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Il canto trentaduesimo del Paradiso di Dante Alighieri si svolge nell'Empireo, ove risiedono Dio, gli angeli e tutti i beati; siamo nella notte del 14 aprile 1300, o secondo altri commentatori del 31 marzo 1300.
Il canto nono del Paradiso di Dante Alighieri si svolge nel cielo di Venere, ove risiedono gli spiriti amanti; siamo nel pomeriggio del 13 aprile 1300, o secondo altri commentatori del 30 marzo 1300.
Il Paradiso è la terza delle tre cantiche che compongono la Divina Commedia di Dante Alighieri, dopo l'Inferno e il Purgatorio. Nella sua Epistola XIII Dante dedicò la cantica a Cangrande della Scala.
Dante Alighieri, nel Paradiso, terza cantica della Divina Commedia, descrive la visione del proprio viaggio nell'oltretomba; qui il Paradiso è diviso in cieli, che sono nove e ricalcano il sistema cosmologico aristotelico-tomistico: i primi sette infatti corrispondono ciascuno a un pianeta del Sistema solare. Si noti che la sede propria dei beati è in realtà l'Empireo, ma a essi la Grazia divina ha concesso di spartirsi nel cieli inferiori per manifestarsi a Dante a seconda del loro operare terreno e delle loro inclinazioni. La disposizione delle anime nel Paradiso è spiegata nel canto IV (e in parte nel canto III), mentre la corrispondenza con le gerarchie angeliche è spiegata nel canto XXVIII. Dal Paradiso terrestre, Dante e Beatrice ascendono al Paradiso attraverso la Sfera del fuoco, che separa il mondo contingente da quello incorruttibile ed eterno.