Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Gabriele D'Annunzio, allo stato civile Gabriele d'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale, dal 1924 insignito dal Re Vittorio Emanuele III del titolo di Principe di Montenevoso. Soprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosuè Carducci), cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, o anche "l'Immaginifico", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. È stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana […]». Come figura politica, lasciò un segno nella sua epoca ed ebbe un'influenza notevole sugli eventi che gli sarebbero succeduti.La sua arte fu così determinante per la cultura di massa, che influenzò usi e costumi nell'Italia - e non solo - del suo tempo: un periodo che più tardi sarebbe stato definito, appunto, dannunzianesimo.
Cronologia dell'opera dannunziana divisa per generi e periodi della sua vita. L'arco di tempo abbracciato dal poeta spazia dal 1879 al 1936.
I motti dannunziani sono una serie di motti coniati da Gabriele D'Annunzio. Alcuni di questi divennero celebri, anche per il loro legame con gli eventi storici. Si possono grossolanamente riunire nelle seguenti categorie:
Le Laude di Jacopone da Todi sono componimenti di tema religioso che si rifanno al genere della lauda, assai diffuso in Umbria tra il XII secolo e il XV secolo. Al modulo popolareggiante della lauda, Jacopone aggiunge i toni individuali di un'anima inquieta e tormentata. Le sue 92 laude, nella forma di ballate in settenari e ottonari, sono una rappresentazione impietosa della realtà umana e terrena, attaccata violentemente per la sua caducità e vanità. Talvolta, Jacopone si limita alla denuncia commossa e ardente; altre volte, come nel Pianto della Madonna (uno dei capolavori che fanno di lui la più grande personalità della nostra storia letteraria prima di Dante), traduce l'ansiosa passione umana in figure potentemente drammatiche, poste di fronte al mistero della saggezza divina.
Eleonora Giulia Amalia Duse (Vigevano, 3 ottobre 1858 – Pittsburgh, 21 aprile 1924) è stata un'attrice teatrale italiana. Soprannominata la divina, è considerata la più grande attrice teatrale della sua epoca e una delle più grandi di tutti i tempi, il critico contemporaneo Hermann Bahr la definì «la più grande attrice del mondo»; simbolo indiscusso del teatro moderno, anche nei suoi aspetti più enfatici. Acclamata compì tournée all'estero recitando sempre in italiano.