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Salmān bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd (in arabo: سلمان بن عبدالعزيز آل سعود; Riyad, 31 dicembre 1935) è settimo re dell'Arabia Saudita dal 23 gennaio 2015, il secondo re dei cosiddetti "sette Sudayrī" dopo suo fratello Fahd.
L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, meglio conosciuta come OPEC (Organization of the Petroleum Exporting Countries), fondata nel 1960, comprende dodici Paesi che si sono associati, formando un cartello economico, per negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni. La sede dell'OPEC, dapprima stabilita a Ginevra, a partire dal 1º settembre 1965 è stata trasferita a Vienna. Gli stati membri OPEC controllano circa il 79% delle riserve mondiali accertate di petrolio, circa il 35% di quelle di gas naturale e forniscono il 39% della produzione mondiale di petrolio e circa il 16% di quella di gas naturale. L'organizzazione parallela dell'OAPEC (Organizzazione dei Paesi Arabi Esportatori di Petrolio), fondata nel 1968 nel Kuwait, si occupa del coordinamento delle politiche energetiche dei paesi Arabi che fanno parte dell'OPEC.
I diritti delle donne in Arabia Saudita sono molto limitati rispetto a quelli degli altri paesi vicini, anche se migliorati leggermente rispetto a prima. Nel Global Gender Gap Report 2016 del World Economic Forum l'Arabia Saudita si è classificata 141esima su 144 paesi rispetto alla parità di genere, un peggioramento rispetto al 134esimo posto su 145 che aveva conseguito nel 2015, anno della concessione di votare alle donne (ottenuto molti anni dopo rispetto agli altri paesi). Nel 2018 occupa la 141esima posizione su 153 paesi analizzati. L'Economic and Social Council (ECOSOC) delle Nazioni Unite ha eletto l'Arabia Saudita alla Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne per il periodo 2018–2022.Nel 2019 il Global Gender Gap Report posiziona l'Arabia Saudita 146esima su 153 Paesi analizzati, sotto il Libano di una posizione e sopra il Ciad di una posizione, con un ranking di 0,599 su un punteggio che va da 0,000 a 1,000. La posizione è migliorata rispetto al 2006, quando il punteggio era di 0,524 su 1 e la posizione era 114esima. La partecipazione economica è passata da 0,240 (2006, 115esima posizione) a 0,375 (2019, 148esima posizione). Il 24,6% delle donne fanno parte della forza lavoro in Arabia Saudita (13% nel 2015). Il 16,4% dei manager, legislatori e personalità importanti sono donne. Il tasso di alfabetizzazione è del 92,7% (97,1% gli uomini). Il 97,1% delle donne ha completato gli studi primari, l'84,2% gli studi secondari, il 68,9% ha conseguito una laurea. Il 19,9% dei componenti del Parlamento è composto da donne, lo 0% dei ministri sono donne. L'età media per avere un figlio è di 32,2 anni e il numero di figli per donna sono 2,34. 17 donne su 100.000 muoiono di parto naturale. In un paese estremamente conservatore, in cui vige la sharia e in cui si assistono a continue violazioni dei diritti umani, rimane difficilissima l'emancipazione femminile. Secondo un sondaggio effettuato nel 2014, l'11% degli intervistati musulmani ha ritenuto giusto che le donne indossassero obbligatoriamente il burqa in mezzo alla strada, il 63% ha optato per il niqab, l'8% ha preferito lo chador, il 10% ha affermato che le donne dovrebbero coprire il loro capo con l'al-amira, il 5% ha scelto l'hijab mentre solo il 3% ha affermato che una donna dovrebbe girare a testa scoperta. Il 47% ha affermato che una donna dovrebbe sempre scegliere come vestirsi, a prescindere dalle norme sociali nel paese .
L'Arabia Saudita (in arabo: السعودية, al-Suʿūdiyya o al-Saʿūdiyya), ufficialmente conosciuta come Regno dell'Arabia Saudita (in arabo: ٱلْمَمْلَكَة ٱلْعَرَبِيَّة ٱلسَّعُوْدِيَّة, al-Mamlakaẗ al-ʿArabiyyaẗ al-Suʿūdiyyaẗ), è il più grande Stato arabo dell'Asia occidentale per superficie (circa 2,15 milioni di km², che costituiscono il grosso della penisola arabica), il secondo più grande del mondo arabo (dopo l'Algeria). La popolazione ammonta a più di 34 milioni di persone e il paese si pone al secondo posto a livello mondiale per numero di immigrati ricevuti sul proprio territorio. Confina con la Giordania e l'Iraq a nord, il Kuwait a nord-est, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti a est, l'Oman a sud-est, lo Yemen a sud, il mar Rosso a ovest e il golfo Persico a est. Il Regno dell'Arabia Saudita è stato fondato nel 1932 da ʿAbd al-ʿAzīz b. Saʿūd (noto per la maggior parte del suo regno come Ibn Saʿūd), anche se le conquiste che infine hanno portato alla creazione del Regno presero l'avvio nel 1902, quando egli conquistò Riad, la sede ancestrale della sua famiglia, la dinastia saudita, denominata in arabo come Āl Saʿūd. Sin dalla sua nascita, il governo dell'Arabia Saudita è una monarchia assoluta e segue le linee guida islamiche in materia di successione. L'Arabia Saudita è il luogo di nascita dell'Islam e il regno è talvolta chiamato "la terra delle due sacre moschee", in riferimento all'al-Masjid al-Ḥaram (di Mecca) e all'al-Masjid al-Nabawī (di Medina), i due santuari più sacri dell'Islam. L'Arabia Saudita è il secondo stato al mondo per riserve di petrolio, subito dopo il Venezuela, dato aggiornato al 2019. Il petrolio rappresenta più del 95% delle esportazioni e il 70% delle entrate del governo, anche se la quota di economia non petrolifera è andata recentemente in crescendo. Questo ha facilitato la trasformazione di un regno deserto sottosviluppato in una delle nazioni più ricche del mondo. Vasti proventi del petrolio hanno permesso una rapida modernizzazione, come ad esempio la creazione di uno Stato sociale. Ha inoltre la sesta più grande riserva di gas naturale al mondo. L'Arabia Saudita è l'unico Stato sovrano, insieme alla Città del Vaticano, a non avere un parlamento.
Il tema dei diritti delle donne si è sviluppato giuridicamente sul finire del XVIII secolo grazie alla Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne, 1791) di Olympe de Gouges, la quale si ispirò al modello della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789) e della Rivendicazione dei diritti della donna (A Vindication of the Rights of Woman, 1792) di Mary Wollstonecraft.La rivendicazione per le donne dei diritti civili, della condizione economica femminile e dei diritti politici (suffragio femminile) nonché di un miglioramento della condizione femminile costituiscono la base del femminismo a partire dal XIX secolo attraverso la prima ondata femminista e sviluppatasi nel corso del XX secolo. In alcuni paesi questi diritti sono istituzionalizzati o supportati dalla legge, dall'abitudine locale e dal comportamento, mentre in altri vengono ignorati e soppressi. Essi si differenziano dalle nozioni più ampie dei diritti umani attraverso le pretese di un giudizio storico e tradizionale inerente all'esercizio di tali diritti a favore della controparte maschile. I problemi comunemente associati alla nozione di diritti femminili includono, tuttavia non limitandosi ad essi, al diritto all'integrità e all'autonomia corporea, di essere liberi dalla paura di violenza sessuale (più in genere violenza contro le donne), di votare e reggere pubblici uffici, di stipulare contratti legali, di avere uguali diritti nel diritto familiare, di lavorare ed ottenere una retribuzione equa o uguale a quella maschile, di avere diritti riproduttivi, di possedere proprietà ed infine di avere accesso all'istruzione.
La Costiera amalfitana è il tratto di costa campana del Mar Tirreno meridionale della provincia di Salerno, situato a sud della penisola sorrentina e a nord della costiera cilentana, che si affaccia sul golfo di Salerno, delimitato a ovest da Positano e ad est da Vietri sul Mare, famoso in tutto il mondo per la sua bellezza naturalistica, nonché sede di importanti insediamenti turistici. Dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1997, prende il nome dalla città di Amalfi, nucleo centrale della Costiera non solo geograficamente, ma anche storicamente.
Con il nome Castelli del Deserto sono conosciuti tre castelli della Giordania, due dei quali costruiti nell'VIII secolo dagli Omayyadi nei pressi dell'attuale confine con l'Iraq. I tre castelli sono, in ordine di vicinanza rispetto ad Amman: il Castello di Haraneh, il Castello di Amra e il Castello del Walid. I tre castelli erano più palazzi che fortezze vere e proprie, poiché gli Omayyadi erano stati in origine mercanti beduini e volevano apparire come "principi del deserto" agli occhi dei beduini, loro preziosi alleati. Tuttavia gli Omayyadi costruirono solo due di questi tre castelli, come detto, poiché il terzo fu costruito verso il I secolo a.C., quando i Romani conquistarono la Giordania guidati da Pompeo; il castello fu successivamente abbandonato e intorno all'VIII secolo ricostruito dagli Omayyadi. Tuttavia, spesso con il termine Castelli del deserto si fa riferimento ad un sito più ampio, che comprende: Qasr Al-Qastal, circa 25 km a sud di Amman Qasr Al-Muwaqqar, circa 30 km a sud di Amman Qasr Mshatta, circa 35 km a sudest di Amman Qasr Hammam Assarah, circa 55 km a nordest di Amman Qasr al-Hallabat, circa 60 km a nordest di Amman Qasr al-Kharana, circa 65 km a est di Amman Qusayr Amra, circa 85 km a est di Amman Qasr Tuba, circa 95 km a sudest di Amman Qasr Azraq, circa 100 km a est di Amman
I bisogni educativi speciali (BES) sono definiti dalla classificazione internazionale del funzionamento (ICF-International Classification of Functioning) come “qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento permanente o transitoria in ambito educativo o di apprendimento, dovuta all’interazione tra vari fattori di salute e che necessita di educazione speciale individualizzata”. Possono essere considerati come paradigma di lettura della complessità e della varietà delle difficoltà di apprendimento. Tale visione richiede di ampliare lo sguardo verso le esigenze formative di ogni individuo, andando oltre ai soli deficit certificabili e prendendo in considerazione ogni funzionamento che anche per il singolo soggetto diventa problematico. Per rispondere ai BES si ricorre al Piano didattico personalizzato (PDP), strumento utile per progettare modalità operative, strategie, sistemi e criteri di apprendimento per ciascun allievo.
Gli Arabi sono il gruppo etnico di madrelingua araba originario della Penisola arabica che, col sorgere dell'Islam, a partire dal VII secolo ha guadagnato grande rilevanza nella scena storica mondiale, insediandosi in circa una ventina di attuali Paesi. Oggi gli Arabi sono circa 450 milioni, la maggior parte dei quali vive nei paesi aderenti alla Lega araba, e costituiscono di fatto il secondo gruppo etnico al mondo per dimensione dopo i cinesi Han. La parola non ha etimo certo, sebbene sembri stia a significare "nomadi", e viene utilizzata da tutte le fonti antiche delle popolazioni confinanti: assire (ar-ba-a-a e a-ri-bi), la Bibbia (carab), le fonti greche (αραβες, αραβιοι), latine (arabes), i testi sudarabici (crb e c ɔrb) e aramaici (carabaya), ad indicare i nomadi del deserto loro confinanti, indipendentemente dal fatto che fossero di lingua araba o meno, poiché nessuna di queste denominazioni sembra avere connotazione linguistica. Dal punto di vista linguistico è annoverata solo qualche iscrizione in lingua araba o con arabismi, ma tutte scritte con altri alfabeti, ad eccezione della stele di Namara del 329 d.C. Tra il II e il V secolo d.C. gli Arabi come aggregato di tribù scompaiono dalle fonti. Ricompaiono nel IV-V secolo come minoranza di confine a sud nel regno himyarita e a nord nel regno ghassanide. In questo periodo gli arabofoni, con particolare riferimento ai personaggi scelti come illustri precursori dagli scolastici arabo-islamici, scrivono in altre lingue: greco, aramaico e sabeo. È solo nel VII secolo che l'arabo e gli Arabi si affacciano al mondo grazie al Corano e alla fede islamica. Il Profeta muore nel 632, dopo essere entrato trionfalmente a Mecca nel 630: si inaugura così l'entità politica conosciuta come il Califfato dei Rashidun (Califfato degli "Ortodossi", o, erroneamente, "ben guidati). Guidati da quattro califfi che furono molto vicini al Profeta, gli Arabi conquisteranno in un'espansione fulminea vastissimi territori. Quest'esperienza terminerà nel 661 per lasciare spazio al Califfato degli Omayyadi. Secondo Retso furono gli Omayyadi che si arrogarono il termine "Arabi", lasciando ai più recenti correligionari l'etnonimo di provenienza (Siriani, Persiani, Egiziani, ecc.).