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Pax Nicephori

La pax Nicephori, nota anche come pace di Aquisgrana o trattato di Aquisgrana, ossia "pace di Niceforo", prende nome dell'imperatore Niceforo I a cui si è attribuita l'iniziativa di negoziazioni tra Franchi e Bizantini, concernenti principalmente le rispettive posizioni nel nord del mare Adriatico e risoltesi in un primo trattato dell'803, mai ratificato, ed in un secondo trattato più volte ridiscusso e finalmente confermato tra l'811 e l'815. Si può affermare, d'altronde, su di un piano più generale, che queste trattative abbiano in qualche modo sancito la riappacificazione fra Bizantini e Franchi dopo la rottura iniziata dal 754 dall'invasione dell'Italia da parte di Pipino il Breve e culminata poi il 25 dicembre 800 nell'incoronazione di Carlo Magno ad imperatore romano d'occidente. Le tappe fondamentali di questo processo di pace si sono svolte nella capitale dell'Impero carolingio, Aquisgrana, a Salz e, è dato di pensare, a Costantinopoli. Infatti, dell'intero dossier diplomatico, noto principalmente da fonti letterarie vicine alla corte franca, soltanto tre documenti – due lettere di Carlo Magno ed un diploma di Lotario I che incorpora parte degli articoli stabiliti sotto Pipino d'Italia e Carlo Magno – sono sopravvissuti in copia, mentre due sole ambascerie (802 e 812) sono note ai cronisti bizantini.

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  • Vita Karoli

    Einhardus Firenze : Sismel Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2014

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