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Sir Gawain e il Cavaliere Verde o Sir Galvano e il Cavaliere Verde è un romanzo cavalleresco allitterativo scritto in medio inglese e risalente al tardo XIV secolo narrante un'avventura di Galvano, un cavaliere appartenente alla Tavola Rotonda. In questo racconto Galvano accetta la sfida lanciata da un misterioso cavaliere completamente verde nei capelli, vestiti e pelle. Il Cavaliere Verde dichiara che permetterà a chiunque di infliggergli un colpo di ascia senza che esso si difenda se egli stesso potrà restituire il colpo esattamente dopo un anno e un giorno. Gawain accetta la sfida e con un sol colpo decapita lo sfidante, questi non muore ma raccoglie la sua testa, balza a cavallo e ricorda a Galvano che gli deve soddisfazione alla data concordata. La storia di Sir Galvano, impegnato nell'avventuroso viaggio per raggiungere il luogo prescelto dove riceverà il colpo, dimostra il suo spirito di cavalleria e lealtà. Il poema ci è giunto in un singolo manoscritto, codificato come Cotton Nero A.x, che contiene altre tre opere Pearl, Cleanness e Patience (Perla, Purezza e Pazienza). Si sospetta che l'autore sia sempre lo stesso anonimo chiamato, per tanto, "Pearl Poet" o "Gawain Poet". Tutti e quattro i poemi sono scritti in un dialetto del medio inglese parlato nel nord-ovest delle Midlands. La storia nasce quindi dal folklore gallese e inglese, con prestiti evidenti dai più antichi racconti sul "gioco della decapitazione" e vengono messi in risalto l'importanza che la cavalleria e l'onore hanno nelle situazioni di pericolo. Oltre alla trama complessa e all'uso di un ricco linguaggio, il poema interessa molto i critici letterari per il suo sofisticato uso del simbolismo medievale. Il Cavaliere Verde, il gioco della decapitazione o la cintura magica di Galvano per protezione sono simboli importanti che affondano le loro radici nelle antiche culture celtiche, germaniche e nel folklore popolare. Per esempio il Cavaliere Verde viene visto da qualcuno come la rappresentazione dell'uomo verde delle leggende celtiche, mentre altri vi vedono un'allusione a Cristo. Sir Galvano e il Cavaliere Verde è un importante poema appartenente alla letteratura cavalleresca, dove troviamo un eroe impegnato in un'avventura per dimostrare il suo valore. Tuttavia l'ambiguità che circonda la fine della storia lo rende molto più complesso di altre opere. Da un punto di vista cristiano molti sostengono una interpretazione apocalittica della storia, stabilendo così un parallelo tra Galvano e Lady Bertilak e la storia di Adamo ed Eva. Altri critici sostengono che l'opera rappresenti le tensioni tra Inglesi e Gallesi che all'epoca della stesura del poema erano in corso. La popolarità moderna dell'opera è da imputarsi a testi di critica letteraria scritti da J. R. R. Tolkien, da Simon Armitage e da diversi film e adattamenti recenti. Dal poema sono stati tratti due adattamenti per il cinema nel 1973 e 1984. Un terzo film basato su quest'opera vedrà la luce nella primavera del 2020.
Il romanzo cortese è un genere letterario che si diffuse in Europa dalla seconda metà del XII secolo al XIV secolo. L'aggettivo "cortese" è riferito al contesto medioevale dell'ambiente di corte. Questo genere letterario venne adoperato perlopiù nella Francia settentrionale e in Inghilterra.
Il romanzo è un genere della narrativa scritto in prosa. Origini e caratteristiche fondanti del romanzo sono argomento di dibattito tra gli studiosi. Certamente si può affermare che una premessa importante del romanzo moderno è da individuare nella prima produzione in lingua d'oïl (XI secolo): le narrazioni in versi di questa tradizione, sia che recuperassero temi greco-romani sia che rielaborassero temi cavallereschi (cicli bretone e carolingio), venivano indicate già allora con il termine roman. Il principale carattere di novità rispetto alle tradizioni narrative immediatamente precedenti (e al genere epico in particolare, con le sue imprese militari collettive) è il modo diverso di porsi in rapporto col Tempo. Fa parte dell'arte moderna (nominata contemporanea alla nascita del Romanzo) e necessariamente deve contenere quel modo di narrare nuovo e di contrasto con l'arte del passato. La Teoria dell'Estetica di Theodor Adorno si sofferma sull'incompiutezza dell'opera, cioè il suo essere sempre in formazione: mentre gli altri generi epici tendono a fermare il Tempo partendo da un inizio e arrivando a una fine, il Romanzo non ha termine, non mette il punto. Altre caratteristiche stilistiche come il progressivo focalizzarsi dell'attenzione sul singolo individuo o su piccoli gruppi di cavalieri, immersi in vicende che hanno un misto di storico e di "meraviglioso". L'"esperienza assoluta" del cavaliere, irretito nella sua aventure (termine che in francese antico indicava inizialmente solo il destino o il caso e che finisce per indicare il complesso delle peripezie e il perfezionamento etico di chi le attraversa), sviluppa negli scrittori l'esigenza di una narrazione meno ingessata, "capace di rappresentare un mondo complesso e variamente articolata". Il romanzo è dunque costruito da una struttura della storia più o meno complessa e da una varietà di personaggi più o meno ampia. Questa profonda articolazione ha dato vita a numerosi sottogeneri: si passa dal genere storico al fantastico, dal giallo al romanzo epistolare.
Morgause, Morgawse o Morgase (anche Anna o Anna-Morgause) è nelle leggende arturiane una parente di re Artù, moglie di re Lot delle Isole Orcadi e madre di alcuni cavalieri della Tavola Rotonda. In parecchie versioni ella è anche una maga. Un personaggio a lei corrispondente nella Historia Regum Britanniae, del cronista del XII secolo Geoffrey di Monmouth, è chiamato Anna. Nel poema Parzival di Wolfram von Eschenbach si chiama Sangive. Il nome Morgause appare per la prima volta nella Prima Continuazione (un tempo attribuita a Wauchier de Denain) del poema incompiuto Perceval di Chrétien de Troyes (XII sec.), nel quale si dice che fosse stata madre dei cavalieri Galvano, Agravain, Gaheris, Gareth e Mordred, nonché di due figlie: Clarissant e Soredamor. Alcuni suggeriscono che in realtà il nome Morgause sia una forma corrotta di Orcades (il nome latino delle isole dove era situato il regno di suo marito) oppure di Morgan (la fata Morgana, altro famoso personaggio della leggenda arturiana, col quale Morgause viene peraltro spesso confusa). La versione più completa (nonché la più famosa, che costituisce spunto anche per le opere odierne) della storia di Morgause è contenuta in Le Morte d'Arthur, il poema del tardo XV secolo di Thomas Malory su re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda. In esso Morgause è una delle tre figlie di Gorlois, duca di Cornovaglia, e di sua moglie Igraine, le sue sorelle si chiamano Morgana ed Elaine. Il re di Britannia Uther Pendragon però si invaghisce di Igraine, con la quale genera un figlio illegittimo (Artù), e successivamente, dopo aver sconfitto e ucciso Gorlois, la sposa. Su consiglio del mago Merlino, che prevede che sarà proprio il figlio illegittimo di Uther a diventare il prossimo re di Britannia, Uther allontana dalla corte le tre figlie di Igraine, facendole sposare con dei suoi vassalli, e a Morgause tocca il re Lot di Lothian e Orkney. Ella gli partorisce quattro figli, che in seguito diventeranno cavalieri della Tavola Rotonda: il forte e leale Galvano, l'arrogante Gaheris, l'umile Gareth e l'infido Agravain. Da una relazione fedifraga e incestuosa con il giovane re Artù di Britannia (ignaro del fatto che Morgause sia figlia della sua stessa madre) nasce un quinto figlio: Mordred, destinato a rovinare il glorioso regno di suo padre. Morgause comunque convince il marito che anche Mordred sia figlio suo. Re Lot in seguito aderisce a una ribellione contro re Artù, ma viene sconfitto e ucciso in battaglia da re Pellinore, ragione per cui scoppierà una sanguinosa faida fra le famiglie di Pellinore e quella di Lot. Ciononostante, la vedova Morgause incomincia una relazione clandestina con ser Lamorak, figlio di Pellinore. Colta in flagrante da suo figlio Gaheris, viene da questi uccisa nel sonno. Successivamente anche Lamorak viene ucciso in un combattimento contro i figli di Lot, colpito alle spalle da ser Mordred, dopo che Galvano e Gaheris avevano già in precedenza ucciso re Pellinore. Per l'uccisione della propria madre però Gaheris verrà bandito dalla Tavola Rotonda.
Lancillotto o il cavaliere della carretta (Lancelot ou le Chevalier à la charrette) è un romanzo in francese antico scritto da Chrétien de Troyes intorno agli anni 1170-1180, all'incirca nello stesso periodo di Yvain, il cavaliere del leone (o poco prima). È stato pubblicato in Italia anche con il titolo Romanzi Cortesi: Lancillotto, in una trilogia con gli altri due romanzi di Chrétien, rispettivamente su Ivano e Perceval.
Il Cavaliere Verde, il cui vero nome è ser Bertilak, ser Bercilak o Bredbeddle, è un personaggio del ciclo arturiano. Appare per la prima volta nel poema cavalleresco del XIV sec. Ser Galvano e il Cavaliere Verde e in Il Cavaliere Verde. Se in queste opere egli è descritto come un antagonista di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, e nello specifico di ser Galvano, la frammentaria ballata inglese King Arthur and King Cornwall riporta che anche lui fosse un cavaliere della Tavola Rotonda.