Palinsesto (filologia)
Un palinsesto una pagina manoscritta, rotolo di pergamena o libro, che stata scritta, cancellata e scritta nuovamente. Il termine deriva dal greco + (p lin psest s, lett. "raschiato di nuovo"). Gli antichi romani scrivevano su tavolette ricoperte di cera che potevano essere riutilizzate, e un uso passeggero del termine abbastanza ricercato "palinsesto", da parte di Cicerone, sembra riferirsi a questa pratica.
Poich le pergamene ricavate dalle pelli degli animali sono pi durevoli della carta o del papiro, la gran parte dei palinsesti nota agli studiosi moderni composta da pergamene, che divennero sempre pi popolari in Europa Occidentale dopo il VI secolo d.C.
Invece, dove il papiro era di uso comune, il riutilizzo del supporto alla scrittura era meno frequente, in quanto il papiro era pi economico e spendibile della costosa pergamena. Alcuni palinsesti in papiro esistono tuttora e i romani facevano riferimento all'uso di lavare i papiri, dato che la pianta da cui venivano ricavati non cresceva in Italia.
Con il passare del tempo i labili resti dello scritto precedente, che erano stati rimossi dalla pergamena usando latte e crusca d'avena, riaffioravano abbastanza da permettere agli studiosi di decifrarne il testo (che chiamavano scriptio inferior, la "sottoscrittura"). Pi tardi nel medioevo, la superficie della pergamena veniva grattata via con della polvere di pietra pomice, facendo scomparire irrimediabilmente il testo. Per questo i palinsesti pi preziosi sono quelli che vennero sovrascritti all'inizio del medioevo.
Gli studiosi del XIX secolo, per leggere i palinsesti, usavano mezzi chimici che erano a volte altamente distruttivi, usando tintura di bile o in seguito idrosolfuro di ammonio. I metodi moderni, che impiegano gli ultravioletti e la fotografia, sono pi sottili. La sovrapposizione di fotografie esposte con differenti spettri di luce, pu aumentare il contrasto dell'inchiostro sbiadito su una pergamena, che troppo indistinto per essere letto dall'occhio con una luce normale. L'innovativa digitalizzazione delle immagini venuta in aiuto agli studiosi nel decifrare palinsesti illeggibili.
I manoscritti pagani sono spesso sopravvissuti solo come palinsesti. Gran parte dell'eredit culturale dell'antichit , che si ritiene comunemente essere stata preservata dalla Chiesa, venne trasmessa inavvertitamente, attraverso i palinsesti. La causa di questa distruzione era la scarsit del materiale. Non solo, infatti, testi pagani, ma anche testi cristiani non pi attuali furono cancellati per fare spazio a versioni pi "moderne": si pensi alle vecchie traduzioni latine della Bibbia, note come "Vetus latina", cancellate per essere sostituite dalla Vulgata, o al vecchio Sacramentario gelasiano sostituito da quello gregoriano. Nel caso dei manoscritti greci, tale era la consunzione dei vecchi codici a favore del supporto su cui erano scritti, che un decreto sinodale del 691 vietava la distruzione dei manoscritti delle Sacre Scritture o dei padri della Chiesa, ad eccezione dei volumi imperfetti o danneggiati. Il declino nel commercio della pergamena, grazie all'introduzione della carta, esacerb questa scarsit , che veniva sopperita solo attraverso il ricorso a materiale gi usato.
Considerazioni culturali, combinate a quelle economiche, portarono a motivare la creazione dei palinsesti. La domanda di nuovi testi poteva superare, in alcuni centri, la disponibilit di pergamene. Un'altra possibilit che i testi pagani fossero apparsi semplicemente irrilevanti. I testi pi suscettibili ad essere sovrascritti comprendevano documenti legali o liturgici obsoleti, talvolta di grande interesse per gli storici. Le prime traduzioni latine delle Scritture vennero rese obsolete dalla Vulgata di San Girolamo. I testi potevano essere scritti in lingue straniere o con grafie poco familiari che col tempo erano diventate illeggibili. I codici stessi potevano essere gi danneggiati o incompleti. I testi eretici erano pericolosi da tenere: esistevano motivi religiosi o politici per distruggere testi visti come eresie, e riusare il supporto era uno spreco minore rispetto al bruciare semplicemente i libri.
L'ampia distruzione delle pagine dei primi secoli della nostra era avvenne nel periodo che segu la caduta dell'Impero romano d'Occidente, ma i palinsesti vennero creati anche quando nuovi testi vennero richiesti durante il rinascimento carolingio. I pi preziosi palinsesti latini si trovano nei codici che vennero rifatti da grandi fogli precedenti del VII-IX secolo. Si fatto notare che nessuna opera completa si trova di solito nel testo originale dei palinsesti, ma che porzioni di molte opere sono state prese per creare un singolo volume. Un'eccezione il palinsesto di Archimede (si veda sotto). Complessivamente, i primi amanuensi medioevali furono indiscriminati nel rifornirsi di materiale preso dai vecchi volumi che avevano sottomano.
Alcuni dei pi famosi palinsesti sono:
Il Codex Ephraemi Rescriptus, Biblioth que nationale de France, Parigi: porzioni del Vecchio e Nuovo Testamento in greco, datate al V secolo, sono state ricoperte nel XII secolo con opere di Efrem il Siriano.
Tra i manoscritti siriaci trovati nel deserto nitriano in Egitto, British Museum, Londra: importanti testi greci
Un volume contenente un'opera di Severo di Antiochia, dell'inizio del IX secolo scritto in palinsesto su fogli presi da manoscritti dell'Iliade e del Vangelo secondo Luca, entrambi del VI secolo, e degli Elementi di Euclide del VII o VIII secolo, British Museum
Un doppio palinsesto, nel quale il testo di San Giovanni Crisostomo in siriaco, del IX o X secolo, copre un trattato di grammatica latina del VI secolo, che a sua volta ha rimpiazzato gli annali dello storico Granio Liciniano, del V secolo, British Museum.
Il Plauto Ambrosiano, del IV o V secolo, riscritto con brani della Bibbia nel IX secolo, Biblioteca Ambrosiana
Il De re publica di Cicerone, scritto in onciale del IV secolo, ricoperto dai salmi di Sant'Agostino nel VII secolo, Biblioteca Vaticana
Il Codex Theodosianus di Torino, del V o VI secolo
I Fasti Consulares di Verona, del 486 d.C.
Il Frammento Ariano del Vaticano, del V secolo
le lettere di Marco Cornelio Frontone
Il Palinsesto di Archimede, un'opera del grande matematico siracusano, copiata su pergamena nel X secolo e sovrascritta con un testo liturgico nel XII secolo
Il palinsesto Sinaitico
L'unica copia di un testo di grammatica greca composto da Erodiano per l'imperatore Marco Aurelio nel II secolo, conservata nella Osterreichische Nationalbibliothek di Vienna
Le Institutiones di Gaio, sovrascritte con le Epistulae di Girolamo (vedi Istituzioni di Gaio.)
Codex Vaticanus 2061