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Il Partito dell'Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l'Europa (ALDE), già Federazione dei Partiti Liberali e Democratici in Europa (dal 1976 al 1977), Liberali e Democratici Europei (dal 1977 al 1986) e, infine, Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori (ELDR, dal 1986 al 2012), è un partito politico europeo. Nato come aggregazione di partiti politici, nel 2004 è divenuto un partito politico riconosciuto dal Parlamento europeo. Il partito riunisce 61 partiti di stati europei, appartenenti o meno all'Unione europea, che, pur avendo collocazioni politiche diverse fra loro (centro, centro-destra e centro-sinistra), sono accomunati da ideali liberali e liberaldemocratici. Al Parlamento europeo costituisce, insieme ai centristi del Partito Democratico Europeo, il gruppo Renew Europe, noto fino al 2019 come Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa, nel quale è rappresentato da 49 europarlamentari (sui 68 del gruppo parlamentare); esprime inoltre cinque Commissari nella Commissione europea. Aderisce all'Internazionale Liberale e possiede lo status di associazione senza scopo di lucro sotto la legislazione belga.
Il Partito Liberale Radicale - I Liberali Radicali (in francese: Parti Liberal Radical - Les Libéraux-Radicaux; in tedesco: Freisinnig-Demokratische Partei.Die Liberalen; in romancio: Partida Liberal Democratica.Ils Liberals) è un partito politico svizzero fondato nel 2009 a seguito della confluenza di due distinti soggetti politici: il Partito Liberale Radicale, noto altresì come Partito Radicale Democratico; il Partito Liberale Svizzero.I valori di riferimento della nuova formazione politica sono: "la responsabilità individuale, l'impegno, la modestia, l'attaccamento alla qualità ed all'apertura". Esiste un'ala giovanile del partito: i Giovani liberali radicali svizzeri.
Il Partito Liberale Italiano (PLI) fu un partito politico italiano, fondato sull'impostazione liberale, liberista e laica dello Stato, che rappresentava idealmente la tradizione moderata del Risorgimento, erede dell'Unione Liberale, o anche Partito liberale costituzionale (o Destra storica), che aveva avuto in Camillo Benso di Cavour il massimo rappresentante. Fondato da Emilio Borzino, a Bologna, l'8 ottobre 1922, assunse un atteggiamento di collaborazione con il governo fascista fino al delitto Matteotti del 1924. Quando, in seguito al II Congresso di Livorno, prese le distanze dal fascismo, fu messo fuori legge nel 1925 e ricostituito nell'estate del 1943, per iniziativa di Benedetto Croce e Luigi Einaudi. Una componente più giovanile e riformatrice intorno a Nicolò Carandini e Leone Cattani fuoriuscì dal partito nel 1948 e si organizzò nel Movimento Liberale Indipendente, che si sciolse nel 1951 e divenne il nucleo del nuovo PLI di Roma. Si è sciolto nel 1994, dando vita a numerose formazioni ed alla diaspora liberale nel panorama politico italiano. Il PLI svolse un ruolo abbastanza modesto nel panorama politico italiano, a causa di un limitato consenso elettorale; tuttavia esercitò sempre un notevole prestigio intellettuale ed espresse i primi due presidenti della Repubblica Italiana: Enrico De Nicola e Luigi Einaudi. Al suo interno vi fu a lungo un contrasto assai acceso tra le varie correnti, in particolare nel primo decennio del dopoguerra. Caratterizzato dal liberalismo riformatore di Croce, il PLI si spostò successivamente su posizioni conservatrici, in particolare sotto la segreteria di Roberto Lucifero (1947-48). Riportato sulla linea di centro laico dal suo successore Bruno Villabruna, ebbe una nuova modifica del suo indirizzo politico verso posizioni liberiste sotto la segreteria di Giovanni Malagodi dal 1954. La componente che si rifaceva alla cultura della sinistra liberale e che si raccoglieva attorno al giornale Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio, già uscita una prima volta nel 1948 (costituendo il MLI), per poi tornare al Convegno per l'unificazione delle forze liberali di Torino nel 1951, assunse un'opposizione intransigente a Malagodi e si distaccò definitivamente dal PLI nel 1955 per fondare il Partito Radicale, che, nonostante l'indiscussa autorevolezza intellettuale, non ebbe successo elettorale. Sotto la leadership di Malagodi il PLI si distinse per la sua opposizione ai governi di centro-sinistra, rifiutando nello stesso tempo ogni compromesso con la destra estrema del MSI e dei monarchici. Solo nel 1972 ritornò ad un governo centrista guidato da Giulio Andreotti, con Malagodi ministro del Tesoro. Dopo il declino di questa politica, nel 1976 il partito subì una nuova correzione dell'indirizzo politico verso sinistra, guidata dal nuovo segretario Valerio Zanone. Partecipò negli anni 80 a numerosi governi pentapartitici, fino al suo scioglimento nel 1994. A livello internazionale il PLI è stato tra i fondatori dell'Internazionale Liberale nel 1947 ed è sempre stato membro dei Gruppi Liberali e Democratici Europei.
Il Partito Liberale (in inglese Liberal Party) è stato uno dei più importanti partiti politici inglesi del diciannovesimo secolo, erede del partito Whig (opposto ai Tories), fino all'avvento del Partito Laburista nel XX secolo. Dopo l'alleanza nel 1981 con il Partito Social Democratico, il terzo per importanza, il Partito Liberale ha costituito nel 1988 i Liberal Democratici, mentre una parte minoritaria è confluita nei conservatori. Una costola dei Liberali contraria alla creazione di un partito unitario con i Socialdemocratici ha creato nel 1989 un partito ex novo, chiamato appunto Liberale, senza però ottenere i successi elettorali sperati.