartu Sant'Aleni in sardo) è un comune italiano di 70 026 abitanti della città metropolitana di Cagliari in Sardegna. È il terzo comune della regione per popolazione, dopo Cagliari e Sassari.
Lecce (AFI: /ˈleʧʧe/; Lécce in salentino; Λουππίου, Luppìu in griko) è un comune italiano di 93 551 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia della Puglia. Situata in posizione pressoché centrale della penisola salentina, tra la costa adriatica e quella ionica, è il capoluogo di provincia più orientale d'Italia. Le antiche origini messapiche e i resti archeologici della dominazione romana la inseriscono tra le città d'arte d'Italia. Lecce si distingue per la ricchezza e l'esuberanza del barocco tipicamente seicentesco delle chiese e dei palazzi del centro, costruiti nella locale pietra leccese, calcare molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Lo sviluppo architettonico e l'arricchimento decorativo delle facciate è stato particolarmente curato durante il Regno di Napoli e ha caratterizzato la città in modo talmente originale da dar luogo alla definizione di barocco leccese. È sede dell'Università del Salento, ed è stata capitale italiana della cultura nel 2015.
Colico (Colicum in latino, Còlich o Còlegh in dialetto comasco, AFI: [ˈkɔːlik] o [ˈkɔːlek]) è un comune italiano di 7 960 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia. La località è tuttavia storicamente legata alla provincia di Como, tanto da appartenere alla diocesi lariana.Si trova sul punto d'incontro di strade, come la SS 36 del Lago di Como e dello Spluga, che collega Milano e la Brianza con il Lario e la Valchiavenna, e la SS 38 dello Stelvio. La cittadina è una località lacustre di villeggiatura con buone strutture ricettive ed è molto frequentata durante la stagione estiva; rappresenta il centro più importante dell'Alto Lario. Negli anni 2006 e 2008 ha ospitato la tappa italiana della Coppa del Mondo di kitesurfing. È il decimo comune della provincia di Lecco per numero di abitanti, il secondo (dopo Mandello del Lario) fra quelli posti a nord del capoluogo