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Vincenzo Monti (Alfonsine, 19 febbraio 1754 – Milano, 13 ottobre 1828) è stato un poeta, scrittore, traduttore, drammaturgo e accademico italiano. Viene comunemente ritenuto l'esponente per eccellenza del Neoclassicismo italiano, sebbene la sua produzione abbia conosciuto stili mutevoli e sia stata a tratti addirittura vicina alla sensibilità romantica. Principalmente ricordato per la notissima traduzione dell'Iliade, fu al servizio sia della corte papale che di quella napoleonica, ed infine fu vicino agli austriaci dopo il Congresso di Vienna, manifestando spesso diversi cambi di visione politica e religiosa, anche repentini e radicali (ad esempio da reazionario a illuminista nel periodo rivoluzionario del 1793-1794), sia per l'entusiasmo del momento che per motivi di opportunità; pur riconoscendo il suo costante patriottismo di fondo, fu per questo definito da Francesco de Sanctis "segretario dell'opinione dominante" e ricevette critiche (ad esempio da Foscolo e Leopardi), sebbene dai più considerato tecnicamente un abile verseggiatore e traduttore, lodato anche da autori come Stendhal, Alfieri, Tommaseo, Carducci e Parini.
Vincenzo Cuoco (Civitacampomarano, 1º ottobre 1770 – Napoli, 14 dicembre 1823) è stato uno scrittore, giurista, politico, storico ed economista italiano.
Vincenzo Corrado (Oria, 18 gennaio 1736 – Napoli, 11 novembre 1836) è stato un cuoco, filosofo e letterato italiano. Uomo di grande cultura, fu soprattutto grande gastronomo e uno dei maggiori cuochi che si distinsero tra il '700 e l'800 nelle corti nobiliari di Napoli, simbolo del suo tempo nella variegata realtà partenopea. Fu il primo cuoco che mette per iscritto la "cucina mediterranea", il primo, a valorizzare la grande cucina regionale italiana. Scrisse Il cuoco galante nel 1773, definito all'epoca un libro di alta cucina, testo richiesto in tutto il mondo dalle principali autorità dell'epoca, e ristampato per ordini del principe per ben 6 volte. Preparava elegantissimi banchetti in principio alla corte di Don Michele Imperiali Principe di Francavilla presso il palazzo Cellamare di Napoli, dove coordinava un piccolo esercito di maggiordomi, domestici, volanti e paggi e preparava i pranzi o le cene con particolare assortimento di vivande accoppiandole con tanta fantasia e particolari accorgimenti architettonici ed artistici al fine di formare una coreografia sontuosa e raffinata.
La ricetta del Servizio sanitario nazionale, o ricetta SSN (a volte definito come ricettario) è una ricetta medica rilasciata da un medico dipendente del servizio sanitario nazionale italiano o convenzionato con esso, necessario per l'acquisto di farmaci ai sensi di legge. Dal 1º marzo 2016 è emessa anche in formato elettronico.
La ricetta è un insieme di istruzioni per compiere un procedimento di trasformazione in generale, che attraverso varie alterazioni di una o più sostanze base (ingredienti), sia fisiche (prodotte tramite azioni) che chimiche (prodotte tramite mescolamenti e mutamenti nelle sostanze), dà come risultato qualcosa di diverso dalle materie originarie, solitamente di valore o utilità maggiore a quella degli ingredienti stessi. Il termine è di uso comune in campo culinario, ma è utilizzato anche in altri settori, tipo quelli industriali su base chimica o di processo in continuo (ad esempio nella produzione di calcestruzzo, nella preparazione dei bagni galvanici, nella fusione di una lega metallica), nei trattamenti termici. Anche nella birrificazione si definiscono le ricette per produrre le varie tipologie di birra. In campo medico indica la prescrizione di uno o più farmaci da parte del medico al paziente.
I pizzòccheri della Valtellina sono una varietà di pasta alimentare preparata con farina di grano saraceno miscelata con altri sfarinati. Simili alle tagliatelle, ma di colore grigiastro, i pizzoccheri sono un piatto tradizionale della Valtellina, in particolare di Teglio. Non devono essere confusi con i pizzoccheri di Chiavenna, che sono invece una particolare varietà di gnocchi, preparati con farina di frumento e pane secco ammollato nel latte. Nel 2016 il prodotto ha ottenuto dall'Unione europea il riconoscimento di indicazione geografica protetta (IGP).
Con classificazione dei formaggi si intende la distinzione effettuata tra i vari tipi di formaggio a seconda del latte utilizzato, del contenuto in grassi, della consistenza della pasta, del tipo di crosta di cui sono composti e del processo di stagionatura al quale i formaggi sono sottoposti durante la produzione nei caseifici: in particolare si parla di "formaggio" senza altre specificazioni solo quando il latte è totalmente vaccino.
La cassata siciliana (dall'arabo quas'at, "bacinella" o dal latino caseum, "formaggio") è una torta tradizionale a base di ricotta zuccherata (tradizionalmente di pecora), pan di Spagna, pasta reale e frutta candita. È una produzione tipica siciliana, come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), su proposta della Regione Siciliana.